Giovedì 18 dicembre 2025 alle 18.30
Un incontro dedicato al potere del viaggio come esperienza di crescita, scoperta e rinascita interiore. Bethania Simoes, Monica Maria Cavallo e Marta Cugnasca ospiteranno durante questa serata “Intorno al Fuoco” due giovani donne che quest’anno hanno abbandonato una vita che le stava soffocando e sono rinate in una nuova forma e sostanza più libera e più vera e l’hanno fatto attraverso in viaggio.
Alice Delgrosso e Elisa Forni ci accompagneranno in un percorso che intreccia storie, esperienze e riflessioni sul movimento – quello esteriore dei luoghi e quello interiore dell’anima.
Attraverso parole, immagini e momenti di condivisione, esploreremo come ogni partenza, ogni tappa e ogni ritorno possano diventare occasioni di trasformazione profonda, di riconnessione con sé stessi e con il mondo.
Un invito a non aver paura di lasciare andare, di cambiare, di continuare a cercare se stessi. Ascoltare il richiamo del cammino, accogliere il cambiamento e ritrovare nel viaggio la possibilità di rinascere, un po’ più autentici.
Alice Delgrosso, conosciuta come Ellis, è plant trainer, autrice e creatrice del progetto I Giardini di Ellis.
Nel suo lavoro usa le piante come metafora viva attraverso cui la cura del verde diventa un modo semplice e quotidiano per tornare all’essenziale: presenza, ascolto, gentilezza verso sé e verso ciò che ci circonda.
La sua formazione – tra filosofia, comunicazione e mental coaching – si intreccia con un anno profondamente trasformativo: un periodo di crisi personale, una frattura che l’ha portata a partire per un viaggio che è diventato occasione di ricostruzione, chiarezza e ritorno a sé.
Oggi porta tutto questo nei suoi contenuti e nelle esperienze che crea: la convinzione che, proprio come nelle piante, anche nelle persone esiste sempre una possibilità di ripartire, germogliare, rifiorire.
Il cuore della sua esperienza:
E’ possibile rinascere. Sempre. Anche quando sembra tardi. Anche quando sembra impossibile. Anche quando la propria vita cade a pezzi.
La fragilità non è una debolezza, ma una porta da attraversare, un confine che, se attraversato, ci rende più veri.
Non siamo obbligate a restare dove siamo diventate piccole o vivere vite che non ci rispecchiano più. Possiamo diventare nuove. Tutte le volte che serve. L’identità non è una gabbia ma un organismo vivente.
Elisa Forni, classe 1989, nasce ad Omegna (VCO) e ben presto la sua intraprendenza la spinge a Milano.
Nella metropoli trascorre ben 16 anni: si laurea in Bocconi, costruisce una carriera, si innamora e si sposa. Ma forse quello non era il suo destino. Così a 35 anni, reduce dalla fine della sua relazione e soffocata da un’insoddisfazione che non riesce più ad ignorare, decide di prendere una decisione forte e contrastante: vende i suoi averi, lascia il lavoro, prepara due zaini e parte verso l’ignoto. Intraprende un viaggio che la porterà molto lontano, geograficamente e soprattutto dentro se stessa.
Da sola, attraversa paesi e paesaggi che le ribalteranno prospettive e credenze, affrontando sfide, incontri e rivelazioni capaci di trasformarla profondamente. Innamorata della vita e piena di speranza per il futuro, torna ora a Milano con progetti di vita prima inimmaginabili.
Il cuore della sua esperienza:
Cambiare il destino non è un fallimento. Non è mai troppo tardi per cambiare vita. Il cambiamento e il cambiare idea non sono un fallimento, ma un nostro diritto. Possiamo sempre scegliere di allinearci a ciò che siamo diventati, senza vergognarci del passato.
Il viaggio è solo una metafora del cambiamento. Viaggiare aiuta, ma non è necessario sporsi fisicamente per trasformarsi. Ho incontrato persone che hanno girato il mondo senza cambiare di un millimetro. Il vero viaggio è un’attitudine: ascolto, vulnerabilità, apertura all’ignoto.
Il dolore va attraversato, non evitato. l dolore non sparisce riempiendo il silenzio con cose, persone, attività. L’unico modo è attraversarlo. Restarci dentro è l’inizio della guarigione.
Essere donne è un dono, non un limite. Essere donna non è un ostacolo, ma un dono. La nostra sensibilità, spesso vista come fragilità, è in realtà una potenza: ci rende più consapevoli, più empatiche e più coraggiose
Per informazioni info@museortaescienza.com