Mattarella richiama l’Italia alle sue montagne: «Garantire servizi essenziali»

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Le aree rurali e montane, da sempre “campo di gioco” e riferimento territoriale per il GAL Baldo-Lessinia, sono tornate di estrema attualità, anche dal punto di vista giornalistico, grazie al Capo dello Stato Sergio Mattarella.  

Proprio queste aree, infatti, sono state il punto di partenza e il cuore del discorso introduttivo che il Presidente della Repubblica ha rivolto all’assemblea annuale dell’ANCI lo scorso 12 novembre. Mattarella ha ricordato che le terre alte italiane sono oggi tra i territori più esposti al rischio di marginalizzazione, ma allo stesso tempo rappresentano un patrimonio strategico per l’intero Paese. Per questo ha richiamato la necessità di «garantire servizi essenziali per fermare lo spopolamento», avvertendo che «l’abbandono dei territori comporta alti costi per l’economia nazionale».

Il Presidente ha insistito sul fatto che le aree interne e montane costituiscono un patrimonio ambientale, culturale, sociale ed economico irrinunciabile, e che lo Stato e gli enti locali devono assumere una prospettiva completamente nuova quando si parla di servizi. Scuole, sanità territoriale, trasporto pubblico, sportelli finanziari e attività economiche di base non devono essere considerati un lusso da concedere solo dove i numeri lo giustificano: al contrario, sono la condizione necessaria per permettere alle persone di restare o di tornare a vivere in montagna. È in questo contesto che il Presidente ha parlato di un’agenda del “Controesodo”, una strategia che punta a invertire il declino demografico delle terre alte e a ricostruire le condizioni di abitabilità anche nei comuni più piccoli e distanti dai grandi centri urbani.

Sergio Mattarella sul palco di Bologna. (Foto FB ANCI)

Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha criticato la logica dei “fogli di calcolo” che, a partire da criteri di efficienza, hanno negli anni portato alla concentrazione dei servizi a fondovalle o nei poli maggiori. «È la presenza dei servizi a rendere possibile la scelta di vivere in montagna175, ha ribadito. Da qui il richiamo alla necessità di presidiare la sanità territoriale, tutelare le tratte di trasporto pubblico e le linee ferroviarie minori, investire nella connettività digitale come requisito fondamentale del 2025, e sostenere quelle attività economiche – bar, negozi di prossimità, botteghe – che, nei piccoli paesi, sono prima di tutto funzioni comunitarie essenziali. Mattarella ha inoltre ricordato l’urgenza di politiche abitative e di strumenti di accompagnamento per chi desidera trasferirsi in montagna, un elemento decisivo per attrarre giovani e famiglie.

Sergio Mattarella all’Assemblea ANCI a Bologna.

Quello di Bologna non è un intervento isolato: il Presidente ha più volte richiamato negli ultimi anni l’attenzione sulle sfide delle aree interne, collegando spopolamento, crisi climatica e dissesto idrogeologico, e sottolineando il ruolo cruciale che queste zone rivestono per la coesione nazionale. È un messaggio che parla direttamente anche al Baldo e alla Lessinia, dove la mancanza di alcuni servizi continua a essere una delle principali barriere alla permanenza stabile della popolazione.

Ermanno Anselmi, presidente GAL Baldo-Lessinia.

Il presidente del GAL, Ermanno Anselmi, accoglie con favore il richiamo del Capo dello Stato: «Le parole del Presidente Mattarella ci ricordano che la montagna non chiede privilegi, ma equità. Anche nelle nostre aree montane veronesi viviamo il paradosso di territori ricchi di potenzialità ma indeboliti dalla mancanza di servizi essenziali. L’agenda del Controesodo è un invito all’azione: istituzioni, comunità e imprese devono lavorare insieme per ripristinare le condizioni necessarie a vivere e lavorare stabilmente in montagna. Il GAL è pronto a fare la sua parte perché questa visione si traduca in risultati concreti per le nostre comunità».

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