Orizzonte della Sicurezza: integrare tecnologie, processi e visioni

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Home PA Digitale Il nuovo orizzonte della Sicurezza: come integrare tecnologie, processi e visioni

Quando parliamo di sicurezza oggi non parliamo più di un singolo perimetro da presidiare: parliamo di un sistema che si estende, si interconnette e cambia velocemente insieme alle tecnologie che lo attraversano. È partendo da questa consapevolezza che FORUM PA Sicurezza torna il 26 novembre con la sua seconda edizione: un appuntamento pensato per mettere a sistema idee, strumenti e pratiche utili a trasformare investimenti e capacità tecniche in risultati concreti per la collettività

21 Novembre 2025

G

Giorgia Gabucci

Junior Analyst, FPA

Foto di Immo Wegmann su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/una-pila-di-stuzzicadenti-su-una-superficie-nera-PIp6Ikh6dEA

Il contesto strategico della Difesa e della Sicurezza sta vivendo una trasformazione profonda. Il primo segnale è l’inedita portata degli investimenti internazionali destinati ai due comparti. Una svolta storica per l’Italia è stata l’adesione al recente accordo NATO che impegna i Paesi membri a portare la spesa al 5% del PIL entro il 2035, articolandola in circa 3,5% per le capacità militari tradizionali e 1,5% per ambiti come cyberdifesa, infrastrutture critiche, resilienza civile e innovazione. Si tratta di una scelta che va oltre il rafforzamento militare: è un tentativo di costruire una risposta coerente a minacce sempre più complesse e interdipendenti.

Questa dinamica finanziaria è accompagnata da un cambiamento culturale più profondo: l’instabilità globale, non più intesa come un’eccezione, è stata definita dal Ministro Crosetto – nella nuova edizione del Documento Programmatico Pluriennale (DPP) – una “condizione permanente”. Di fronte a questo orizzonte, diventa indispensabile adottare strategie di sistema più mature, capaci di integrare dimensione istituzionale, società civile e filiera tecnologica. In questo contesto, la sovranità tecnologica – ovvero la capacità di progettare e sviluppare internamente soluzioni sicure e strategicamente rilevanti – assume un ruolo centrale. Non è più sufficiente acquistare tecnologia: serve costruire competenze e soluzioni che garantiscano sicurezza e autonomia nel lungo periodo.

È in questo scenario che FORUM PA Sicurezza, la Manifestazione di FPA che si terrà il 26 novembre a Roma[1], sceglie di riprendere e “portare a terra” l’eredità della sua prima edizione, fondata sulla necessità di una politica di sistema integrata tra comparti, industria e ricerca, orientando lo sguardo verso applicazioni concrete capaci di interpretare il nuovo contesto geopolitico.

Ed è proprio qui che le tecnologie dirompenti entrano in gioco: Big Data, Intelligenza Artificiale, crittografia post-quantistica, sistemi autonomi e tecnologie quantistiche stanno modificando in profondità modelli operativi e capacità di risposta. Il dato – soprattutto quello sensibile – non è più un semplice supporto informativo, ma diventa un asset strategico, in grado di orientare analisi, simulazioni e decisioni operative grazie a processi predittivi e modelli avanzati. Allo stesso tempo, l’introduzione di tecnologie come la crittografia post-quantistica o i sistemi di comunicazione quantistica consente di rafforzare la protezione delle reti e anticipare le prossime forme di minaccia. La trasformazione tecnologica, quindi, non rappresenta un elemento accessorio: è il cuore della nuova architettura della sicurezza.

In questo nuovo ecosistema, informare, proteggere e decidere non sono più funzioni distinte, ma dimensioni interconnesse che definiscono la sicurezza nazionale. Lo spazio informativo, sempre più influenzato da tecnologie digitali e intelligenza artificiale, richiede nuove capacità per comprendere e filtrare contenuti, riconoscere manipolazioni e interpretare segnali deboli: la gestione della sfera percettiva, il contrasto alla disinformazione e la tutela della coesione sociale diventano parti integranti delle attività di sicurezza. Allo stesso tempo, la protezione delle infrastrutture critiche assume una natura multidimensionale, combinando rete fisica, sistemi digitali, fattori ambientali e una collaborazione costante tra attori differenti. Infine, la trasformazione tecnologica incide direttamente sui processi decisionali: dati più complessi, strumenti predittivi e simulazioni avanzate offrono nuove possibilità ma richiedono anche di ripensare ruoli, responsabilità e procedure. È nell’incrocio tra informazione, protezione e decisione che si gioca la capacità delle istituzioni di governare scenari in rapida evoluzione.

Ma parlare solo di tecnologia sarebbe riduttivo. Ciò che emerge con maggior evidenza dai processi di cambiamento del comparto Sicurezza è che la tecnologia non basta. Perché l’innovazione produca impatto servono persone preparate, politiche di sviluppo del personale e percorsi formativi coerenti con le nuove esigenze operative. Per questo il tema delle competenze attraversa tutte le sessioni della manifestazione: dall’IA alla gestione delle crisi, dal decision making alla protezione delle infrastrutture. Investire nelle persone significa accelerare l’adozione delle tecnologie, aumentare la resilienza e garantire che le risorse pubbliche si traducano in valore reale.

A rendere ancora più significativa questa riflessione sarà la partecipazione di figure di primo piano del mondo istituzionale e della difesa. Tra i relatori sono attesi vertici delle amministrazioni coinvolte, come Luisa Riccardi, Vicedirettore Nazionale degli Armamenti; Stefano Gambacurta, Vicedirettore Generale della Pubblica Sicurezza per l’attività di coordinamento e pianificazione; Nunzia Ciardi, per l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale; e Mauro D’Ubaldi, Vicesegretario Generale della Difesa. La loro presenza non è solo simbolica: indica la volontà di costruire insieme un processo di sistematizzazione in cui scelte tecnologiche e strategiche siano condivise tra le istituzioni che, ogni giorno, affrontano minacce complesse e interconnesse.

In un tempo in cui i confini della sicurezza si spostano e si moltiplicano, la sfida non è più soltanto dotarsi di tecnologie avanzate, ma imparare a leggerle, governarle e integrarle in un disegno più ampio di responsabilità collettiva. La sicurezza diventa così un processo condiviso, che vive nell’incontro tra innovazione e competenze, tra strategie istituzionali e capacità operative. FORUM PA Sicurezza nasce – e ritorna – proprio per dare spazio a questa complessità: per comprenderla, discuterla e, quando possibile, orientarla. Perché il futuro della sicurezza non dipende solo dalle soluzioni che adottiamo, ma dalla maturità con cui scegliamo di utilizzarle.


[1] La partecipazione è libera e gratuita per i soggetti appartenenti ai settori della difesa, della sicurezza del territorio, dell’ordine pubblico e del soccorso civile e per i dipendenti/collaboratori delle Aziende Partner della Manifestazione. L’accesso delle Aziende NON PARTNER dell’evento è limitato e condizionato all’approvazione dell’Organizzazione, previa richiesta di iscrizione sul sito. Qui tutte le info utili

Recapiti
di Giorgia Gabucci