In allegato sono riportati – in ordine di data di pubblicazione – i Comunicati, le Note congiunturali e le Infografiche redatte nel 2025 dal Centro Studi Confindustria sull’andamento dei settori industriali italiani e, più in generale, sull’economia italiana.
I documenti analoghi redatti nel 2024 sono conservati nella sezione “Centro Studi/Congiuntura del settore” di questo sito.
– Congiuntura_Flash_01_gen25_17 01 25_Confindustria
Inizio 2025 con energia cara e rischio dazi. Ancora bene i servizi, meglio l’industria, male l’export. Sale il prezzo del gas in Europa, elettricità troppo costosa in Italia. Spinte contrastanti per la crescita, più inflazione in Europa, sui tassi la BCE sarà più prudente. Investimenti in flessione, i consumi sono corretti al ribasso, quasi fermo il mercato del lavoro. L’export italiano è in calo, mentre nell’Eurozona si vedono dinamiche eterogenee tra paesi. Negli USA male l’industria e bene i consumi, in Cina boom dell’export. (…)
– Nota CSC n01-2025_Dazi_130225_Confindustria
La nuova politica commerciale degli Stati Uniti: scenari e canali di trasmissione. I settori e i prodotti europei e italiani più a rischio.
– Congiuntura_Flash_02_feb25_21 02 25_Confindustria
Il rincaro del prezzo dell’energia che sta facendo risalire l’inflazione, l’incertezza legata ai possibili dazi USA, la debolezza europea e l’automotive ancora in caduta frenano l’economia italiana. Il sostegno viene dal taglio dei tassi e dal recupero del reddito disponibile che però ancora fatica a tradursi in maggiori consumi. L’export è condizionato dai bassi scambi intra-europei. I possibili dazi USA creano incertezza che rischia di frenare scambi e investimenti. Nei servizi crescita modesta, mentre la produzione industriale è scesa di -1,1% nel 4° trimestre 2024, il 7° consecutivo in calo con l’automotive in caduta libera (-36,6% su dicembre 2023). Guardando la dinamica delle borse che molto spesso anticipano le dinamiche dell’economia reale, le aspettative nel medio periodo appaiono più rosee in Italia, in Europa e negli USA. (…)
– Nota CSC n02-2025_PNRR_200225_Confindustria
Quanto sta contribuendo il PNRR alla crescita del PIL italiano? A che punto siamo con l’avanzamento di spesa? Dove è stato speso e dove ci sono potenziali ritardi? Come si posiziona l’Italia rispetto agli altri Paesi europei?
– Nota CSC n03-2025_Sostenibilità_100325_Confindustria
Quanto è sostenibile l’economia italiana? Quali opportunità dall’economia circolare? Quale invece il suo impatto economico?
L’Italia è una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea. L’intensità delle emissioni del comparto manifatturiero è calata del 17,1% tra il 2014 e il 2023 e risulta inferiore del 5,1% rispetto alla media dell’UE e tra le più basse d’Europa. Siamo inoltre fra i leader europei nella gestione dei rifiuti.
Nonostante le ottime performance, l’Italia dovrebbe aumentare la sua capacità di innovazione. Difatti, il numero di brevetti legati al riciclo e all’economia circolare (0,36 brevetti per milione di abitanti) è inferiore a quello di Germania, Francia e Spagna. Per stimolare una crescita sostenibile e competitiva, occorrono politiche mirate, piani per aumentare gli investimenti e maggiore collaborazione pubblico-privato.
– Congiuntura_Flash_04_apr25_18 04 25_Confindustria
Incertezza e dazi peggiorano il quadro, anche se scendono i tassi e i prezzi dell’energia.
Più ostacoli che spinte: forte l’impatto dei dazi sulla crescita mondiale e italiana, Borse in ribasso. In Italia preoccupano gli investimenti, i consumi unico traino ma debole.
Per l’industria italiana si intravedeva stabilizzazione ma con i dazi c’è il rischio di una crisi strutturale. Nell’Eurozona l’industria cala in Spagna e Francia, buona la crescita USA prima dell’annuncio dei dazi.
In Cina export cresciuto temporaneamente per anticipare i pesanti dazi. (…)
– Congiuntura_Flash_05_mag25_19 05 25_Confindustria
Incertezza da dazi e meno fiducia frenano export e investimenti dopo un primo trimestre sopra le aspettative.
Le minori attese di crescita riducono il prezzo dell’energia, agevolando il taglio dei tassi in Europa.
Nei servizi l’andamento è incerto. Rischi da dazi per l’industria che si stava stabilizzando.
In Spagna boom dell’economia non solo da turismo e costruzioni.
Nell’Eurozona inizio 2025 favorevole ma frenata in vista, negli USA cala il PIL (prima dei dazi) ma l’economia regge, continua a crescere la Cina. (…)
– Congiuntura_Flash_06_giu25_20 06 25_Confindustria
I dazi colpiscono fiducia ed export. L’ennesima guerra rincara l’energia, peggiorando le attese.
La produzione industriale italiana ha recuperato nel primo trimestre e anche ad aprile, ma l’export extra-UE sta calando, presumibilmente per l’effetto dei dazi (solo parzialmente compensato dal mercato europeo).
La guerra Israele-Iran ha fatto impennare i prezzi dell’energia (che erano calati con le aspettative di crescita mondiale, per effetto dei dazi), facendo venire meno una delle due conseguenze positive dei dazi.
L’altra conseguenza positiva, sui tassi di interesse, rimane in piedi. L’apprezzamento dell’euro, infatti, moderando il prezzo degli input e dei prodotti finiti importati e pagati in dollari, frena l’inflazione in Europa e consente alla BCE di accelerare la discesa dei tassi che, infatti, sono già al 2,00%, valore che solo qualche mese fa ci si aspettava per fine anno.
D’altra parte, la svalutazione del dollaro si somma ai dazi americani, facendo arrivare a oltre il 20% la barriera totale all’export che riguarda gli Stati Uniti, ma anche le altre economie la cui moneta è agganciata al dollaro. (…)
– Congiuntura_Flash_07_lug25_21 07 25_Confindustria
Da dazi e dollaro svalutato, più incertezza e meno fiducia: frenano export, consumi e investimenti.
La svalutazione del dollaro accelera il calo dei tassi; lo scenario internazionale complesso trattiene la dinamica dei prezzi dell’energia.
In Italia, rallentano i servizi, l’industria torna in calo.
Dazi USA al 30% insostenibili: -0,8% l’impatto sul PIL in Italia.
Eurozona in difficoltà, negli USA produzione in crescita, Cina in salute. (…)
– Nota CSC n04 2025_Indagine Confindustria Lavoro_310725_Confindustria
Risultati di sintesi relativi all’indagine sul mercato del lavoro anno 2025, che fornisce informazioni per il 2024 e inizio 2025 su struttura dell’occupazione e politiche aziendali di gestione del lavoro nelle aziende associate del Sistema Confindustria.
– Congiuntura_Flash_10_ott25_20 10 25_Confindustria
Il petrolio è meno caro e si attenua l’incertezza globale, ma pesano dazi e dollaro svalutato.
Evidente l’impatto dei dazi, che in agosto abbattono le vendite italiane verso gli USA.
In Italia gli investimenti sono in crescita, i consumi in miglioramento, ma i servizi restano deboli e l’industria è ancora in difficoltà.
Nell’Eurozona soffre l’industria tedesca e la crescita USA è frenata, mentre in Cina regge l’export. (…)
– Congiuntura_Flash_11_nov25_21 11 25_Confindustria
PIL fermo, nonostante inflazione bassa, maggiore fiducia e investimenti in crescita.
Prezzi alimentari su e petrolio giù, mentre prosegue il taglio dei tassi USA.
In Italia, investimenti in crescita anche nel secondo semestre, per i consumi sale la fiducia delle famiglie, export in lieve recupero.
Per i servizi indicatori quasi tutti positivi, ma l’industria rimane debole.
Dal 2023 l’industria male in Germania e Italia, meglio in Francia, bene in Spagna.
Negli USA deboli la manifattura e i consumi, in Cina frenata dell’industria. (…)