In un mercato del lavoro sempre più competitivo e multicanale, il brand aziendale non si costruisce più solo verso l’esterno: “fare employer branding” significa oggi farsi conoscere come luogo di lavoro desiderabile, dove la cultura interna diventa un asset strategico per attrarre e trattenere talenti.
Perché oggi il brand aziendale si costruisce anche internamente
Una solida strategia di employer branding parte dal “conosci te stesso”: in altre parole, capire come la cultura aziendale viene percepita internamente e come risuona all’esterno. Definire la propria EVP (Employee Value Proposition) è fondamentale: non si tratta solo di salario o benefit, ma della promessa che un’azienda fa al proprio team in termini di valori, ambiente e opportunità.
Quando questa promessa è autentica e coerente nel tempo – dall’onboarding alla quotidianità – si genera una cultura forte e i dipendenti diventano ambasciatori spontanei. Inoltre, un employer brand forte riduce costi e tempi di recruiting, aumenta la qualità delle assunzioni e favorisce la retention.
Tecniche narrative per valorizzare ambiente di lavoro, benefit e soft skills del team
- Ambiente di lavoro reale, non solo “ufficio perfetto”: mettete in luce l’atmosfera, i piccoli rituali, i comportamenti quotidiani che definiscono la cultura aziendale. Raccontare che “qui si lavora in team, con flessibilità e autonomia” è già un buon inizio.
- Benefit come esperienze e crescita: non basta dire “abbiamo palestra e smart-working”. Serve far capire perché e come questi benefit migliorano la vita del team (es. «la tua voce conta», «crescita professionale continua»).
- Soft skills e storie di persone: le competenze umane — collaborazione, resilienza, creatività — sono oggi fattori differenzianti. Raccontare storie concrete di membri del team (es. “come ho risolto un problema”, “la mia evoluzione professionale”) rende credibile la cultura.
- Autenticità prima di tutto: se ciò che viene raccontato non corrisponde all’esperienza reale, si rischia un effetto boomerang. Il messaggio esterno deve riflettere l’esperienza interna.
Canali efficaci per diffondere contenuti employer-oriented
- LinkedIn: perfetto per contenuti più professionali (articoli, testimonianze del team, percorsi di carriera).
- Instagram: ideale per “dietro le quinte”, cultura visiva, team day, atmosfere aziendali in immagini o brevi video.
- Blog aziendale: permette contenuti più articolati (interviste, case study di team, approfondimenti) e migliora l’SEO della comunicazione di recruiting.
Secondo le best-practice, usare una strategia omnicanale è fondamentale: il talento si muove tra social, motori di ricerca, piattaforme di recensioni.
Format editoriali: video-interviste, “giornata tipo”, dietro le quinte
- Video-intervista: con un membro del team o un manager che racconta la propria esperienza, mette in luce la cultura e i valori da una prospettiva “umana”.
- “Giornata tipo”: un contenuto che mostra un normale giorno lavorativo nell’azienda, mettendo in evidenza il flusso, l’ambiente, le relazioni, i momenti di pausa/creatività.
- Dietro le quinte: foto o video di team meeting, brainstorming, momenti conviviali o progetti in corso – aiutano a far “vivere” l’azienda.
Tali format permettono di umanizzare il brand come datore di lavoro e aumentare l’engagement.
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