Sanità, la Regione Basilicata interrompe in alcuni comuni il servizio di continuità assistenziale. La denuncia di FMT: è emergenza – FISMU

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SANITÀ, LA REGIONE BASILICATA INTERROMPE IN ALCUNI COMUNI IL SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE. LA DENUNCIA DI FMT: È EMERGENZA 

La Federazione dei Medici Territoriali-FMT della Basilicata denuncia la chiusura dei presidi di guardia medica: una crisi creata a tavolino, ci sono medici  disposti a lavorare. Il risparmio non si fa sulla pelle degli anziani

POTENZA, 6 novembre – La Federazione Medici Territoriali della Regione Basilicata denuncia la gravissima situazione di interruzione del servizio di Continuità Assistenziale (guardia medica) che sta colpendo numerosi comuni lucani. “Quando sta accadendo in questi giorni,” spiega il segretario Regionale FMT, Biagio Glosa ”non è una semplice conseguenza della carenza di personale medico, come erroneamente si è tentato di far credere: è il risultato di scelte politiche precise e di una paralisi programmatoria  pluriennale.” 

Per FMT una crisi storica: carenze mai assegnate 

Biagio Glosa sottolinea come il problema abbia radici profonde: “Sono anni che la Regione Basilicata non provvede ad assegnare le sedi carenti nei punti di continuità assistenziale. Si è bloccato tutto per anni in attesa di una aggregazione dei punti di assistenza, un riassetto organizzativo di future AFT.” 

Per FMT questa inerzia ha creato una vulnerabilità strutturale nel sistema, lasciando i presidi sguarniti e dipendenti da soluzioni tampone. Il paradosso: medici disponibili, ma bloccati. Il fenomeno che ha portato alla chiusura di molti centri in questi giorni è secondo FMT, ancora più grave perchè creato artificialmente. “La chiusura di molti  punti di continuità assistenziale e per molti giorni – spiega il segretario regionale di FMT – è dovuta ad una recente nota inviata ai medici dal dirigente di ‘area cure primarie’. Tale disposizione, in applicazione dell’ACN, ha impedito ai medici titolari con doppio incarico (medicina generale e continuità assistenziale) di svolgere ore di attività oltre quelle indicate dall’accordo collettivo nazionale. Il paradosso è che questi medici erano e sono pienamente disponibili a coprire i turni per garantire l’assistenza ai cittadini, ma un atto burocratico glielo impedisce”. 

Precedentemente l’ASP in via provvisoria e emergenziale aveva già autorizzato questa proroga per alcuni mesi. Il vero obiettivo è il taglio della spesa. Per il segretario regionale di FMT la motivazione dietro questa scelta è chiara ed inaccettabile: “In attesa del passaggio graduale al nuovo modello organizzativo delle AFT si è preferito interrompere bruscamente l’assistenza ai cittadini  in virtù di un mero taglio di spesa, senza pensare ad una riorganizzazione graduale e indolore.” 

“Riteniamo assurdo e pericoloso – conclude – che il rispamio della spesa sanitaria debba partire dal taglio dell’assistenza di prossimità. Questo servizio è vitale per le nostre comunità, fatte di tanti anziani che vivono in piccoli centri. I medici di continuità assistenziale sostengono l’attività anche del 118 che in alcune postazioni è privo di medico. La Regione deve immediatamente rivedere le sue posizioni  e intervenire  su altri fronti per recuperare risorse, non smantellando la sanità territoriale.”

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