4 Novembre 2025
Intervista a Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, curatori della mostra di Silvana Editoriale a Palazzo Reale.
«Chi è Man Ray? A questa domanda non c’è una risposta definitiva.» Così osservano Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, curatori della mostra Man Ray. Forme di luce, ospitata al Palazzo Reale di Milano fino all’11 gennaio 2026. L’esposizione, organizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale e Silvana Editoriale, con il supporto del Man Ray 2015 Trust, restituisce la complessità di uno degli artisti più influenti del Novecento.
La mostra riunisce circa trecento opere tra fotografie, disegni, oggetti e documenti. Il percorso segue l’evoluzione di Man Ray dagli esordi negli Stati Uniti all’arrivo a Parigi nel 1921, dove entra in contatto con le avanguardie europee e il gruppo surrealista. Le sue celebri rayografie – immagini ottenute senza l’uso della macchina fotografica – e le sperimentazioni con la solarizzazione mostrano la costante tensione verso una fotografia che diventa linguaggio autonomo e poetico.
«Parlare di Man Ray significa parlare di un fotografo importantissimo» spiegano i curatori, «ma ridurlo alla fotografia significa non cogliere l’opera nella sua interezza. Man Ray è molto più complesso». L’artista, infatti, non concepiva confini tra le arti: dalla pittura al cinema, dal design alla moda, tutto per lui era materia di esplorazione e libertà. Un filo conduttore attraversa la sua opera: la figura femminile. «Per Man Ray ha rappresentato un punto focale, sia come persona sia come forma di rappresentazione dei corpi» sottolineano i curatori. Nelle sue fotografie i corpi sono «sublimati».
Il catalogo Man Ray. Forme di luce, pubblicato da Silvana Editoriale, accompagna l’esposizione con testi di approfondimento e un ricco apparato iconografico. I saggi esplorano la varietà dei linguaggi dell’artista e il suo ruolo nel ridefinire i confini tra arte e fotografia, tra reale e immaginario. «Forse», riflette uno dei curatori nel finale dell’intervista, «la risposta alla domanda iniziale è più semplice di quanto sembri: Man Ray era, prima di tutto, un uomo libero». Una libertà che continua a risplendere, come le sue immagini, in tutte le forme di luce.
Potete vedere e ascoltare l’intervista completa, realizzata dell’ambito del ProgettoArte PDE, nel video qui sotto e su tutti i nostri canali social.