Tre opere in gesso di Luigi Froni donate a Fondazione Cariparma dagli eredi della famiglia Monguidi
I tre gessi preparatori si aggiungono alle 80 sculture in bronzo, marmo e gesso di Froni, tuttora custodita nelle sale di Palazzo Bossi Bocchi
Ci sono gesti che superano il tempo e sono capaci di trasformarsi in eredità viva per un’intera comunità. Correva l’anno 1995 quando a Palazzo Bossi Bocchi, Fondazione Cariparma inaugurava non solo la propria sede, ma anche uno spazio funzionale alla promozione artistica e culturale, grazie alla prima di una serie di donazioni che, negli anni, sarebbero andate ad impreziosire la sua ampia Collezione d’arte. Si trattava delle opere dello scultore Luigi Froni, le cui opere furono un dono della vedova Renata Fornelli. Quel gesto, profondo e sincero, non fu soltanto un atto di amore verso la produzione artistica del marito, ma anche un segno concreto di fiducia nella Fondazione e nella sua capacità di dare valore alla memoria.
A distanza di 30 anni, un nuovo gesto di generosità si riallaccia a quella prima donazione. L’ampia collezione composta da circa 80 sculture in bronzo, marmo e gessi preparatori di Froni, tuttora custodita nelle sale di Palazzo Bossi Bocchi, da oggi è ancora più ricca. Gli eredi dell’architetto Mario Manguidi – legato in vita da profonda amicizia a Luigi Froni – hanno infatti deciso di donare a Fondazione Cariparma tre gessi dello scultore, che rappresentano un volto femminile, una testa di fanciulla (Dadi, seconda figlia dello scultore) e un autoritratto (volto maschile).
Tra le opere più rappresentative della storia artistica di Froni figura proprio un grande busto in gesso, che è il ritratto di Mario Monguidi, intitolato Un Amico; è un’opera particolarmente significativa, in quanto segna l’esordio dello scultore; Froni la presentò nel 1921 alla Mostra Triennale di Belle Arti promossa dalla Società di Incoraggiamento tra gli Artisti tenutasi al Teatro Regio di Parma. Un’altra maschera in gesso, datata 1960, ritrae sempre Mario Monguidi, a distanza di quarant’anni, a testimonianza della profonda vicinanza tra i due.
Il gesso dell’Autoritratto sotto forma di ‘maschera’ donato, già presente in collezione nella versione in bronzo, rappresenta uno dei principali campi d’indagine dell’artista; le maschere infatti sono tra le realizzazioni più originali dello scultore, ricche e complesse, a volte grottesche e caricaturali, rappresentano infatti, una sua personale riflessione sull’uomo, sull’incomunicabilità, sul profondo e sconosciuto essere di ogni persona.
I donatori, i fratelli Alessandra, Beatrice, Emma, Lucia e Mario Monguidi, hanno accompagnato il loro gesto con queste parole: “desideriamo che le nostre opere di Luigi Froni possano avere la giusta collocazione, per essere visibili e apprezzate dalla comunità” e Fondazione Cariparma ha accolto con gratitudine e un forte senso di responsabilità il loro lascito, come sottolineato dal presidente Franco Magnani: “Questo gesto è il segno tangibile che la generosità, come l’arte, è eterna. La condivisione di ciò che si ama è uno dei valori più alti che si possano esprimere e ringraziamo sentitamente la famiglia Monguidi per questa donazione, che continuerà a ispirare e ad emozionare chi la incontrerà”.