In qualità di organizzazione umanitaria impegnata nella protezione dei civili, INTERSOS è profondamente preoccupata dal recente aumento degli attacchi militari israeliani in tutto il territorio libanese. Questa escalation non solo viola il fragile cessate il fuoco, ma sottolinea ancora una volta l’immenso costo umano sopportato dalle comunità innocenti.
TRAGICA PERDITA DI VITE UMANE E SOFFERENZA DEI CIVILI
Il 18 novembre 2025, un attacco aereo israeliano, presumibilmente effettuato da un drone, ha colpito un’auto nel parcheggio di una moschea nel campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, vicino a Sidone, nel Sud del LIbano. Si riporta che almeno 13 persone siano state uccise e diverse altre ferite.
All’inizio di questo mese, a Kfarsir (Nabatieh), un attacco missilistico guidato ha ucciso quattro persone, tra cui civili, e ne ha ferite altre tre. A Doueir (provincia di Nabatieh), gli attacchi contro un veicolo e le strutture adiacenti hanno causato due vittime e sette feriti.
L’11 ottobre 2025, un attacco a Msayleh (Libano meridionale) ha ucciso un civile e ne ha feriti altri sette, tra cui donne.
Il 6 novembre 2025, due persone sono state uccise nel Libano meridionale: una in un attacco contro un veicolo a Bint Jbeil e un’altra in un attacco di droni contro un’auto a Blida.
Il 21 settembre, un attacco di droni a Bint Jbeil ha ucciso cinque persone, tra cui tre bambini.
Nel gennaio 2025, civili inermi che tornavano ai loro villaggi nel Libano meridionale sono stati attaccati, provocando 26 morti (25 civili e un soldato libanese) e più di 147 feriti.
VIOLAZIONI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO
Questi ripetuti attacchi costituiscono gravi violazioni del Diritto Internazionale Umanitario (DIU), in particolare dato l’alto numero di vittime civili e i danni alle infrastrutture civili.
Essi acuiscono inoltre la sofferenza delle comunità che già affrontano sfollamenti, infrastrutture distrutte e una prolungata insicurezza. In contesti sovraffollati e con risorse scarse, come Ain al-Hilweh, gli attacchi ripetuti peggiorano ulteriormente la vulnerabilità dei rifugiati e minano le loro limitate opzioni di protezione.
I continui attacchi erodono la fragile fiducia negli accordi di cessate il fuoco e rischiano di destabilizzare ulteriormente la regione, rendendo più pericoloso l’accesso umanitario e interrompendo l’assistenza salvavita essenziale.
IL NOSTRO APPELLO ALL’AZIONE
Immediata applicazione del cessate il fuoco
Esortiamo tutte le parti a cessare gli attacchi che mettono in pericolo i civili e a rispettare pienamente gli impegni esistenti per il cessate il fuoco.
Protezione dei civili
Chiediamo misure concrete per la protezione dei civili e che sia garantita la responsabilità per gli attacchi che colpiscono le popolazioni non combattenti.
Accesso Umanitario
Chiediamo un accesso umanitario senza impedimenti per assistere le comunità colpite.
Pressione e responsabilità internazionale
Esortiamo la comunità internazionale, inclusi gli organismi delle Nazioni Unite, gli attori regionali e gli Stati donatori, a esercitare pressioni per fermare questi attacchi e garantire la responsabilità per le violazioni del DIU.
Ogni vita persa è un monito che la devastazione della guerra non è mai astratta. Si tratta di persone innocenti intrappolate in cicli di violenza che non hanno scelto. INTERSOS è al fianco del popolo libanese e dei rifugiati palestinesi che vivono nei campi.
Restiamo impegnati a fornire servizi salvavita – inclusi alloggio; acqua e servizi igienico-sanitari, protezione e supporto per la salute mentale – ma riconosciamo che la pace richiede molto più del solo aiuto umanitario.