IA, progetti e ricerche in itinere al JournalismAI Festival 2025 - Uspi

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Come di rito da ormai 5 anni, il Reuters Institute in collaborazione con l’Università di Oxford e Google News Initiative ha presentato il JournalismAI Festival 2025. L’evento, tenutosi a Londra l’11 e 12 novembre, ha raccolto esperti di Intelligenza Artificiale (IA), giornalisti, editori e curiosi per parlare di come l’IA abbia trasformato il mondo editoriale. 

La trasformazione in atto ha infatti cambiato non solo il modo di rapportarsi alla ricerca, collazione e produzione di notizie, ma anche al modo di vedere le news da parte del lettore. 

Progetti per il progresso e la sperimentazione

Durante le discussioni in programma, molti partecipanti hanno presentato progetti in fase di elaborazione o in applicazione per supportare piccole e medie imprese di informazione nell’integrazione dell’IA nel proprio workflow. 

I progetti a cui il report finale ha dedicato più spazio sono 4 “lezioni” molto diverse per quanto riguarda l’approccio e il conseguente impatto sul giornalismo internazionale. In primis, tutti i progetti posti a discussione hanno evidenziato dei mancamenti, dei vuoti, da comprendere e riempire con l’IA. Questi gap non sono delle debolezze, ma più delle opportunità per sperimentare nuovi utilizzi dei sistemi tech. 

Le quattro iniziative mostrate dal Report del JournalismAI Festival hanno l’obiettivo comune di rendere più accessibili le informazioni pubbliche grazie all’IA. Con interfacce molto intuitive, molti progetti mirano a creare strumenti di democrazia digitale che possano servire ai cittadini per informarsi su tematiche complesse e aiutare nel processo di fact checking

I quattro progetti

Il primo progetto esemplare è Vika, un’IA della The European Correspondent, un’agenzia europea di stampa digitale con sede in Svizzera. Vika è un editor che non corregge, ma consiglia cambiamenti di stile, precisazioni di lessico o di concetti a partire dai feedback dei lettori. Per esempio, è emersa la troppa tecnicità lessicale che a volte spaesava i lettori. Vika ora consiglia accanto alla bozza del giornalista un testo che invita ad esplicitare e dare contesto a concetti più complessi. 

Il secondo esempio viene dallo Zimbabwe con una presentatrice di news generata dall’IA. La novità viene dal Centre for Innovation and Technology CITE, un’organizzazione di fact checking. Il prodotto che viene presentato dall’IA, di nome Alice, rimane un elaborato umano, garantisce la società. Tuttavia, la presentazione e l’elaborazione linguistica è di competenza dell’IA: nonostante solo il 19% degli intervistati del Paese si sente a suo agio con quest’uso dell’IA, i servizi di Alice contano già migliaia di views. 

Il terzo tool di IA arriva da un’organizzazione indipendente di fact checking del Regno Unito, Full Fact, capace di tracciare il reale impatto di realizzazione delle promesse politiche dei vari partiti. Partendo da una collaborazione con Gemini, IA Google, e l’Università di Cambridge, ha attivato un monitoraggio automatizzato per registrare gli impegni politici e poi monitorare i progressi tramite fonti attendibili.

L’IA arriva anche  Cuba con El Toque, una piattaforma multimediale indipendente pensata da dei giornalisti e messa al servizio dei cittadini che monitora e pubblica in tempo reale dati di mercato. Con i risultati incrociati di diversi sistemi di IA, El Toque analizza, raccoglie e ripulisce dati che forniscono informazioni utili a imprenditori cubani, investitori stranieri e stakeholders. Presto sarà disponibile anche una piattaforma a pagamento.

L’articolo IA, progetti e ricerche in itinere al JournalismAI Festival 2025 proviene da Notiziario USPI.

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