Sulle rive del Lago Maggiore, a Stresa, si può ammirare un imponente edificio di architettura Belle Époque, dall’eleganza classica, immerso in magnifici giardini curati con dovizia e dettagli d’epoca. Così si presenta il Grand Hotel Des Iles Borromées.
Una storia importante
La sua storia affascinante si intreccia con quella del turismo di lusso sul Lago Maggiore e con la nascita della “villeggiatura” aristocratica in Italia. L’Hotel fu inaugurato nel 1863 dai fratelli Omarini, imprenditori di Stresa, che intuirono il potenziale turistico della zona. Infatti, in quegli anni il Lago Maggiore stava diventando una meta di moda tra l’aristocrazia europea, grazie anche alla costruzione della linea ferroviaria del Sempione.
Il suo stile sin dall’inizio assunse una connotazione raffinata e l’atmosfera internazionale attirò da subito nobili, artisti, Capi di Stato e uomini di cultura.
Il Grand Hotel divenne quindi il simbolo della Belle Époque con i suoi saloni decorati, le vetrate mosaico e i suoi mobili e ornamenti in stile. Feste sontuose, balli e musica caratterizzavano i lunghi soggiorni degli ospiti.
Nel 1918, durante la Prima guerra mondiale, Ernest Hemingway ferito, soggiornò qui mentre era convalescente e anni dopo ambientò in questo hotel parte del suo celeberrimo romanzo “Addio alle armi”, contribuendo a rendere il luogo famoso nel mondo anglosassone. Dopo la Seconda guerra mondiale l’hotel continuò sempre più ad ospitare personalità illustri, reali, scrittori e artisti.
Qualche curiosità
La stanza 105 è sicuramente la più famosa dell’Hotel: era quella occupata da Hemingway e da allora diventata “meta letteraria”. Nella camera vi è una copia firmata del romanzo e molti ospiti chiedono di potervi pernottare per assaporarne l’atmosfera.
Oltre ad Hemingway tra gli ospiti celebri vi sono stati: Re Umberto I e la Regina Margherita, Clark Gable, Charlie Chaplin, Winston Churchill, Vittorio Emanuele III e negli anni 50’ e 60’ l’hotel era una delle mete preferite del jet set internazionale. Fu anche il luogo preferito per la celebrazione di matrimoni dell’alta borghesia.
Il nome “Des Iles Borromées” è dovuto al fatto che l’albergo si affaccia proprio sul gruppo di isole che storicamente appartengono alla famiglia Borromeo, una delle più influenti famiglie italiane.
Alcune informazioni e note d’interesse
L’Hotel è ricchissimo di opere d’arte, statue e marmi pregiati. I giardini sono all’italiana e contengono piante rare, provenienti da tutto il mondo. Dispone di 158 camere e circa 20 suite. Il suo Centro Congressi è strutturato in 16 sale. Il ristorante “Il Borromeo” ha una spettacolare vista lago e un ambiente elegante e all’ingresso si richiede un Dress Code formale. L’Hemingway Bar” è celebre per il suo Martini Hemingway. A coronare l’offerta di punti food un bistrot/snack bar a bordo piscina che offre pranzi, spuntini o aperitivi. Ma i punti ristoro non finiscono qui, una serie di terrazze esterne e zone giardino sono dedicate e riservate agli ospiti anche solo per un drink.
All’interno dell’Hotel una SPA di 3.000 mq. che offre servizi distintivi e particolari. L’area si divide in tre zone principali: l’Oasis Pavillon con piscine interne ed esterne, idromassaggi, hammam, sauna etc.; il Medical & Beauty Lab per trattamenti estetici, cabine bellezza e medicina tradizionale cinese; la Gym e annessi, una zona palestra attrezzata e yoga. Un’offerta ricchissima anche con pacchetti esclusivi e offerte di percorsi sensoriali.
Cosa aggiungere ancora? Un luogo considerato uno dei più iconici e romantici d’Italia, un vero gioiello storico affacciato sulle isole Borromee che a distanza di 150 anni è ancora di proprietà della famiglia Omarini che ha fatto di questa struttura un fiore all’occhiello dell’ospitalità italiana, riconosciuta nel mondo. Per chi può, buon soggiorno!