DARE ENERG-IA ALL'ITALIA. Data Center e intelligenza artificiale per la sostenibilità - I-Com, Istituto per la Competitività

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Dare Energ-IA all’Italia. Data Center e intelligenza artificiale per la sostenibilità” è il primo rapporto annuale realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) nell’ambito del progetto “Energ-IA – Ricerca e policy sull’Intelligenza Artificiale e il settore energetico: il ruolo dei Data Center”.

Il rapporto approfondisce l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore dell’energia e dell’ambiente e i relativi benefici per la competitività e la sostenibilità del sistema economico italiano. Uno sguardo anche al ruolo dei data center nel sistema elettrico e più in generale nel contesto energetico italiano.

Il primo capitolo introduce la relazione tra intelligenza artificiale, sviluppo dei data center e domanda energetica, analizzando le ripercussioni sul consumo di elettricità e le tendenze di mercato a livello globale e italiano ed evidenziando come l’IA stia aumentando la quota di energia richiesta. Si parla anche della distribuzione geografica dei consumi (perlopiù concentrato in USA, Cina, Europa), del valore economico del settore e delle normative europee sulla sostenibilità e l’efficienza (Regolamento EU/2019/424, Direttiva 2023/1791).

La situazione dei data center in Italia, la loro distribuzione territoriale (209 strutture nel 2025, concentrate su Milano, Roma e Torino) e il relativo impatto energetico (3,91 TWh nel 2024) sono oggetto del secondo capitolo. Il settore è in espansione così come le le sfide infrastrutturali legate al fabbisogno di potenza e alla connessione in alta tensione. Viene descritto anche il quadro normativo nazionale, incluse la legge italiana sull’IA, il documento strategico del MIMIT per attrarre investimenti esteri nei DC e il futuro Decreto Energia 2025.

Il terzo capitolo affronta la relazione tra DC, IA e obiettivi di decarbonizzazione, sottolineando l’importanza di migliorare efficienza e sostenibilità. Oltre al consumo energetico, analizza altri impatti ambientali: consumo idrico, suolo, rumore e rifiuti elettronici. Riporta interessanti dati sulla percezione pubblica (scarsa consapevolezza ma sentiment positivo) e i nuovi obblighi europei di rendicontazione ambientale. Vengono illustrate le strategie per ridurre l’impatto: ottimizzazione degli algoritmi IA, hardware più efficiente, raffreddamento liquido, uso di rinnovabili e gestione intelligente.

L’ultimo capitolo mostra come l’IA possa aumentare l’efficienza e ridurre le emissioni in vari settori: energia, industria, trasporti e civile. L’IA potrebbe ridurre fino a 1,4 Gt di CO₂ entro il 2035, superando i costi energetici del suo impiego. Notevole anche la crescita del mercato IA, soprattutto in acqua e economia circolare, con potenziali benefici economici e ambientali enormi, a condizione di politiche regolatorie efficaci e investimenti nella digitalizzazione delle infrastrutture.

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