Il nuovo Conto Termico 3.0 rappresenta un passo avanti per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, ma rischia di evidenziare anche una disparità che merita attenzione: gli incentivi continueranno a funzionare solo se l’involucro sarà posto davvero al centro degli interventi.
Per costruire edifici realmente efficienti, la strada è una: partire dalla parte passiva. È l’involucro – pareti, coperture, superfici opache – a determinare i consumi, la qualità abitativa e l’efficacia degli impianti. Senza un involucro performante, anche le tecnologie più evolute non possono esprimere il loro vero potenziale.
Con l’aggiornamento normativo pubblicato nel 2025, il Conto Termico 3.0 entra in vigore dal 25 dicembre, mentre le nuove Regole Applicative sono attese entro 60 giorni. L’aliquota, per la parte passiva, scende al 45%.
Cosa cambia con il nuovo Conto Termico 3.0
- Platea dei beneficiari ampliata
L’accesso agli incentivi viene esteso a:
- privati,
- imprese,
- enti del Terzo Settore,
- comunità energetiche, oltre alla Pubblica Amministrazione.
- Interventi sull’involucro riconosciuti e più facilmente incentivabili
Sono ammissibili:
- isolamento delle superfici opache,
- cappotto termico delle pareti esterne,
- coibentazione di coperture e solai.
- Incentivi modulati
Il nuovo schema prevede contributi proporzionati alle diverse tipologie di intervento e ai beneficiari:
- Privati e PA: fino al 65%.
- Comuni con meno di 15.000 abitanti e edifici pubblici strategici (scuole, ospedali, RSA): fino al 100%.
- Imprese: fino al 25% per efficienza energetica e 45% per rinnovabili, con maggiorazioni per PMI, aree assistite e interventi che riducono del 40% i consumi.
- Piccoli interventi: fino a 15.000 €, incentivo in un’unica soluzione; oltre tale soglia, rate costanti in 2–5 anni.
Il nodo critico: incentivi meno favorevoli alla parte passiva
Nel passaggio dal Conto Termico 2.0 al 3.0 emerge però un cambiamento significativo:
- la parte attiva dell’edificio conserva aliquote fino al 65%,
- la parte passiva (involucro) scende invece al 45%.
Questa scelta rischia di penalizzare gli interventi più strutturali e duraturi, cioè quelli che incidono direttamente sulle dispersioni termiche.
Ed è proprio questo il nodo: il Conto Termico 3.0 non valorizza adeguatamente gli interventi sulla parte passiva, che sono invece quelli realmente capaci di riqualificare il patrimonio edilizio più vetusto e ridurre in modo permanente i consumi.
EPBD: l’Europa indica chiaramente la priorità dell’involucro
La Direttiva EPBD (Direttiva europea 2010/31/UE e successivi aggiornamenti) riconosce da tempo che la prestazione energetica degli edifici dipende da due fattori indissolubili:
- Involucro edilizio – parte passiva
- Sistemi impiantistici – parte attiva
Nella prassi del Conto Termico 3.0, tuttavia, emerge una priorità più marcata verso la parte attiva, con il rischio di relegare gli interventi sull’involucro a ruolo secondario, nonostante siano quelli più efficaci nel lungo termine.
L’involucro è il vero motore del risparmio energetico
È lo strato che determina:
- dispersioni invernali,
- surriscaldamento estivo,
- consumi legati alla climatizzazione,
- comfort interno,
- efficienza dei sistemi impiantistici.
Intervenire sulla parte passiva significa agire sulla causa, non solo sugli effetti. Con benefici concreti:
- Riduzione immediata dei consumi energetici
- Aumento della classe energetica dell’edificio
- Maggiore valore immobiliare
- Durabilità delle prestazioni nel tempo
- Impianti attivi più performanti e meno energivori
In sintesi, il cappotto termico è quello che garantisce il miglior equilibrio tra costi, risparmio ed efficacia nel tempo.
Un cappotto realizzato con materiali performanti consente:
- drastica riduzione delle dispersioni,
- eliminazione dei ponti termici,
- comfort abitativo elevato,
- protezione della struttura,
- riduzione delle emissioni di CO₂.
Per questo motivo non è un’aggiunta, ma una scelta strategica per ogni progetto di riqualificazione.
ISOLK8 ECO: la soluzione Isolkappa per un involucro efficiente
Le soluzioni ISOLK8 in EPS garantiscono:
- alte prestazioni termiche,
- sostenibilità e riciclabilità,
- leggerezza e lavorabilità,
- qualità certificata,
- durabilità nel tempo.
Il cappotto ISOLK8 rappresenta la soluzione immediata e concreta per trasformare gli incentivi in risultati misurabili, prestazioni elevate e sostenibilità nel lungo periodo.
Sono sistemi progettati per rispondere agli obiettivi del Conto Termico 3.0 e agli standard europei della nuova EPBD, consentendo interventi realmente efficaci e duraturi.
Conclusione
Il Conto Termico 3.0 è un passo avanti, ma la riqualificazione energetica richiede una direzione chiara: partire dall’involucro per rendere gli edifici davvero efficienti.