Dopo il successo suscitato con l’esecuzione della monumentale Suite sinfonica The Planets di Gustav Holst (2023), accompagnata dalla proiezione delle immagini del Sistema solare, e l’esplorazione dell’Universo conosciuto tra musica, parole e immagini, sulle note della Sinfonia La Grande di Franz Schubert (2024), la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto annuncia ora la realizzazione di 2 DVD che racchiudono le emozioni di quelle fortunate esperienze, seguite da oltre 3.000 persone negli spazi della Sala Giotto di Padova Congress.
La Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e Vis – Virtual Immersion in Science hanno progettato e realizzato il prodotto multimediale contenuto in questi DVD. Il film sui pianeti del sistema solare, accompagnato dall’Orchestra con l’esecuzione della Suite The Planets di Gustav Holst, op. 32 (1874–1934), nella versione orchestrale predisposta nel 2015 da George Morton, rappresenta un’interessante riproduzione delle capacità di osservazione dei telescopi spaziali, Hubble e Webb, e delle sonde interplanetarie lanciate dalla terra negli ultimi 60 anni. La musica commenta visioni planetarie che in alcuni casi, come per Marte, rappresentano ormai l’avanguardia dell’esplorazione dei pianeti, propedeutica alle visite e alla antropizzazione. L’esecuzione di The Planets, ripetuta diverse volte a Padova, Pisa, Mantova, Venezia e in altre occasioni, risulta altamente evocativa e, per le finalità di questo DVD, costituisce una base quasi infinita di spunti didattici e di discussione per permettere l’approfondimento di tematiche riguardanti i pianeti del sistema solare, la loro condizione gravitazionale, atmosferica, temperatura, pressione, ambiente atmosferico e, in ultima analisi, la loro relazione con lo slancio umano verso l’esplorazione e la colonizzazione del cosmo.
Sulla scia di questa prima esperienza, nel 2024 la rappresentazione si è spostata sull’universo osservabile attraverso i diversi strumenti tecnologici e scientifici, quali i telescopi spaziali Hubble e Webb, i radiotelescopi, i rilevatori gravitazionali, i telescopi a infrarossi e a raggi X. Un insieme di immagini impiegate da INAF e VIS per descrivere, anche attraverso il ricorso di intense simulazioni teoriche, la genesi del Big Bang, l’evoluzione e il movimento di superammassi di galassie, i buchi neri, le galassie lontane e il gruppo locale, le supernove e i gas cosmici presenti nello spazio esterno con il ritorno infine a quello del sistema solare, per evidenziare le analogie presenti nel disegno dei fenomeni fisici e morfologici tra spazio esterno e pianeti conosciuti, come Terra e Luna. Ad accompagnare questo spettacolare racconto di fenomeni straordinari, come la nascita di nuove stelle, l’aggregazione delle galassie, la loro fusione, avvicinamento e allontanamento, il mistero delle superstrutture galattiche e dei cuori galattici con i gas e le nebulose generative di stelle, è stata scelta l’opera di Franz Schubert (1797-1828), la Sinfonia n. 8 La Grande in do maggiore d 944, eseguita dal vivo dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius.
Con la divulgazione gratuita di questo prodotto, godibilissimo sotto il profilo artistico, ma al tempo stesso utile come strumento speculativo e di meditazione scientifica, OPV, INAF e VIS intendono contribuire all’educazione dei giovani e anche alla riflessione degli adulti sul futuro dell’umanità.
«L’astrofisica moderna sta vivendo un’epoca d’oro – dichiara Simone Zaggia di INAF –. Telescopi spaziali e terrestri, sempre più potenti e innovativi, scandagliano il cosmo senza sosta, regalandoci una quantità di immagini senza precedenti provenienti da ogni angolo dello spettro elettromagnetico: dalle onde radio che svelano la nascita delle stelle, alla luce infrarossa di galassie lontane, fino ai violenti lampi gamma di eventi catastrofici. Questa straordinaria abbondanza di risorse rischia di rimanere confinata al mondo scientifico. La sua complessità, la sua scala inimmaginabile, non sempre riescono a trasmettere al grande pubblico la profonda bellezza e la meraviglia dell’era di scoperte che stiamo vivendo. Come trasformare un’immagine scientifica in un’emozione condivisa?
È da questa esigenza che nasce la felice idea di associare musica e immagini astronomiche: creare un ponte tra il dato scientifico e l’animo umano, utilizzando il linguaggio universale del suono per dare voce al silenzio del cosmo. La musica e le immagini si fondono e assieme accompagnano lo spettatore in un viaggio cosmico che trascende la pura osservazione.
Il progetto condiviso con OPV e VIS di un racconto sinestetico, dove le note musicali non sono un semplice sottofondo, ma diventano la trama emotiva che guida la scoperta. Una melodia crescente può descrivere l’espansione di una nebulosa, mentre ritmi profondi e solenni possono evocare la maestosa gravità di un buco nero. Le immagini forniscono la scena, la musica ne dipinge l’anima. L’obiettivo è permettere a chiunque di entrare in modo empatico ed emozionale con l’universo, sentendosi parte di una narrazione grandiosa che parla di noi, della nostra origine e del nostro posto nel contorto tessuto dello spaziotempo».
«L’idea di associare proprio la Sinfonia La Grande a immagini cosmiche mi era stata suggerita dalle caratteristiche compositive di Schubert – afferma Marco Angius, Direttore artistico e musicale OPV –, dal suo elevato grado di astrazione e, nello stesso tempo, dalla sua efficacia musicale: c’è sicuramente un elemento che lega un viaggio cosmico a questa composizione sinfonica e che riguarda l’idea di un movimento infinito, di una rotazione che è sinfonica ma anche spaziale. L’esperimento è stato condotto sia all’aperto che al chiuso con esiti ragguardevoli, in cui la musica di scena compendia le immagini e le immagini trovano esaltazione nella colonna sonora nata indipendentemente da esse: uno spettacolo raro di convergenza estetica.
Se con Schubert il viaggio cosmico trovava un incontro casuale, ma incredibilmente calzante, in questo caso l’obiettivo era più esplicito e strutturato per singoli numeri di una Suite sinfonica. Con la complicità del videomaker Matias Guerra, notevole esperto di musica moderna e contemporanea e quindi dalla particolare affinità operativa, la sfida consisteva nel calibrare la forma musicale con l’esplorazione del singolo pianeta creando delle simmetrie fatte di sospensioni, esplosioni, accelerazioni. Tutto ciò doveva avvenire in maniera cronometrica, cioè in tempo reale, sfruttando le fermate musicali per creare una narrazione sonora che portasse lo spettatore dentro l’immagine ma attraverso il suono».
Si ringraziano per i determinanti contributi allo spettacolo il M.o Marco Angius, il prof. Roberto Ragazzoni e il dott. Simone Zaggia, il dott. Matias Guerra, il Comune e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Padova, e Padova Hall.
Biglietti
- INTERO € 20
- RIDOTTO UNDER 35 € 20
I biglietti sono in vendita online su WEBtic e dal 15 marzo anche presso Gabbia Dischi (via Dante 8, Padova). Si precisa che i posti non sono numerati: la scelta del posto nella pianta risponde esclusivamente ad una esigenza di carattere tecnico e non è in alcun modo vincolante.
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