El Born e Santa Maria del Mar: cuore storico dell’architettura di Barcellona - Catalunya Turismo

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  • cuore storico dell’architettura di Barcellona

    Quartiere El Born a Barcellona @travelfar.it

Barcellona sarà Capitale Mondiale dell’Architettura nel 2026. La città ha presentato una candidatura dal titolo “One today, one tomorrow”, focalizzata sull’idea di trasformarsi in un vero laboratorio per capire come l’architettura può rispondere alle sfide moderne: urbanizzazione, clima, crisi abitativa, sostenibilità. Per vedere, invece, come la metropoli ha affrontato sfide simili in passato basta visitare El Born, il quartiere che più di tutti gli altri conserva tracce di diversi periodi, dal Medioevo ai giorni nostri.

Camminare per le sue strade significa attraversare secoli di architettura urbana tra resti romani, vicoli medievali, palazzi gotici, edifici modernisti ristrutturati e nuovi interventi urbani.

Parc Ciutadella Barcelona @Agencia Catalana de Turisme

Tutto il mondo si incontra qui, nel quartiere di La Ribera che accoglie i visitatori con un dedalo di strade medioevali piene di boutique di design, locali trendy e tappe culturali imperdibili. Le sue strade mantengono intatti splendidi palazzetti gotici, come si può notare lungo la raffinata Carrer de Montcada dove si trova il Museo Picasso a pochi passi dal Parc de la Ciutadella e dal suo Zoo.

Non solo ricco di negozi e locali alla moda, El Born è una vera fucina artistica. Qui si trovano gallerie d’arte, spazi culturali e showroom creativi. Ed è sempre qui che importanti artisti come Picasso, Casas e Rusiñol installarono i loro studi nel Novecento. Ancora oggi, passeggiando per le sue vie, si respira un’atmosfera bohémienne che lo rende un luogo speciale e una continua fonte di ispirazione. Perché se a Barcellona succede qualcosa di nuovo, è probabile che sia partito proprio da qui.

Il Mercato del Born

Fra le tappe più particolari del quartiere bisogna citare il mercato in stile modernista, oggi noto come El Born Centre de Cultura i Memòria. Costruito a fine Ottocento con un tetto di ferro decorato da ceramiche multicolor, ora è uno spazio dedicato alla storia e alla memoria che ospita anche i resti archeologici emersi sotto di esso e sotto la chiesa di Santa Maria del Mar.

La costruzione del mercato ha segnato l’inizio del periodo modernista barcellonese, che in città ha lasciato numerose tracce a firma di Antoni Gaudí e non solo. Il suo progetto, a cura di Antoni Rovida, risale al 1873.  L’ingegnere Josep Maria Cornet i Mas curò invece i lavori, cominciati subito dopo. Il Mercato del Born è a pianta rettangolare, la sua struttura è composta da due edifici a cupola intersecati tra loro e quattro piccole navate. Le colonne di ferro e il tetto rivestito di piastrelle di vetro trasparente completano il tutto.

Aperto fino al 1971, la sua restaurazione iniziò anni fa per farne la sede della biblioteca provinciale di Barcellona. Le cose, però, presero una piega diversa quando, durante i lavori, emersero importanti rovine archeologiche risalenti al Medioevo. Si trattava di edifici dell’epoca che erano poi stati demoliti nel Settecento. Nel 2013 ha preso forma il progetto definitivo: El Born Centre de Cultura i Memòria (CCM). Sotto la struttura in ferro e vetro dello storico mercato, rivive oggi questo suggestivo angolo di Barcellona medioevale che spesso ospita anche esposizioni temporanee.

Mercato El Born @barcelona.cat

La basilica di Santa Maria del Mar

Dal Mercato il tour di El Born prosegue imboccando la splendida strada pedonale Passeig del Born. Durante il periodo medioevale, in questa zona si svolgevano le principali feste d’armi della città con tornei e giostre. In pochi passi si raggiunge la basilica di Santa Maria del Mar, un’altra testimonianza del Medioevo barcellonese. Costruita nel corso del Trecento, è uno dei migliori esempi di gotico catalano, tanto che molti la considerano la chiesa più bella della città.

I lavori sono stati diretti da Berenguer de Montagut e oggi la basilica svetta in tutta la sua magnificenza. Si rivolge verso il Port Vell e, non a caso, è dedicata alla Madonna che protegge i marinai. È chiamata anche La Cattedrale del Mare proprio per questo motivo e per la sua vicinanza al porto. Lo scrittore Ildefonso Falcones le ha dedicato il best seller La Cattedrale del Mare che è ambientato al tempo della costruzione della basilica e racconta la storia e le vite delle persone che contribuirono al progetto. Questa è la chiesa del popolo fatta dal popolo. Tra l’altro in un tempo record per l’epoca (solo 54 anni), reso possibile anche dal lavoro degli operai del porto (i cosiddetti bastaixos) che trasportarono le grandi pietre sulle spalle.

Dopo aver ammirato la facciata, vale la pena entrare. Lungo le imponenti navate, tutte e tre alte uguali, si possono ammirare le pregevoli vetrate che decorano la basilica. Le più interessanti sono la finestra dell’Ascensione, nella cappella di Santa Maria, e il lavabo nella cappella di Sant Rafael.

Non bisogna dimenticare di dare uno sguardo al magnifico rosone. L’originale è andato distrutto nel terremoto di Barcellona del 1428: quello che si vede oggi è una fedele ricostruzione degli anni successivi.

Nel Fossar de les Moreres, proprio a lato della chiesa, arde una fiamma che rimane sempre accesa. Si tratta di un memoriale in onore dei caduti nella Guerra di Secessione del 1714 che fece moltissime vittime tra gli abitanti del quartiere.

Basilica Gotica Santa Maria de Mar Barcelona @Agencia Catalana de Turisme

Il Museo Picasso e il Moco

Affacciato sulla storica Carrer de Montcada, il Museo Picasso è una tappa imprescindibile per una visita a El Born. Ospita la collezione di opere dell’artista più ricca al mondo, ne ripercorre la vita, espone più di 4 mila tra dipinti, ceramiche, sculture e incisioni. Tra i capolavori spiccano il famoso ciclo de Las Meninas del 1957, l’Arlecchino del 1917 e i dipinti del periodo blu. A pochi passi di distanza, nel Palau Cervelló-Giudice, un elegante palazzo del XV secolo, si trova il MOCO, un museo di arte contemporanea e moderna, privato e indipendente, inaugurato nel 2021 dopo il successo della sede originaria ad Amsterdam. È conosciuto per il suo stile audace, pop, provocatorio e accessibile, pensato per un pubblico giovane e curioso. La sua forza è la contaminazione tra arte di strada, pop art, digital e nuovi linguaggi visivi. Espone Banksy, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Dalí, Damien Hirst, Yayoi Kusama e Andy Warhol.

Moco Barcelona @mocomuseum.com

Il Paradiso

Nascosto dietro la porta frigorifero di un negozio di Pastrami, in perfetto stile speakeasy americano, qualche anno fa il Paradiso ha vinto il premio di miglior bar al mondo per la classifica The World’s 50 Best Bars. Un premio ancora meritato perché i suoi cocktail promettono una vera esperienza sensoriale. Il Kriptonita è accompagnato da un fiore che, una volta addentato, dà un’originale sensazione di elettricità a lingua e palato, l’Hidden Island è a base di rum, torta di carote e crema di cocco, salicornia e lemongrass. Il bar di legno curvato in stile Dalí e il soffitto coperto di fiori sono i tratti distintivi di questo locale dal carattere forte.

Bar Paradiso Barcelona @hauteliving.com

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Matteo Viani