La stagione dei tifoni è tornata a colpire con forza le Filippine, mettendo drammaticamente alla prova comunità già vulnerabili e sistemi di prevenzione spesso insufficienti ad affrontare eventi meteorologici sempre più intensi. Nei primi giorni di novembre il tifone Kalmaegi (Tino) ha attraversato il centro dell’arcipelago, scaricando in appena 24 ore quantità di pioggia pari alla media di un intero mese e provocando allagamenti diffusi, frane e gravi danni alle infrastrutture.
Mentre il Paese tentava di reagire al primo impatto, l’8 novembre il super tifone Fung-Wong (Uwan) – di portata ancora superiore – ha investito nuovamente molte delle regioni già colpite. Le autorità, in coordinamento con i governi locali, hanno evacuato preventivamente quasi un milione di persone per ridurre le perdite, di fronte a venti che hanno raggiunto i 230 km/h e precipitazioni torrenziali.
La situazione rimane critica. In molte aree del Paese i trasporti sono interrotti, le reti di comunicazione risultano danneggiate e vaste zone sono private di energia elettrica e acqua potabile. Le operazioni di soccorso procedono tra notevoli difficoltà di accesso, aggravate dalla distruzione di strade e ponti.
Secondo il rapporto del Consiglio Nazionale per la Gestione e la Riduzione dei Rischi di Disastro (NDRRMC), i due tifoni hanno colpito 330.792 famiglie – quasi 1,2 milioni di persone. Oltre 149.000 famiglie si trovano nei centri di evacuazione e più di 62.000 stanno ricevendo assistenza all’esterno. Sono stati danneggiati 149 tratti stradali e 32 ponti in nove regioni; 125 strade e 29 ponti restano tuttora inaccessibili. Si registrano inoltre 183 municipalità con interruzioni elettriche, di cui 168 ancora senza corrente, 15 con problemi nell’approvvigionamento idrico e 20 prive di comunicazioni. Alcune diocesi non hanno ancora potuto trasmettere aggiornamenti proprio a causa dell’isolamento.
La risposta delle autorità e delle organizzazioni umanitarie si è concentrata sulla distribuzione di alimenti, acqua potabile e kit igienici per prevenire rischi sanitari in contesti dove le condizioni igieniche sono gravemente compromesse. Vengono inoltre forniti materiali per rifugi temporanei alle famiglie che hanno perso la casa, insieme a kit per la pulizia necessari a liberare le abitazioni e gli spazi comuni da detriti e fango.
Caritas Filippine, attraverso il suo Emergency Operation Centre, ha attivato un coordinamento costante con le Caritas diocesane (DSAC) per monitorare la situazione, valutare le capacità di pre-posizionamento degli aiuti e garantire una comunicazione fluida in tempo reale. La chat operativa “Humanitarian Response” ha permesso uno scambio continuo di informazioni verificate tra diocesi e partner locali. La rete Caritas internazionale è mobilitata: Catholic Relief Services, Caritas Germania, Caritas Spagna e altri membri di Caritas Internationalis stanno collaborando con Caritas Filippine, che opera inoltre in stretto coordinamento con l’UNHCR nell’ambito del Cluster Protezione.
Caritas Italiana invita a sostenere la risposta all’emergenza attraverso il conto corrente postale n. 347013 o con donazioni tramite bonifico bancario, indicando nella causale “Tifoni Filippine”.
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