Il FORUM Sanità 2025 si è confermato il palcoscenico strategico per indirizzare le sfide di sostenibilità, equità, sicurezza e controllo della spesa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). È in questo scenario che il contributo e l’architettura flessibile di OpenCity Labs si posizionano come il modello operativo esemplare, capace di tradurre le ambizioni strategiche in servizi digitali semplici e accessibili, rispondendo direttamente ai bisogni espressi dalla popolazione
4 Novembre 2025
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In un ambiente sanitario in profonda trasformazione, dove la domanda di servizi digitali da parte dei cittadini è alta ma coesistono problemi di frammentazione e usabilità, un approccio basato sull’interoperabilità è cruciale.
Questa spinta all’innovazione trova riscontro in una popolazione italiana in gran parte aperta alla sanità digitale. Secondo l’indagine demoscopica condotta da FPA in collaborazione con l’Istituto Piepoli, presentata a FORUM Sanità 2025 (22 – 23 ottobre, Roma), il 79% degli italiani utilizza strumenti digitali per la salute. Tale apertura, tuttavia, è accompagnata da una chiara esigenza di supporto: quasi 5 italiani su 10 manifestano difficoltà nell’uso di tali strumenti, e il 51% ritiene che la soluzione risieda nello sviluppo di tecnologie più intuitive e di facile utilizzo.
Questi dati confermano un imperativo fondamentale per la PA sanitaria: l’innovazione tecnologica deve essere intrinsecamente legata all’inclusività e alla semplificazione dell’esperienza utente. Ed è qui che l’approccio di OpenCity Labs dimostra la sua piena coerenza strategica.
A FORUM Sanità 2025 OpenCity Labs ha portato la sua architettura tecnologica, offrendo un modello replicabile per tutte le Aziende Sanitarie Locali ed evidenziando come l’adozione di un approccio basato sulla flessibilità e lo sfruttamento delle piattaforme nazionali sia ormai indispensabile. Strategica è stata l’esperienza dell’azienda nel colmare il divario tra le infrastrutture digitali nazionali (SPID, App IO, pagoPA) e l’effettiva erogazione di servizi semplici e moderni al cittadino.
OpenCity Labs: l’architettura flessibile per servizi semplici
La sfida non è la mancanza di strumenti, ma la loro disomogeneità e la difficoltà d’uso. Come evidenziato da Lorenzo Fabbri, Chief Product Officer di OpenCity Labs, Italia ha raggiunto risultati significativi nella trasformazione digitale del settore pubblico, superando la media europea nell’indice DESI. Questo progresso è frutto di un percorso decennale basato su pilastri strategici: infrastrutture come l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), pagoPA e, in particolare, l’App IO. Quest’ultima, con oltre un miliardo di messaggi inviati, si è affermata come l’interfaccia principale di interazione digitale. Il PNRR ha fornito l’impulso decisivo affinché gli enti, incluse le aziende sanitarie, sfruttino appieno queste “piattaforme abilitanti”. Tuttavia, per essere efficaci, queste infrastrutture devono essere sfruttate al massimo e orchestrate in modo coerente.
L’architettura di OpenCity Labs si presenta come il modello operativo per superare la difficoltà d’uso manifestata dal 48% degli italiani nell’indagine di FPA e l’Istituto Piepoli. OpenCity Labs ha scelto infatti un approccio flessibile basato su:
- Pattern: anziché riprogettare processi complessi, l’architettura scompone le interazioni in “mattoncini” elementari e riutilizzabili (es. invio di un messaggio, gestione di un pagamento, recapito di un documento). Questo permette di costruire e adattare rapidamente i servizi, riducendo drasticamente i tempi e i costi di sviluppo rispetto alla riprogettazione monolitica.
- Architettura a microservizi e Open Source che garantiscono massima flessibilità, prevenendo l’obsolescenza e favorendo trasparenza e riuso.
- Logica API-first: ogni funzionalità è esposta tramite API, assicurando una totale interoperabilità. Questo permette di integrare gli strumenti di OpenCity Labs con gli applicativi già in uso presso le ASL, colmando specifiche lacune funzionali senza la costosa sostituzione di interi sistemi.
Sfruttare l’App IO per l’equità e la mobile-first experience
La suite di OpenCity Labs è progettata per massimizzare l’uso delle piattaforme abilitanti, in particolare l’App IO, un canale già presente su milioni di smartphone, e per questo una leva strategica per abbattere le barriere digitali. Significa, infatti, portare i servizi direttamente nelle mani dei cittadini in un ambiente familiare e sicuro, garantendo equità di accesso. Inoltre, permette un’esperienza unificata: strumenti come Connect inviano promemoria per campagne di prevenzione direttamente in App IO, e Identity semplifica l’accesso tramite Single Sign-On e precompilazione grazie alla PDND.
Se il 47% degli italiani (fonte FPA-Istituto Piepoli) vede nell’IA la soluzione per ottimizzare liste d’attesa e prenotazioni, OpenCity Labs offre strumenti concreti. La modularità di Payments & Booking permette di collegare in modo fluido prenotazione, pagamento (ticket) e comunicazioni, riducendo l’attrito e migliorando l’efficienza dei processi. Inoltre, il modulo Chatbot AI utilizza modelli linguistici (LLM) in modo privacy-compliant per fornire assistenza immediata, rispondendo a domande comuni e orientando l’utente.
Innovare con flessibilità e inclusività
L’innovazione deve essere pragmatica, flessibile e centrata sull’utente. Il concetto cardine è la Flessibilità Componibile: non è sufficiente dotarsi di nuovi software, ma l’infrastruttura deve possedere la capacità intrinseca di assorbire le nuove esigenze normative o di servizio e di continuare a operare integrandosi con i sistemi esistenti. In sintesi, questo significa:
- Potenziare l’esistente e interoperare: adottare una strategia di innovazione incrementale, utilizzando architetture API-first per aggiungere funzionalità specifiche ai sistemi esistenti senza costose sostituzioni totali. Il modello OpenCity Labs dimostra il valore di interoperare con i software esistenti per aggiungere funzionalità specifiche e mirate. Questa evoluzione pragmatica mitiga i rischi finanziari e operativi, accelera il time-to-value e risponde concretamente all’esigenza di controllo della spesa.
- Massimizzare l’uso delle piattaforme abilitanti: investire in soluzioni che sfruttino al 100% l’App IO e la PDND per garantire equità e accessibilità e creare esperienze mobile-first realmente intuitive. Sfruttare l’App IO, ad esempio, non solo per comunicazioni di base, ma per creare esperienze utente fluide, portando i servizi sanitari direttamente ai cittadini.
- Progettare per la semplicità: adottare l’approccio modulare dei “mattoncini”. Il concetto dei “mattoncini” deve diventare un principio guida: gli stakeholder devono pensare alla digitalizzazione come alla composizione di servizi utilizzando componenti riutilizzabili. Questo non solo accelera drasticamente i tempi di sviluppo e rilascio, ma promuove una flessibilità organizzativa capace di adattarsi a nuove esigenze, garantendo coerenza nell’esperienza offerta all’utente finale.
In conclusione, il modello OpenCity Labs dimostra che l’adozione di architetture tecnologiche aperte, flessibili e incentrate sulle piattaforme abilitanti nazionali non è più una mera scelta tecnica, ma un prerequisito strategico fondamentale. Abbracciare l’interoperabilità, potenziare l’esistente e sfruttare al massimo le infrastrutture digitali del Paese sono le chiavi per costruire un sistema sanitario che sia realmente sostenibile, equo e capace di rispondere con agilità alle sfide di domani, trasformando l’Italia da inseguitore a modello di innovazione sanitaria digitale in Europa.