Uno Bianca: “Narrativa e cronaca nera, come si racconta un fatto realmente accaduto?” Gli scrittori esplorano il rapporto tra narrativa e cronaca

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Assemblea

2 Dicembre 2025

Carlo Lucarelli conduce una tavola rotonda con Alessandra Carati, Marcello Fois, Giampiero Rigosi, Romilda Scaldaferri e Filippo Venturi. Ultima giornata per apprezzare la mostra “Identikit: i volti della paura” con i ritratti originali disegnati da Giovanni Battista Rossi

4 gennaio 1991 Banda dell ' uno bianca All'altezza delle Torri, in via Casini, l'auto della banda fu sorpassata dalla pattuglia dall'Arma. La manovra fu interpretata dai criminali come un tentativo di registrare i numeri di targa e pertanto decisero di liquidare i carabinieri. Dopo averli affiancati, Roberto Savi esplose alcuni proiettili verso i militari, sul lato del conducente Otello Stefanini]. Nonostante le ferite gravi subite, il militare cercò di fuggire, ma andò a sbattere contro dei cassonetti della spazzatura. In breve tempo l'auto dei Carabinieri fu investita da una pioggia di proiettili. Gli altri due militari, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, riuscirono a uscire dall'abitacolo e a rispondere al fuoco, ferendo tra l'altro Roberto Savi. La potenza delle armi utilizzate dalla banda però non lasciava speranze ed entrambi i carabinieri rimasero sull'asfalto. I tre furono finiti con un colpo alla nuca. Foto Luciano Nadalini

Raccontare crimini reali: grazie a programmi televisivi di successo, serie e podcast oggi è molto popolare un genere diffuso con l’etichetta anglosassone “true crime”, storie di crimine vere. Ma come si racconta un fatto realmente accaduto? Quali metodi deve seguire, quali attenzioni deve prestare uno scrittore che si trovi a maneggiare storie le cui vittime hanno, purtroppo, un nome e cognome reali nonché parenti che ne piangono la scomparsa?

Se ne discuterà nel corso della tavola rotonda “Narrativa e cronaca nera, come si racconta un fatto realmente accaduto?” prevista giovedì 4 dicembre alle 17 nei locali recentemente inaugurati della Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna (viale Aldo Moro 46, a Bologna).

L’incontro sarà condotto da Carlo Lucarelli, in veste non solo di scrittore e sceneggiatore ma anche di presidente della Fondazione emiliano romagnola per le vittime di reato, nonché dell’associazione Scripta.bo.

Al dibattito parteciperanno scrittori di narrativa poliziesca, gialla, noir e di true crime: Alessandra Carati, Marcello Fois, Giampiero Rigosi, Romilda Scaldaferri e Filippo Venturi, con l’obiettivo di esplorare il tema del rapporto tra i fatti di cronaca nera e le forme narrative ad essi ispirate, dal romanzo noir alla sceneggiatura televisiva e cinematografica, al podcast, allo spettacolo teatrale.

Il pubblico avrà inoltre modo anche di apprezzare la mostra allestita all’interno della biblioteca “Uno Bianca – Identikit: i volti della paura” con i ritratti originali disegnati da Giovanni Battista Rossi che aiutarono a identificare i responsabili dei crimini. La mostra si conclude proprio nella serata del 4 dicembre.

L’appuntamento rientra nella rassegna “Uno Bianca per chi l’ha vista. Uno storia per chi non c’era”, curata da Maurizio Matrone realizzata dall’Assemblea legislativa insieme all’Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca a seguito della sottoscrizione di un protocollo di collaborazione triennale.  Il progetto ha ottenuto la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche e associazioni, che hanno condiviso l’intento di promuovere la conoscenza e la memoria dei crimini commessi dalla cosiddetta “banda della Uno bianca” che tra il 1987 e il 1994 ha causato 23 morti e 114 feriti attraverso 102 azioni criminali tra Bologna, la Romagna e Pesaro.

Il programma completo della rassegna curata è visibile sul sito www.unobianca.it/programmazione/

Il protocollo

L’accordo si inserisce nel quadro delle politiche regionali di promozione della memoria storica e della cittadinanza attiva. Mira a consolidare la collaborazione tra le due istituzioni per la realizzazione di attività rivolte alla cittadinanza, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

Tra le attività previste dal protocollo figurano percorsi didattici, educativi e formativi, progetti culturali, attività di ricerca e documentazione, nonché iniziative volte a stimolare la riflessione critica e la partecipazione democratica.

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2 Dicembre 2025


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