Tornare a casa per le festività natalizie sta diventando un privilegio per pochi. L’Adoc lancia l’allarme sull’ennesima stangata che colpisce migliaia di lavoratori e studenti fuori sede: i prezzi dei voli aerei per le festività natalizie registrano aumenti ingiustificati e speculativi, costringendo i consumatori a scegliere tra sacrificare le ferie o pagare tariffe proibitive.

Abbiamo simulato una ricerca di voli immedesimandoci in una persona fuori-sede e questo è quello che abbiamo trovato.

La ricerca Adoc simula la situazione di Alessandro, un giovane lavoratore che da Milano desidera tornare a Catania.

Per evitare l’esborso esorbitante, Alessandro potrebbe partire il 15 dicembre da Malpensa, pagando una tariffa di 74€; sarebbe obbligato però obbligato a sacrificare giorni di ferie retribuite.

Se invece Alessandro non volesse utilizzare giorni di ferie e fosse costretto a partire a ridosso delle feste, per poter pagare di meno dovrà prenotare un volo serale (ore 22:00) il 23 dicembre da Linate, sborsando ben 344€.

In meno di dieci giorni, la stessa tratta subisce un rincaro di 270€. Il consumatore si trova di fronte a un bivio inaccettabile: un costo economico insostenibile o un costo “personale” (le ferie) non sempre gestibile.

Un caso emblematico è quello di chi, pur di risparmiare, è costretto a ricorrere a incredibili triangolazioni. Siamo arrivati al paradosso per cui, per andare da Milano a Catania spendendo una cifra ragionevole, conviene fare scalo all’estero: passando per Varsavia, ad esempio, il biglietto costa solo 83 euro. Un giro assurdo per una tratta nazionale.

Questo non vale solo per la tratta Milano – Catania, ma prezzi esorbitanti li troviamo anche da Roma a Bari per cui una tariffa con volo in largo anticipo si aggira intorno ai 60€, invece il 22 dicembre 290€. Da Torino a Bari, un volo del 22 dicembre costa 290€ e siamo vincolati ad un unico orario; quindi, il consumatore è vincolato e non ha possibilità di scelta. E ancora, da Torino a Catania, i costi a ridosso delle vacanze natalizie si aggirano intorno ai 365€, bagaglio escluso.

Se consideriamo il costo di un volo di sola andata, e aggiungiamo poi il ritorno a ridosso o subito dopo l’Epifania, il risultato è allarmante. A conti fatti, chi lavora vede svanire interamente la propria tredicesima; chi studia, invece, è costretto a gravare sulle spalle dei genitori, consumando di fatto la loro gratifica natalizia. È una situazione profondamente ingiusta in un Paese che dovrebbe garantire il diritto alla mobilità a prezzi accessibili, specialmente per chi vive fuori sede per motivi di studio o lavoro.

Vogliamo però sottolineare una buona prassi adottata dalla Regione Sicilia nei confronti dei consumatori per l’aeroporto di Comiso che garantisce tariffe fisse ai residenti e agli studenti fuori sede durante il periodo natalizio.

Ci troviamo di fronte all’ennesima speculazione a danno dei consumatori. Non è possibile che passare le festività natalizie con i propri cari diventi un lusso per pochi, né lasciare che siano le singole realtà attraverso le buone intenzioni a trovare soluzioni a problemi nazionali che si ripetono ogni anno.

Chiediamo che il Governo affronti in maniera strutturale la problematica già attenzionata dalla commissione allerta prezzi. Vanno dati più poteri alla commissione per contrastare fenomeni dellA speculazione a danno dei consumatori.

ROMA, 26 NOVEMBRE 2025

UFFICIO STAMPA ADOC NAZIONALE