20 novembre 2025 (aggiornato il 23 novembre)
Parma si conferma una città capace di attrarre e trattenere giovani pronti a mettersi in gioco nel terziario. È quanto emerso durante l’incontro “Il futuro delle imprese parla giovane”, evento organizzato da Ascom Parma per celebrare gli 80 anni dell’associazione, nella cornice dell’Aula Magna dell’Università.
«Ascom è un ponte tra chi ha costruito e chi costruirà», ha ricordato il presidente Vittorio Dall’Aglio, ringraziando la Bcc di Rivarolo Mantovano per il sostegno alle nuove imprese.
I giovani imprenditori del territorio
Protagonisti della giornata sono stati i giovani imprenditori del territorio, rappresentati da Valentina Orlando, presidentessa del Gruppo giovani imprenditori di Ascom Parma. La loro missione è creare un network che rafforzi il terziario locale, coinvolgendo anche studenti e futuri professionisti. Il messaggio emerso dalle testimonianze video – da Stefano Guizzetti di Ciacco a Marco Bussolati di Radio Duchessa – è chiaro: coraggio, passione, resilienza e capacità di superare gli ostacoli sono gli ingredienti dell’impresa.
I dati della ricerca
Cuore dell’incontro è stata l’indagine “Parma nell’orizzonte dei giovani che la vivono”, realizzata da Format Research e illustrata dal presidente Pierluigi Ascani insieme a Cristina Mazza. Il report indica una crescita delle imprese giovanili: su 2.700 attività censite, oltre il 60% sono ditte individuali del terziario. Impressionante anche il livello di soddisfazione: il 92% dei giovani valuta positivamente vivere a Parma, grazie a offerta formativa, servizi sanitari, trasporti e qualità della vita. Restano criticità legate al costo della vita e ai contratti precari, che riguardano il 26,3% dei giovani.
Ascom punta sulla formazione come leva per aumentare fiducia e competenze, in sinergia con l’università, come spiegato dal prorettore Simone Baglioni. L’incontro si è chiuso con il monologo motivazionale del giornalista Francesco Oggiano e con il riconoscimento Ascom alle 62 aziende che da 40 anni utilizzano i servizi Seacom, «perché l’innovazione passa anche dalla tradizione».
