Home Sanità Innovare è prendersi cura del futuro: voci e idee da FORUM Sanità 2025
FORUM Sanità 2025 ha offerto uno spazio di confronto tra chi guida ogni giorno i processi di innovazione in sanità. Protagonisti del settore hanno condiviso idee e visioni sulle sfide e opportunità future: dalle riflessioni sull’uso responsabile di dati e intelligenza artificiale, alle nuove competenze richieste. Ecco alcuni spunti dalle interviste raccolte, tutte legate dal filo tematico “innovare”
31 Ottobre 2025
Foto di Rachele Maria Curti - https://www.flickr.com/photos/forumpa/54871236812/in/album-72177720329351365
Istituzioni, esperti e operatori, durante FORUM Sanità 2025, si sono confrontati su come ripensare la sanità italiana. Tre i filoni portanti del programma: prevenire, connettere, innovare. Oggi partiamo proprio da qui, dal viaggio nella parola “innovare”, che ha unito le voci raccolte nelle interviste ai protagonisti della Manifestazione. Nei prossimi giorni esploreremo le altre traiettorie.
Innovare: non solo tecnologia, ma nuovi paradigmi
L’innovazione non è solo questione di dispositivi o algoritmi, ma di saper ripensare i modelli organizzativi, le infrastrutture, le competenze e il modo stesso di fare sanità, come ci insegnano le storie qui raccolte.
Roberto Soj, Responsabile del progetto EDS del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha partecipato al Talk “Intelligenza artificiale e dati: innovare con sostenibilità, equità e sicurezza”. Invita in questa intervista a guardare all’IA come a uno strumento per amplificare le capacità umane, offrendo supporto personalizzato a medici e pazienti, ma sempre con un controllo umano. Interessante è il connubio tra il dato, l’informazione e l’utilizzo degli strumenti avanzati di analisi a supporto delle professioni sanitarie. L’Ecosistema Dati Sanitari (EDS) entra a pieno titolo in questo processo evolutivo della sanità digitale: è di fatto la prima base strutturata, armonica a livello italiano, che mette sullo stesso piano tutte le regioni e tutti i cittadini nella loro rappresentazione di dati presso le strutture sanitarie. Ma non c’è solo la tecnologia. Entrano in gioco anche l’etica e la governance. Attorno all’EDS dobbiamo costruire veri patti tra istituzioni e cittadini. L’EDS infatti diventerà la base per le valutazioni delle professioni sanitarie nei confronti degli assistiti per i prossimi anni, e ciò richiede un patto solido fra i diversi attori che costituiscono il sistema digitale intorno al dato sanitario, che dovrà essere monitorato e costantemente certificato. Anche i ruoli, i compiti e le responsabilità dei soggetti deputati a svolgere questo mestiere — Ministero della Salute, Agenas e lo stesso Dipartimento per la Trasformazione Digitale — dovranno essere ben delineati.
Non meno centrale è il tema della sicurezza informatica, su cui si sofferma Lorenzo Gubian, Direttore Generale di ARIA SpA. La protezione dei dati clinici è una condizione imprescindibile per innovare in modo sicuro e affidabile. Per conto della Regione Lombardia, la centrale di committenza ARIA segue tutto il ciclo di vita della cybersicurezza: dalla stesura del Piano triennale regionale, all’estensione della difesa dai soli sistemi centrali a tutte le aziende sanitarie, fino alla gestione del porting in cloud dei data center pubblici. La governance regionale è stata rafforzata e oggi si estende a tutto l’ecosistema sanitario, con investimenti in costante crescita (il 70-75% del budget gestito da ARIA è difatti destinato alla sanità).
Persone e competenze: il cambiamento è anche culturale
Intervengono anche i relatori del Talk “Persone, ruoli e competenze per la sanità del domani” a ribadire che innovare riguarda soprattutto le persone, e non solo le infrastrutture fisiche. Non dimentichiamo che il PNRR ha stanziato fondi specifici per l’ammodernamento dell’assetto fisico e tecnologico del patrimonio edilizio ospedaliero, attraverso l’Investimento 1.2 della Missione 6 Salute, “Verso un ospedale sicuro e sostenibile”.
La formazione trasversale è la chiave di volta: la sanità del futuro sarà costruita da professionisti capaci di integrare competenze digitali con la sensibilità verso le nuove fragilità. Lisa Leonardini, Coordinatrice del Comitato tecnico operativo del Programma Mattone Internazionale Salute (ProMIS), descrive il Programma – esistente da 15 anni – che si occupa dell’internazionalizzazione dei sistemi sanitari regionali in ottica di sistema paese. Di fatto, il ProMIS si compone di tutte le regioni italiane, province autonome, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Agenas. Dalla strategia nazionale per il digital upskilling, che permetterà a livello nazionale e alle regioni di programmare le iniziative di formazione attuali e future, al partenariato che si occupa di ricerca al servizio dell’innovazione dei servizi sanitari, sino alla nuova iniziativa a supporto di una riforma delle professioni sanitarie e sociosanitarie, Leonardini evidenzia le progettualità sulle quali stanno lavorando. La grande sfida? Comunicare di più, collaborare di più, per evitare sprechi e duplicazioni.
Laura Patrucco, presidente ASSD, va oltre. La vera innovazione digitale è umana. L’empatia digitale, ovvero la capacità di trasferire valore attraverso strumenti accessibili e dialoganti, rappresenta una delle competenze più richieste. Il tema delle competenze in sanità è centrale: non si tratta solo di coinvolgere i pazienti nella filiera della salute, ma anche tutti gli interlocutori, dagli operatori sanitari ai clinici, fino al personale amministrativo e alle cosiddette “cabine di regia”. Se intendiamo la rivoluzione digitale come una vera rivoluzione culturale, diventa essenziale recuperare il valore degli strumenti relazionali: empatia digitale e soft skills. Sono proprio queste competenze, spesso invisibili ma decisive, a fare la differenza. La cultura del digitale umanizzato deve quindi essere il driver delle nuove competenze, da sviluppare con percorsi di formazione mirati.
Ospedali che cambiano volto: tra dati, ambiente e ascolto
E negli ospedali? Eugenia Olivero, Direttore Accoglienza Pazienti e Innovazione Organizzativa dell’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola, relatrice del Talk “Gli ospedali del futuro, tra innovazione e sostenibilità”, traccia gli elementi ricorrenti del modello di ospedale del futuro: tecnologia, cultura organizzativa, raccolta e uso intelligente dei dati, sostenibilità, centralità del paziente anche nel percorso di digitalizzazione e attenzione alla percezione del servizio sanitario come giudizio complessivo che i cittadini hanno sulla qualità dell’assistenza. Occorre anche analizzare i KPI sugli impatti energetici di ogni progetto, ma anche il benessere di chi vive la struttura: un ospedale smart non è solo efficiente, è anche bello e accogliente.
Massimiliano Maisano, Dirigente Responsabile del Servizio “Gestione degli investimenti” dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, e Roberta Santaniello, Responsabile Attuazione dei progetti PNRR della Regione Campania, presenti allo stesso Talk di Olivero, sottolineano l’importanza di indirizzare gli investimenti per generare un ritorno duraturo e una trasformazione sistemica dei luoghi di cura, con impatti concreti sul territorio. Maisano evidenzia la necessità di concepire l’ospedale come una piattaforma integrata nella rete territoriale, investendo in tecnologie ICT e nella formazione continua degli operatori. Sottolinea l’importanza di una sanità capace di coordinare cure ospedaliere, riabilitazione e follow-up, superando le barriere geografiche e sociali. E non si tratta di un dettaglio: in Sicilia, la rete ospedaliera deve raggiungere realtà tra loro diversissime, dalle isole minori—Eolie, Egadi, Pelagie—alle comunità montane dell’entroterra. Roberta Santaniello aggiunge che l’ospedale del futuro non è più solo un’infrastruttura, ma un insieme integrato di servizi e sistemi. In Campania, la costruzione di dieci nuovi ospedali diventa occasione per sperimentare sinergie tra ingegneria clinica, informatica e direzione sanitaria, con l’obiettivo di produrre un impatto misurabile sulla qualità della vita.
Dalla governance dei dati all’empatia digitale, dalla sostenibilità ambientale alla centralità del cittadino, Forum Sanità 2025 ha mostrato che solo intrecciando saperi e strumenti, solo dando fiducia alle competenze e ai patti di responsabilità, la sanità italiana può davvero cambiare rotta.