Primi camion elettrici MAN in Italia: la scelta di Fratelli Foppiani Trasporti mira alla mobilità sostenibile
Fratelli Foppiani Trasporti è la prima azienda in Italia ad acquistare automezzi pesanti di nuova generazione, come i camion elettrici, puntando a ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada.
I costi sono simili, almeno per ora, se comparati a quelli del trasporto tradizionale, quindi la scelta non è tanto economica quanto piuttosto orientata ad aprire la strada in maniera concreta ad un concetto di trasporto a ridotto impatto ambientale. Fratelli Foppiani Trasporti, azienda tra le più importanti in Italia per il trasporto su strada, che giusto qualche settimana fa ha festeggiato 65 anni di attività, apre ai camion elettrici.
Si tratta della prima realtà nostrana a prendere questa decisione. I veicoli di nuova generazione per adesso sono due, e si affiancano al parco-mezzi “tradizionale”. Entrambi i mezzi sono stati acquistati direttamente dal produttore MAN Truck & Bus, potenza tedesca nel settore dei veicoli commerciali.
«Abbiamo scelto – spiega il responsabile operativo di Fratelli Foppiani Trasporti, Aldo Zanon – un trattore stradale MAN con sei batterie ad alto voltaggio ed una motrice a tre assi, dotata di cinque batterie, entrambi consegnati nei giorni scorsi. Faceva piacere che questa innovazione arrivasse in concomitanza col nostro anniversario, quello dei 65 anni, molto sentito».
Motori elettrici, green economy, sostenibilità, risparmio energetico: concetti di cui si parla sempre di più, con scetticismo o fiducia a seconda, considerando i conti alla rovescia (come il 2035, l’anno di punta per il quale è previsto il raggiungimento di un picco significativo nella riduzione di C02 per il settore trasporti), aprendo dibattiti e polemiche. «Riguardo ai costi, si è ragionato col produttore su un’età media di dismissione dei veicoli di dieci anni, ossia prevedendo dagli 850 ai 950 mila chilometri di usura. In questo arco di tempo le spese riguarderanno prevalentemente l’assicurazione, il bollo, la manutenzione e i pedaggi autostradali. Nello scenario più realistico non dovrebbe cambiare niente. I costi tra un camion a motore endotermico e un camion elettrico sono simili, con la differenza che il primo chiede meno denaro all’inizio ma poi obbliga a spendere di più sul lungo periodo. Inoltre, una volta che un camion non elettrico inizia a superare i sei anni di vita, di media, non si tratta soltanto di investire per tagliando e revisione. Subentrano numerosi altri problemi.
Ma quindi, davvero converrà lasciare la via vecchia per la nuova? «Tenga conto – prosegue Zanon – che nella nostra sede di Corsico, alle porte di Milano, abbiamo installato pannelli solari sul tetto del capannone: teoricamente i nostri mezzi verranno alimentati da energia solare dunque a costo zero. Siamo convinti di poter sfruttare questi mezzi al meglio. È difficile immaginare in un futuro a medio termine con tutti i mezzi elettrici, ma ci aspettiamo che una gran parte della nostra flotta possa esserlo. Si tratta solo di adattarsi, poi sarà normale amministrazione». Il silenzio non può che aiutare: i camion elettrici sono molto meno rumorosi. Vengono “accettati” con molta più facilità dalla popolazione dei centri urbani, notoriamente insofferente al traffico pesante.
Con MAN Truck & Bus, Fratelli Foppiani Trasporti ha sviluppato scenari ipotetici sui percorsi abituali dei camion per calcolare l’autonomia del mezzo, compresi i servizi di “navetta” che permettono di effettuare pochi chilometri nel tratto della giornata. Allo stato tecnologico attuale, le batterie consentono ai veicoli di sostenere tranquillamente i percorsi. Si tenga conto che l’infrastruttura di ricarica è ancora molto basica: una viabilità con le colonnine in ogni dove è ancora molto lontana. Per tratte medie come queste, pertanto, non si vedono rischi ipotetici.
Inoltre, MAN Truck & Bus ha deciso di costruire il motore elettrico in un camion normale. Quindi, per quanto possibile, la struttura classica è stata mantenuta identica. Semplicemente, all’esterno è stato studiato come montare il nuovo motore. Nessuno distinguerebbe i due tipi di camion se li vedesse affiancati. O meglio, quasi nessuno: solo chi si accorge che ai lati, al posto del serbatoio del carburante, ci sono le scatole della batteria.
«Tutti i nostri mezzi – conclude il responsabile operativo di Fratelli Foppiani Trasporti – sono MAN Truck & Bus. La fedeltà ci ha convinti a portare avanti l’avventura con loro. E se altre ditte seguissero l’esempio? Bene, più camion elettrici ci sono, meglio è per tutti».
«MAN Truck & Bus – ha aggiunto l’azienda stessa, con una nota – punta a raggiungere la neutralità climatica in termini di bilancio entro il 2050 al più tardi: come produttori di veicoli commerciali ci siamo impegnati a farlo nel 2021 nell’ambito dell’iniziativa per la protezione del clima Science Based Targets Initiative (SBTi). Il primo passo è risparmiare il 70% delle emissioni di gas serra (GHG) presso le sedi globali dell’azienda entro il 2030 rispetto al 2019. Al contrario, le emissioni di gas serra per chilometro della flotta di camion, autobus e furgoni venduti da MAN devono essere ridotte del 28% entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento 2019. Il produttore di veicoli commerciali si è ora posto questi obiettivi per tenere conto dell’Accordo di Parigi sul clima e contribuire a limitare i cambiamenti climatici».