L’Italia si conferma tra i Paesi leader in Europa e nel mondo nel campo della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule. Lo certifica il nuovo Report 2024 del Centro Nazionale Trapianti, che fotografa un anno di risultati eccellenti per la rete nazionale di donazione e trapianto del Servizio Sanitario.
Nel 2024 sono stati 3.165 i donatori segnalati nelle rianimazioni (+2,3% rispetto al 2023), di cui 1.730 effettivamente utilizzati (+3,6%), per un totale di 4.642 trapianti realizzati (+3,9%). L’età media dei donatori è di 62,6 anni, segno di una rete in grado di ampliare il proprio bacino di disponibilità anche tra le fasce più anziane.
In crescita significativa la donazione a cuore fermo, con 284 prelievi, pari al 16,4% del totale, e un incremento del 34,6% in un solo anno: un dato che conferma l’Italia tra i Paesi europei con il maggiore sviluppo di questa tipologia di prelievo, condotta secondo protocolli tra i più rigorosi al mondo, con 20 minuti di osservazione prima della dichiarazione di decesso per criteri cardiaci.
A fine 2024 risultavano 8.024 i pazienti in lista d’attesa, con tempi medi di circa tre anni per un trapianto di rene, un anno e sette mesi per il fegato, tre anni e quattro mesi per il cuore e due anni e cinque mesi per il polmone. Tempi che si riducono a pochi giorni per i pazienti in urgenza nazionale.
Tra i centri più attivi figurano la Città della Salute e della Scienza di Torino (440 trapianti), l’Azienda Ospedaliera di Padova (413) e l’ISMETT di Palermo (276). Padova si conferma primo centro italiano per trapianti di rene (217) e di polmone (41), Torino per trapianti di fegato (179), il Policlinico di Bari per trapianti di cuore (73) e il San Raffaele di Milano per pancreas (14).
Il Veneto emerge come una delle regioni con le migliori performance complessive: oltre a guidare la classifica nazionale per tasso di donatori, è tra le realtà più virtuose in Europa per capacità organizzativa, efficienza dei centri di prelievo e partecipazione dei cittadini.
Il quadro italiano risulta positivo anche nel confronto internazionale. Secondo la Newsletter Transplant 2024 del Consiglio d’Europa, l’Italia è seconda tra i grandi Paesi europei con 29,5 donatori utilizzati per milione di abitanti, dietro solo alla Spagna (48) e davanti a Francia (28,3), Regno Unito (19,2) e Germania (10,9). Allargando l’analisi a tutto il continente, superano l’Italia solo Portogallo (33,5), Repubblica Ceca (32), Belgio (31,7) e Croazia (29,8).
Nel trapianto di fegato il nostro Paese si colloca al secondo posto mondiale, con 28,8 trapianti per milione di abitanti, preceduto soltanto dagli Stati Uniti (31,8), e al settimo posto per trapianto di cuore.
“I dati del 2024, insieme a quelli preliminari del 2025, confermano la forza di un sistema che cresce nella complessità e nella capacità di risposta – ha dichiarato Giuseppe Feltrin, direttore generale del Centro Nazionale Trapianti –. Con una rete sempre più capillare, protocolli aggiornati e attenzione ai bisogni dei pazienti, l’Italia rafforza la propria posizione tra i Paesi leader nel campo della donazione e del trapianto, trasformando ogni donazione in una concreta possibilità di vita.”
Accanto ai numeri incoraggianti, il Report CNT richiama però l’attenzione su un dato che merita riflessione: l’aumento delle opposizioni espresse all’anagrafe e la crescita della quota di cittadini che non hanno ancora indicato la propria scelta. Oggi circa il 40% della popolazione non ha espresso alcuna volontà in materia di donazione: un vuoto che rende ancora più importante investire nella comunicazione e nella conoscenza, per permettere a ciascuno di decidere consapevolmente. La cultura del dono, infatti, non può basarsi solo sull’efficienza della rete sanitaria, ma sulla responsabilità collettiva di informarsi, parlarne e scegliere.
È su questo terreno che continua l’impegno di AIDO, da oltre cinquant’anni protagonista nella diffusione della cultura della donazione. Con oltre 1.200 sedi locali e più di 230.000 dichiarazioni di volontà raccolte nel 2024, l’Associazione lavora ogni giorno per informare i cittadini, sensibilizzare le nuove generazioni e costruire una rete di fiducia che unisca istituzioni, operatori sanitari e comunità.
Perché dietro ogni “Sì” c’è una storia che continua, e dietro ogni scelta consapevole c’è la possibilità di una vita che rinasce.
Fonti: Centro Nazionale Trapianti – Report 2024; Consiglio d’Europa – EDQM, Newsletter Transplant 2024.