La stampa ha dato notizia della lettera-appello che la giovane belga Siska de Ruysscher ha lanciato alle istituzioni del suo Paese. Verrà eutanasizzata perché lo Stato, stando a quanto Siska racconta, non ha saputo né voluto curarla. In Belgio infatti l’eutanasia è legale dal 2002 ed è stata estesa anche ai minori nel 2014.
Nicola Di Matteo, Presidente e segretario nazionale pro tempore del Popolo della Famiglia, dichiara: «Noi, come genitori, come Popolo della Famiglia, reagiamo convintamente con un nostro appello. Prima di tutto alle istituzioni italiane che, a livello regionale, ma anche nazionale, intendono piegarsi alla cultura mortifera che autorizzerebbe lo Stato a decidere quando darci la morte. La vita non deve essere oggetto di leggi che, come per l’aborto, diventano iniqui strumenti di legalizzazione della morte cercata anzitempo. La nostra cultura, intrinsecamente cristiana, ancora considera la vita un bene indisponibile e si stringe istintivamente accanto a chi è più debole e affranto. Intendiamo valutare anche misure opportune per raggiungere Siska nell’intento di indurla a ripensarci. Ci chiediamo anche: ma dove sono i suoi genitori? I suoi famigliari e amici? Totalmente nell’ombra, schiacciati dall’immagine di una comunità indifferente, se non ostile, che sembra desiderosa solo di completare il suicidio non solo di Siska ma della nostra civiltà. In Italia possiamo ancora evitare uno scenario disumano. I nostri giovani siano piuttosto messi in condizione di realizzare il loro percorso di vita, certi che la famiglia, il Popolo della Famiglia è accanto a loro».