Fondazione Lombardia per l’Ambiente alla COP30: dal territorio alle strategie globali per il clima - FLA - Fondazione Lombardia per l'Ambiente

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Fondazione Lombardia per l’Ambiente alla COP30: dal territorio alle strategie globali per il clima

13 novembre 2025

Lunedì 10 novembre ha preso il via la COP30 a Belém, città brasiliana considerata la porta d’accesso dell’Amazzonia, la foresta pluviale più estesa al mondo sempre più minacciata dall’azione di deforestazione negli ultimi decenni. La conferenza assume un significativo valore simbolico, non solo per la scelta del luogo, ma anche perché segna il decimo anniversario dell’Accordo di Parigi, il principale trattato internazionale per la lotta ai cambiamenti climatici.

L’avvio della COP30 deve tuttavia confrontarsi con le consuete difficoltà nel raggiungere accordi vincolanti sulla riduzione delle emissioni e sull’incremento dei finanziamenti dai Paesi più sviluppati verso quelli più vulnerabili, già gravemente colpiti dagli effetti della crisi climatica. A tal proposito, nel primo giorno è stata presentata una roadmap per mobilitare 1,3 trilioni di dollari a favore proprio delle aree più povere del pianeta. A queste complessità si aggiunge la decisione degli Stati Uniti di non inviare rappresentanti di alto livello, con dichiarazioni che minimizzano gli impatti della crisi climatica e contraddicono le evidenze scientifiche consolidate.

Per quanto riguarda l’Unione europea, dopo rinvii e alcune difficoltà nei negoziati, a pochi giorni dall’apertura della COP30 ha aggiornato i propri obiettivi climatici, confermando la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di impegni che, pur significativi, lasciano ampio margine di autonomia ai singoli Stati membri e potrebbero non tradursi pienamente in risultati concreti.

In questo contesto, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, in qualità di ente accreditato presso l’ONU, partecipa all’evento con l’obiettivo di evidenziare il ruolo dei governi sub-nazionali e degli enti scientifici come la Fondazione, nonché il loro contributo nello studio della natura e dei cambiamenti climatici.

Un ruolo che, evolutosi negli anni, testimonia come l’esperienza sul territorio possa alimentare le strategie globali per il clima, traducendo gli impegni internazionali in azioni concrete e sostenibili a livello locale.

2025-11-13T10:31:49+01:00

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