I saluti del Presidente INT all’On. Serracchiani, durante il Convegno del 20 novembre 2025, anticipano un iniziale breve scambio intorno al visto di conformità dopo la pronuncia della Corte Costituzionale di cui molta stampa si è occupata in tempi recentissimi. “E’ venuto fuori – dice Alemanno, N.d.R. – che questo rigetto della incostituzionalità di norma porta alla riserva al settore ordinistico. Ci hanno cancellati? Attualmente i tributaristi iscritti al ruolo dal ’73 sono abilitati al visto di conformità. La questione non è dire che la norma è incostituzionale; preferisco portare avanti altre battaglie.”.
Prosegue: “Immaginiamo interventi strutturali per la famiglia, segnali forti per gli evasori e così via. Misure che ribadiamo ai Governi succeduti e che si succederanno, che non riguardano i tributaristi. Riguardano la civiltà. Riguardano i cittadini contribuenti e i familiari, che siano tributaristi o non lo siano. Ad esempio, il recupero strutturale sull’evasione vada al Fondo famiglia.”.
Ancora. “L’incremento della formazione. Abbiamo una innovazione (l’AI Specialist) [di cui presto si saprà in dettaglio]. L’articolo 24 della Legge 132/2025 – Legge Quadro sull’Intelligenza Artificiale, N.d.R. – prevede che le Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità siano demandate alla formazione degli iscritti in tema.”.
Ora l’intervento dell’ON. Serracchiani, che è stata Parlamentare europeo e Presidente di Regione, ricorda il Presidente Alemanno: “Ho rispetto per chi si impegna nelle Istituzioni. Chi passa da questo percorso ha altra capacità di visione, anche delle norme nazionali.”.
“Se non presidi quei luoghi, a livello nazionale diventa difficile”, conferma l’Onorevole. “Bisogna star dentro le cose per comprendere certi processi, certe decisioni. Governare una Regione, per di più a Statuto speciale, significa avere rapporto costante con il Decisore, che deve sapere quali sono i bisogni territoriali.”. Al momento sono tre le “Leggi delega in Parlamento che vanno seguite. Sono: la Riforma dell’Ordinamento forense, con avvio non complicato (verrà approvata in data certa); la Riforma della professione di Commercialista e esperto contabile, leggermente indietro per aver avuto problemi forti in CDM; che quindi è ferma; al Senato, la Riforma sugli Ordini professionali. Incardinati in Commissione giustizia o altra, i tre provvedimenti non devono entrare in contraddizione con pronunce europee o della Consulta. Si deve mettere a sistema che non si debba contemporaneamente dirimere contraddizioni. Noto che, mentre si sciolgono nodi rimasti appesi a un contesto normativo mancante, non si sono fatti passi sulle sfide più impegnative. Sì che c’è la Legge quadro, con il suo articolo 24. Ma siamo ancora ai princìpi, manca la concretezza. La Commissione Giustizia italiana è indietro, con ancora “penna e calamaio” quando la sfida è impegnativa. In Spagna sono avanti, con giudizi sull’IA. Comunicare gli usi e chiarire i limiti è necessario, come mi pare importante, non solo per obbligo, la formazione: occorre un impegno in più, il titolo dedicato di questo Convegno è importante. Entriamo con un contesto giuridico minimo per non creare troppe difficoltà. Da Parte del Governo c’è ora un impegno di natura fiscale: adeguiamolo, il sistema fiscale, prima di parlare di aggregazioni. Affrontiamo sfide su cui dovremmo essere meglio organizzati, lo dico anche al Legislatore. Ben venga che ci sia una sollecitazione costante anche da parte INT, in ragione di suggerimenti su aspetti che con fatica negli anni sono stati ampliati ma non a tutti. Sono rimasti fuori professionisti cui ci rivolgiamo. Non in questa Manovra di Bilancio, però, perché non c’è un solo euro sul tema delle Professioni. Le Associazioni dovrebbero, certo, essere coinvolte in modo diretto. Si tratta di ragionare in modo collettivo, anche per il sistema pensionistico: i professionisti pagano ancora doppia contribuzione (anche all’INPS, da autonomi). Molte solo le cose da dover considerare.”.
Sull’Intelligenza artificiale “occorre stabilire il controllo umano fin dove si spinge e renderlo trasparente”, dice l’Onorevole. Che chiude: “Nuove competenze, capacità. Non ci si improvvisa mediatori o conciliatori. La missione dev’essere collettiva.”.
Ai ringraziamenti, il Presidente INT torna sulla delega di riforma Commercialisti unicamente per ricordare che non si tende ad inserire qualcosa in più in un Codice deontologico, ma perché occorre tutela e occorre pure consapevolezza.
Dir Alessia Lupoi
Redazione Redigo.info