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Badante di condominio: progetto sperimentale nelle Case Atc nel centro di Torino

Un progetto sperimentale nelle Case Atc di via San Massimo nel centro di Torino, riguardo le “badanti di condominio” è stato avviato alcuni mesi fa. Il compito di tali badanti sarebbe quello di assistere le persone anziane nelle case popolari quando manca l’aiuto delle famiglie.

Le «badanti di condominio» negli appartamenti di edilizia popolare di via San Massimo a Torino sono state già testate in diverse città italiane del centro-nord. Il progetto avviato due anni fa dalla Circoscrizione 1, su iniziativa del consigliere di minoranza Tommaso Battaglini (Torino Bellissima), sta diventando concreto ed è stato accolto all’unanimità dal Consiglio circoscrizionale. A seguito della convocazione di una specifica Commissione si avviò quindi il processo per organizzare l’iniziativa completamente innovativa per Torino.

Da aprile a dicembre, in via sperimentale, gli edifici delle Case Atc di via San Massimo 31 e 33 avranno a disposizione una badante per 8 famiglie che ospitano anziani, persone con malattie e/o disabilità parziali. L’assistente familiare distribuirà il proprio tempo lavorativo tra i vari nuclei familiari secondo le necessità di ognuno. Il servizio è stato assegnato, a seguito di un bando della Circoscrizione 1, alla Cooperativa Abs – Assistenza alla Famiglia.

L’obiettivo è fornire una soluzione alle difficoltà degli anziani che abitano da soli nei centri urbani, senza una rete familiare che li supporti. Ma in pratica come opera il progetto? «Partendo dal concetto di condominio come spazio di socializzazione e aggregazione», sottolinea il consigliere Battaglini, «i residenti possono avvalersi dell’assistenza personalizzata di uno o due badanti che distribuiscono le ore di lavoro tra diversi anziani nello stesso edificio e in quelli vicini, fornendo supporto per l’igiene personale, per la pulizia domestica, per la spesa, per il disbrigo di commissioni, per l’accompagnamento presso ospedali o strutture sanitarie, e, soprattutto, per offrire compagnia contro il dramma della solitudine, uno dei mali più gravi che affliggono molte persone anziane». Una soluzione di sharing economy a beneficio delle famiglie che non possono permettersi un’assistente familiare privato.

Oltre alla «badante di condominio», classificata secondo il Ccnl di Servizi di Ausilio familiare, il progetto include anche la figura della «procuratrice d’aiuto», che in particolare collabora con i servizi sociali locali per identificare le necessità degli assistiti e delle loro famiglie; contemporaneamente, si occupa della supervisione e del monitoraggio continuo della situazione assistenziale.

«Siamo contenti», sottolinea Battaglini, «che, grazie all’attività della Commissione competente della Circoscrizione, il progetto stia finalmente decollando; speriamo che possa rappresentare un esempio positivo anche per altre Circoscrizioni della città, soprattutto nei quartieri con più disagio sociale». Queste le dichiarazioni del consigliere intorno al mese di Aprile 2025. Il progetto è ancora in fase sperimentale.

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