01/12/2025
Redazione
La Coalizione #Lobbying4Change, FERPI e UNA esprimono una forte critica per l’approvazione degli emendamenti Boschi e Urzì
La Coalizione #Lobbying4Change, FERPI e UNA esprimono una forte critica in merito all’esito della seduta del 27 novembre della I Commissione Affari Costituzionali della Camera sulla proposta di legge in materia di rappresentanza di interessi (AC 2336), a seguito dell’approvazione degli emendamenti 3.14 (Boschi) e 3.15 (Urzì).
Le modifiche introdotte prevedono l’esclusione dall’ambito di applicazione della legge delle organizzazioni dei datori di lavoro, oltre ai sindacati, vale a dire delle principali rappresentanze delle imprese e delle categorie economiche: una modifica che rischierebbe di indebolire la coerenza complessiva del testo della proposta di legge.
“Una legge sulla trasparenza non può valere solo per alcuni: introdurre eccezioni significa ridurre in modo significativo l'efficacia e la credibilità”, dichiarano congiuntamente le organizzazioni. “La definizione di attività di rappresentanza contenuta nel testo è chiara: tutti i soggetti che influenzano i processi decisionali pubblici devono essere sottoposti agli stessi obblighi. Sottrarne alcuni significherebbe indebolire alla radice l’efficacia della riforma”
Le realtà sottolineano come, negli ordinamenti dove il lobbying è regolato in modo efficace non esistano esenzioni di questo tipo: tutte le categorie politicamente attive sono tenute agli stessi obblighi di trasparenza. Al contrario, nei Paesi (ad esempio Austria e Regno Unito) dove si è scelta una regolamentazione debole e parziale, le esclusioni hanno reso la legge poco più che simbolica. Una dinamica che si riscontra anche in alcune regioni italiane, dove registri previsti dalla normativa non sono mai stati attivati o aggiornati, compromettendo la capacità delle leggi di produrre effetti reali. “L’Italia non ha bisogno di un’altra legge che potrebbe non avere effetti concreti: ha bisogno di un provvedimento che funzioni davvero, che tratti allo stesso modo tutti gli attori che partecipano ai processi decisionali pubblici”, affermano le organizzazioni.
Le esperienze internazionali convergono nel mostrare che le regolamentazioni più solide sono quelle inclusive che non prevedono deroghe né privilegi: ogni esenzione indebolisce la legittimità della legge e riduce la trasparenza del processo decisionale. “Se l’obiettivo è rafforzare la trasparenza, la fiducia nelle istituzioni e la qualità dei processi democratici, allora i requisiti devono essere universali. Nessuno può esserne escluso”.
#Lobbying4Change, FERPI e UNA rivolgono quindi un appello al Parlamento affinché nel prosieguo dell’iter legislativo, a cominciare dal passaggio in Aula, siano introdotti correttivi in grado di ripristinare lacoerenza della riforma. “Questa è un’occasione storica per dotare l’Italia di una regolamentazione moderna e credibile. È importante evitare modifiche che potrebbero ridurre l’impatto della riforma e limitarne la capacità di migliorare la trasparenza delle decisioni pubbliche”.
#Lobbying4Change: è una coalizione di 52 organizzazioni e movimenti non profit coordinata da The Good Lobby, impegnata a rendere trasparenti e inclusivi i processi decisionali e ad accrescere la capacità del terzo settore nei public affairs
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