“Chiamatemi per nome”: due giorni di teatro e rinascita al Teatro Partenio organizzato da “La Casa sulla Roccia” - Fict

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Due appuntamenti speciali attendono la città di Avellino al Teatro Partenio con “Chiamatemi per nome”, lo spettacolo teatrale realizzato dagli ospiti e dagli operatori di Villa Dora – comunità terapeutica de La Casa sulla Roccia, frutto di un laboratorio che nel 2025 compie diciotto anni di attività. Un traguardo importante che segna la “maggiore età” di un percorso artistico ed educativo che da quasi due decenni accompagna persone in cammino verso la rinascita.
Il primo appuntamento è fissato per martedì 18 novembre 2025 alle ore 19.00, aperto a tutta la cittadinanza; il secondo, mercoledì 19 novembre nella mattinata, è dedicato invece agli studenti del biennio delle scuole superiori e si svolge con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Avellino. L’ingresso è gratuito per tutti.
Diretto da Maurizio Picariello ed Elena Spiniello, il laboratorio teatrale di Villa Dora è ormai un appuntamento annuale che rappresenta molto più di un progetto artistico: è un vero e proprio strumento terapeutico, capace di accompagnare i ragazzi nel riconoscimento delle emozioni, nel rafforzamento dell’autostima e nella ricostruzione della propria dignità.
“Lo spettacolo, spiega Elena Spiniello, direttore teatrale, è la restituzione al pubblico di un percorso di sei mesi. Il tema centrale è la dignità: la dignità di una vita in cui si può cadere, ma ci si rialza e si ricomincia a camminare sulle proprie gambe”.
“Chiamatemi per nome” sarà uno spettacolo riflessivo, ma non mancheranno, anticipa Spiniello, momenti di ironia, comicità, giochi mimici e quadri poetici su musica, capaci di rendere il lavoro scenico coinvolgente e accessibile a tutti.
A raccontare la forza di questo percorso sono gli stessi ragazzi della comunità. Patrizia, che in scena interpreterà un intenso omaggio a Filumena Marturano, spiega: “Questo laboratorio mi ha restituito tanto. Mi ha rimesso in gioco. Portare sul palco un personaggio così impegnativo mi ha aiutata a ripercorrere parti della mia vita e a trasformarle in qualcosa di nuovo e positivo. Siamo fieri del lavoro fatto e invitiamo tutti a venire: parleremo di dignità, della dignità dell’essere umano”.
Anche Giovanni, protagonista di un monologo sulla “maschera” che ognuno di noi indossa, sottolinea quanto il teatro sia diventato uno strumento di liberazione: “Avevo costruito un’immagine che mi aveva fatto molto male. Qui ho iniziato a destrutturare questi meccanismi. Il mio pezzo parla proprio di questo: delle maschere che a volte ci proteggono, ma che spesso ci nascondono. È come interpretare me stesso”.
Perché venire a teatro martedì e mercoledì? “Perché siamo ragazzi che si stanno dando una seconda possibilità, spiegano, e questo spettacolo può arricchire chi lo guarda. È un modo per restituire qualcosa e per mostrare quanto si possa crescere, cambiare, ricominciare».
Villa Dora e La Casa sulla Roccia hanno sempre sostenuto il laboratorio teatrale, intuendone fin dall’inizio il valore terapeutico e sociale: un percorso che negli anni ha permesso a qualcuno di scoprire una passione duratura, ad altri di avvicinarsi al teatro sociale e di diventare a loro volta risorsa per le nuove generazioni.

Scarica: La locandina dello spettacolo del 18 Novembre
Locandina dello spettacolo del 19 novembre per le scuole

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