Risultano in calo gli occupati della provincia di Modena nel primo trimestre del 2025: passano infatti da 321 mila al 31 dicembre 2024 a 317 mila a fine marzo 2025, con una perdita di 4.000 posti di lavoro, pari al -1,2%. Questi i primi risultati dell'indagine sulle Forze di Lavoro diffusi da Istat ed elaborati dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena.
Il confronto tendenziale, cioè rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, è ancor più negativo, con una diminuzione del 2,7%, corrispondente a 9.000 occupati in meno. Tale risultato è in controtendenza sia con il totale Emilia-Romagna (+0,4%), che con il totale Italia (+1,5%). La diminuzione maggiore avviene per le donne: quelle occupate calano del 5,3%, mentre gli uomini che lavorano diminuiscono solamente dello 0,7%.
Gli "altri servizi" risultano il settore con il maggior numero di lavoratori (37,8% del totale), tuttavia mostra un calo del 4,3% pari a 5.000 occupati. Segue a ruota l'industria manifatturiera, la cui quota del 36,7% è molto maggiore sia del totale Emilia-Romagna (26,5%), che del totale Italia (20,1%). Tuttavia, anche questo settore mostra una diminuzione di manodopera già da diversi trimestri (-4,8%).
Il commercio e turismo rappresentano un quinto degli occupati modenesi, in aumento del 7,3% rispetto all'anno precedente, infine altro settore in crescita è l'agricoltura (+20,3%), che tuttavia, con 7.000 occupati, rappresenta solamente il 2,2% del totale. Risultato invece piuttosto negativo per le costruzioni, che perdono in un anno 3.000 occupati, pari al -19,7%, divenendo solamente il 4,4% del totale.
La diminuzione di occupati tuttavia non si traduce in un incremento della disoccupazione; infatti, pare che le persone abbiano rinunciato a trovare un'occupazione andando ad aggiungersi alla schiera delle "non forze di lavoro", cioè coloro che non cercano attivamente un lavoro. Tale categoria aumenta di 20.000 unità pari al +7,6%. Questo fenomeno è presente anche a livello regionale, ma in misura ridotta (+1,6%).
Calano anche le persone in cerca di occupazione (-7.000 unità, con una perdita del 31,7%) e scende quindi il tasso di disoccupazione che passa dal 6,0% a marzo 2024, al 4,2% a marzo 2025, inferiore sia al dato regionale (4,3%), che a quello italiano (6,3%). Tuttavia tale diminuzione non deriva da un incremento di occupazione, bensì da un aumento delle persone che non cercano più un lavoro.
Il dato sulla disoccupazione giovanile, dai 15 ai 24 anni, è più elevato rispetto alla media totale e arriva al 15,7%, superiore al dato regionale (12,8%), ma inferiore alla media nazionale (19,9%). Risultano particolarmente in difficoltà nel trovare un lavoro le ragazze dai 15 ai 24 anni, che mostrano un tasso di disoccupazione pari al 27,7%.
Tutte le variazioni tendenziali citate si riferiscono, per ogni indicatore, al confronto tra la media annuale del periodo "febbraio 2024/marzo 2025" e quella del periodo "febbraio 2023/marzo 2024".