- Open Innovation e Trasferimento Tecnologico sono le leve strategiche per la competitività.
- La governance integrata e le reti territoriali rafforzano il trasferimento tecnologico e la collaborazione tra università, imprese e centri di ricerca.
- Parchi Scientifici e Tecnologici e Service Provider devono lavorare insieme per migliorare i servizi, attrarre finanziamenti e rafforzare l’ecosistema innovativo.
PwC Italia e InnovUp, l’Associazione che dal 2012 riunisce e rappresenta tutti gli attori della filiera innovativa italiana, pubblicano un report che analizza in profondità l’ecosistema italiano dell’innovazione. Il documento, basato su due survey rivolte a 40 stakeholder tra acceleratori, incubatori, operatori finanziari, Parchi Scientifici e Tecnologici (PST) e altri attori del settore, mette in luce punti di forza, criticità e priorità per il futuro.
Dallo studio emerge che il 75% degli intervistati riconosce nel talento imprenditoriale e nella creatività il motore principale dell’innovazione italiana, mentre il 69% valuta di alta qualità la ricerca scientifica e accademica. Inoltre, il 50% segnala la presenza sul territorio di ecosistemi locali dinamici formati da hub, incubatori e acceleratori.
Tra le criticità, il 91% degli intervistati denuncia difficoltà nell’accesso al capitale privato, mentre l’81% sottolinea ostacoli derivanti da complessità burocratiche e normative. Un 72% dei partecipanti evidenzia inoltre una scarsa cultura dell’innovazione nelle PMI, e un 56% sottolinea la scarsa valorizzazione dei risultati della ricerca.
Il Trasferimento Tecnologico (TT) appare come un elemento chiave e si sviluppa non più solo
nella protezione della proprietà intellettuale, ma trova oggi la sua massima espressione nella collaborazione tra ricerca e impresa e nella valorizzazione dei risultati scientifici attraverso nuove iniziative imprenditoriali. Tra le modalità di TT, infatti, i rispondenti evidenziano: partenariati pubblico-privati (44%), attivazione di spin-off (41%), brevetti (38%) e licenze (22%). Nonostante ciò, il 22% segnala l’assenza di forme attive di trasferimento tecnologico.
Sul fronte dei Service Provider, il 94% indica come fondamentale un network professionale solido, mentre il 75% evidenzia l’importanza di partnership strategiche con università, centri di ricerca e imprese. Tra le competenze da potenziare spiccano fundraising e finanza per l’innovazione (66%) e tecnologie emergenti come intelligenza artificiale e blockchain (53%).
Per quanto riguarda i Parchi Scientifici e Tecnologici, la ricerca conferma la loro evoluzione a infrastrutture strategiche con un aumento dell’incidenza delle attività di trasferimento tecnologico sui ricavi. Nonostante questo, tra le principali difficoltà denunciate dai PST, si evidenziano: il coinvolgimento delle imprese (63%) e il coordinamento con enti pubblici (50%), aggravate dall’assenza di un riconoscimento giuridico nazionale formale che ne limita la loro visibilità e l’accesso ai finanziamenti.
Tra le priorità per i prossimi cinque anni, l’88% dei Parchi identifica nel potenziamento dei servizi alle imprese la priorità numero uno, seguito dal rafforzamento delle relazioni con università e centri di ricerca (50%), lo sviluppo di nuove infrastrutture e laboratori (50%) e l’apertura a nuovi canali di finanziamento (50%).
Il report PwC Italia e InnovUp evidenzia così la necessità di un modello integrato e sinergico fra Service Provider e Parchi Scientifici e Tecnologici per superare la frammentazione, accelerare il trasferimento tecnologico e trasformare la conoscenza scientifica in reale valore economico e sociale per il Paese.
“Il report dimostra come l’innovazione italiana poggi su fondamenta solide: competenze scientifiche di alto livello, una rete diffusa di operatori e una crescente cultura imprenditoriale. Tuttavia, emerge con chiarezza la necessità di rafforzare la collaborazione fra tutti gli attori dell’ecosistema e di evolvere verso una governance maggiormente coordinata e integrata. Solo così sarà possibile superare la frammentazione attuale e generare un impatto sistemico e continuativo sul territorio” – ha commentato Stefano Soliano, Vice Presidente InnovUp e CEO C.NEXT – “Parchi Scientifici e Tecnologici – che dovrebbero trovare, finalmente – un loro riconoscimento formale -, università, service provider e imprese devono diventare parti di un’unica catena del valore, capace di trasformare la ricerca in iniziative imprenditoriali, attrarre capitali e diffondere innovazione anche nelle PMI. Come InnovUp, crediamo che la chiave sia costruire una filiera che parli con una voce unica e che agisca in rete, valorizzando le esperienze locali per generare competitività nazionale e internazionale.”
Vincenzo Tanania, Partner PwC Italia, Digital Innovation, ha commentato: “La collaborazione tra PwC Italia e l’Associazione InnovUp mira ad ascoltare e comprendere a fondo le priorità dell’ecosistema dell’innovazione. L’obiettivo condiviso è valorizzare le diverse prospettive e collaborare per costruire risposte concrete e attuabili per tutti gli attori della filiera dell’innovazione. È un passo importante che fa sì che gli spazi di incontro, fisici o virtuali, diventino sempre più punti di connessione tra competenze, esperienze e visioni differenti, capaci di generare un impatto positivo e duraturo sull’innovazione del Paese.”