Employer branding: raccontare la cultura aziendale per attrarre talenti - Ameri Comunicazione

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

In un mercato del lavoro sempre più competitivo e multicanale, il brand aziendale non si costruisce più solo verso l’esterno: “fare employer branding” significa oggi farsi conoscere come luogo di lavoro desiderabile, dove la cultura interna diventa un asset strategico per attrarre e trattenere talenti.

Perché oggi il brand aziendale si costruisce anche internamente

Una solida strategia di employer branding parte dal “conosci te stesso”: in altre parole, capire come la cultura aziendale viene percepita internamente e come risuona all’esterno. Definire la propria EVP (Employee Value Proposition) è fondamentale: non si tratta solo di salario o benefit, ma della promessa che un’azienda fa al proprio team in termini di valori, ambiente e opportunità.

Quando questa promessa è autentica e coerente nel tempo – dall’onboarding alla quotidianità – si genera una cultura forte e i dipendenti diventano ambasciatori spontanei. Inoltre, un employer brand forte riduce costi e tempi di recruiting, aumenta la qualità delle assunzioni e favorisce la retention.

Tecniche narrative per valorizzare ambiente di lavoro, benefit e soft skills del team

  1. Ambiente di lavoro reale, non solo “ufficio perfetto”: mettete in luce l’atmosfera, i piccoli rituali, i comportamenti quotidiani che definiscono la cultura aziendale. Raccontare che “qui si lavora in team, con flessibilità e autonomia” è già un buon inizio.
  2. Benefit come esperienze e crescita: non basta dire “abbiamo palestra e smart-working”. Serve far capire perché e come questi benefit migliorano la vita del team (es. «la tua voce conta», «crescita professionale continua»).
  3. Soft skills e storie di persone: le competenze umane — collaborazione, resilienza, creatività — sono oggi fattori differenzianti. Raccontare storie concrete di membri del team (es. “come ho risolto un problema”, “la mia evoluzione professionale”) rende credibile la cultura.
  4. Autenticità prima di tutto: se ciò che viene raccontato non corrisponde all’esperienza reale, si rischia un effetto boomerang. Il messaggio esterno deve riflettere l’esperienza interna.

Canali efficaci per diffondere contenuti employer-oriented

  • LinkedIn: perfetto per contenuti più professionali (articoli, testimonianze del team, percorsi di carriera).
  • Instagram: ideale per “dietro le quinte”, cultura visiva, team day, atmosfere aziendali in immagini o brevi video.
  • Blog aziendale: permette contenuti più articolati (interviste, case study di team, approfondimenti) e migliora l’SEO della comunicazione di recruiting.

Secondo le best-practice, usare una strategia omnicanale è fondamentale: il talento si muove tra social, motori di ricerca, piattaforme di recensioni.

Format editoriali: video-interviste, “giornata tipo”, dietro le quinte

  • Video-intervista: con un membro del team o un manager che racconta la propria esperienza, mette in luce la cultura e i valori da una prospettiva “umana”.
  • “Giornata tipo”: un contenuto che mostra un normale giorno lavorativo nell’azienda, mettendo in evidenza il flusso, l’ambiente, le relazioni, i momenti di pausa/creatività.
  • Dietro le quinte: foto o video di team meeting, brainstorming, momenti conviviali o progetti in corso – aiutano a far “vivere” l’azienda.
    Tali format permettono di umanizzare il brand come datore di lavoro e aumentare l’engagement.

Leggi altri articoli

Contattaci

Non esitare a contattarci per qualsiasi domanda, commento o suggerimento. Siamo qui per aiutarti! Il nostro team è disponibile a rispondere alle tue richieste e offrirti il supporto necessario.

© 2022 Ameri Communications & PR. Digital PR & Crisis Communication
Partita Iva 03765810100 • C.CI.A.A. Genova GE - 1999 - 8680
REA GE - 337976 capitale sociale €10.400,00

© 2022 Ameri Communications & PR. Digital PR & Crisis Communication Partita Iva 03765810100 • C.CI.A.A. Genova GE - 1999 - 8680 REA GE - 337976 capitale sociale €10.400,00

Recapiti
Redazione