La sanità pubblica è a rischio e la Legge di Bilancio è un appuntamento importante per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale del nostro Paese.
I dati ci allarmano profondamente: nel 2024, il 9,9% delle persone ha dichiarato di aver rinunciato a curarsi per problemi legati alle liste di attesa inaccettabili, alle difficoltà economiche che gravano sui cittadini e alla scomodità o inadeguatezza delle strutture sanitarie. Siamo di fronte a un’emergenza sociale che alimenta profonde disuguaglianze: la sanità si sta privatizzando e, di fatto, solo chi ha i soldi si cura. Chi non li ha, si indebita per coprire le spese sanitarie. È un dramma che colpisce in particolare i redditi bassi, chi vive con malattie croniche, i pensionati e il Mezzogiorno, aggravando la povertà causata da bassi salari e precarietà lavorativa.
L’invecchiamento della popolazione e il preoccupante aumento delle patologie croniche e neurodegenerative, come l’abbassamento dell’età media per il Parkinson e l’incremento delle diagnosi di autismo), rendono improcrastinabile un intervento immediato: bisogna investire nella sanità e valorizzare il personale sanitario.
Per questo motivo, come ADOC, abbiamo fatto arrivare la nostra proposta ai parlamentari: è essenziale rendere operativo con adeguati finanziamenti il nuovo Piano Nazionale della Cronicità (PNC). Questo Piano, aggiornato nel 2025 e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo scorso ottobre, è lo strumento chiave per la gestione delle patologie croniche che affliggono milioni di persone.