11 Novembre, 2025
Configuratori 3D e Intelligenza Artificiale: il futuro è nell’integrazione
- I configuratori 3D sono diventati strumenti centrali di vendita e progettazione.
- L’AI li potenzia, ma non può sostituirne la logica tecnica.
- Le soluzioni solo AI restano esperienze visive, non configurazioni reali.
- L’integrazione tra AI e configuratori migliora esperienza e personalizzazione.
- Il futuro sarà ibrido: l’AI supporterà in particolar modo i configuratori strutturati.
Negli ultimi anni i configuratori 3D sono passati dall’essere strumenti accessori a veri e propri motori di vendita e relazione. Nati per permettere a un cliente di visualizzare in tempo reale il prodotto che sta configurando, oggi rappresentano un punto di incontro tra marketing, progettazione e produzione. Per molte aziende manifatturiere, sono la porta d’ingresso al digitale: un modo concreto per trasformare un’offerta complessa in un’esperienza semplice e interattiva.
Ma come è cambiato questo scenario con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale?
L’idea che l’AI possa sostituire i configuratori si è diffusa con la rapidità delle mode tecnologiche, ma è un’ipotesi poco realistica, vediamo insieme perché.
Dall’automazione alla comprensione: l’AI nei configuratori 3D
Oggi l’Intelligenza Artificiale non serve solo ad automatizzare, ma a interpretare. Nei configuratori 3D, questa capacità si traduce in suggerimenti intelligenti, assistenza personalizzata, previsione delle preferenze d’acquisto. L’AI può imparare dalle scelte degli utenti, proporre combinazioni coerenti con lo stile o le esigenze espresse, ottimizzare i flussi di navigazione per ridurre l’abbandono.
Ma resta un fatto: tutto questo è possibile solo se esiste una base solida, fatta di regole di prodotto, logiche di compatibilità e modellazione accurata. Senza un sistema strutturato, l’Intelligenza Artificiale non può “inventare” la coerenza.
È qui che emerge la vera distinzione tra hype e valore: un configuratore come quello sviluppato da Gruppo RES, Tridix, nasce da logiche ingegneristiche rigorose, integrate con la dimensione visiva e interattiva. L’AI, in questo contesto, non si sostituisce alla logica: la potenzia. Non crea le regole, ma le sfrutta per migliorare l’esperienza utente e il processo decisionale.
Ci sono casi in cui l’AI si sostituisce a un configuratore?
In alcuni contesti più leggeri o visivi, l’Intelligenza Artificiale può dare l’impressione di poter sostituire già un configuratore 3D. In realtà, si tratta di simulazioni o esperienze “ispirazionali” che non hanno la profondità logica e strutturale di un configuratore vero e proprio.
Ecco i principali casi in cui questo accade:
- Settore moda, arredamento e lifestyle: modelli generativi come Stable Diffusion, Midjourney o Firefly permettono di creare immagini personalizzate di un prodotto su richiesta (es. “Mostrami il divano in velluto blu in un salotto moderno.”). È un risultato visivamente efficace, ma resta una visualizzazione generativa, non una configurazione reale: l’AI non gestisce regole dimensioni, materiali, vincoli produttivi, ma anche di prezzo e disponibilità.
- Configurazioni ispirazionali: in alcuni ambiti creativi, l’AI viene usata per proporre idee di design o suggerire varianti estetiche. È utile nella fase iniziale del percorso, ma per tradurre poi l’idea in un prodotto – coerente e producibile – è necessario l’utilizzo di un configuratore professionale e strutturato.
- Marketing e pre-vendita: assistenti conversazionali o chatbot basati su AI possono orientare l’utente nella scelta (es. “Ti consiglio la versione base con accessorio X.”), ma una volta entrati nei dettagli tecnici la gestione passa a un configuratore vero e proprio, che garantisce coerenza e precisione.
In sintesi, l’AI può preparare il terreno e rendere più fluido il percorso d’acquisto, ma è ancora il configuratore a tradurre le scelte in parametri tecnici reali, coerenti con i vincoli produttivi e commerciali dell’azienda.
AI e configuratori: una collaborazione intelligente
Il vero punto di contatto e la vera opportunità è l’integrazione.
L’AI sta potenziando i configuratori 3D in tre direzioni principali:
- Esperienza conversazionale: gli utenti possono dialogare con il configuratore (es. “Vorrei una scrivania compatta con piano in rovere chiaro e gambe nere.”) e l’AI traduce la richiesta in parametri reali.
- Analisi predittiva e raccomandazioni: il sistema impara dalle scelte e propone configurazioni più vicine alle preferenze o ai trend di mercato.
- Ottimizzazione visiva: grazie a tecniche di AI generativa, si possono creare texture, ambienti e illuminazioni più realistiche senza carichi grafici pesanti.
Queste evoluzioni non eliminano i configuratori, ma li spostano verso un livello più alto di intelligenza e personalizzazione.
Nel prossimo futuro vedremo configuratori sempre più “conversazionali”, capaci di interagire con l’utente in linguaggio naturale, di comprendere le intenzioni e proporre soluzioni in tempo reale. Ma dietro ogni conversazione efficace ci sarà ancora un motore logico robusto, un database coerente, una rappresentazione visiva accurata. La differenza, come sempre, la farà la qualità.
L’Intelligenza Artificiale renderà i configuratori come Tridix più efficienti, più adattivi e più capaci di offrire esperienze su misura, ma saranno le piattaforme a fornire la struttura, la precisione e l’affidabilità necessarie perché tutto funzioni.
Conclusione: l’innovazione che amplifica
L’AI non è una minaccia per i configuratori, ma un’occasione per ripensarli. Il loro valore non risiede solo nella grafica o nell’interattività, ma nella capacità di collegare dati, regole e persone.
In un futuro abbastanza prossimo è probabile che vedremo ibridi AI-configuratore, soprattutto nel B2C, dove il processo parte da un input generativo e viene poi tradotto in configurazioni tecniche precise. Nel B2B e nella manifattura – dove il configuratore è integrato nei sistemi ERP, PLM o CRM – l’AI rimarrà un complemento intelligente, non un sostituto.
Chi saprà costruire configuratori aperti all’integrazione, come Tridix, potrà trasformare la complessità dei propri prodotti in un’esperienza semplice, guidata e intelligente.
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