Malnutrizione in Afghanistan
L’Afghanistan sta affrontando una crisi nutrizionale sempre più grave che lascia milioni di personesoprattutto i bambini e le donne, senza un’alimentazione adeguata o senza accesso ai servizi essenziali. La povertà, l’insicurezza alimentare diffusa, le epidemie ricorrenti, i servizi sanitari e nutrizionali limitati e le restrizioni che limitano l’accesso delle famiglie alle risorse sono tutti fattori che determinano alti livelli di malnutrizione. Inoltre, in un contesto socio-economico già difficile, che ha avuto un impatto umanitario devastante per la maggior parte della popolazione afghana, il ritorno di un gran numero di afghani dai Paesi limitrofi ha aggiunto ulteriore tensione a un sistema fragile e con risorse sovraccariche.
Ad agosto 2025, 31 province su 34 sono state classificate gravi o critiche in termini di gravità dell’insicurezza alimentare, con più di 9,5 milioni di persone che si trovano a dover affrontare un’insicurezza alimentare a livelli di crisi o anche peggiori, secondo le più recenti proiezioni della Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare (IPC).
La prova più attendibile della malnutrizione è rappresentata dal crescente numero di ricoveri presso le strutture sanitarie del Paese per il trattamento della malnutrizione acuta sia grave che moderata, che hanno continuato ad aumentare nel 2025. Rispetto al 2024, i casi di malnutrizione tra i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento sono aumentati in modo significativo. Rispetto allo stesso periodo del 2024, tra gennaio e settembre 2025, i ricoveri per Malnutrizione Acuta Grave (SAM) tra i bambini sotto i cinque anni sono aumentati dell’1%, secondo i dati raccolti dal Cluster Nutrizione dell’Afghanistan. L’aumento è stato ancora maggiore per i casi di Malnutrizione Acuta Moderata (MAM): i ricoveri tra i bambini sotto i cinque anni sono aumentati del 5% e tra le donne in gravidanza e in allattamento del 19%.
Inoltre, la carenza di fondi da parte di USAID e altri donatori ha portato alla chiusura di centinaia di strutture sanitarie e nutrizionali, rendendo ancora più difficile per le popolazioni locali ricevere l’assistenza di cui hanno bisogno. Questo dimostra l’entità della situazione, in quanto il numero di casi ha continuato ad aumentare nonostante la riduzione del numero di strutture attive.
L’esperienza di INTERSOS
Nelle comunità che assistiamo, lo staff di INTERSOS vede in prima persona gli effetti della malnutrizione. Nelle nostre strutture sanitarie situate nelle province di Kabul, Zabul, Kandahar, Oruzgan, Helmand, Nimruz e Herat i bambini e le donne arrivano spesso in condizioni difficili, poiché l’assistenza è incredibilmente limitata in molte aree rurali.
Ad esempio, solo nel mese di luglio, INTERSOS ha condotto 10.728 screening nutrizionali su bambini sotto i 5 anni in tutte le strutture sanitarie e a livello comunitario, di cui 585 sono stati ricoverati per Malnutrizione Acuta Moderata (MAM) e 298 per Malnutrizione Acuta Grave (SAM). Ciò significa che quasi l’8,2% delle persone sottoposte a screening ha avuto bisogno di un supporto nutrizionale, il che indica un’alta prevalenza di malnutrizione acuta.
L’impatto del sottofinanziamento
In Afghanistan, un contesto che ha subito un brusco ritiro degli aiuti allo sviluppo, la presenza delle organizzazioni umanitarie è un’ancora fondamentale per la popolazione. Non solo l’assistenza allo sviluppo è stata ritirata, ma anche i tagli ai fondi umanitari hanno avuto un impatto su milioni di persone in tutto il Paese, causando la chiusura di strutture sanitarie e altri servizi e riducendo la presenza delle organizzazioni umanitarie.
La situazione nel 2025 è diventata ancora più disastrosa con l’improvvisa sospensione dei finanziamenti statunitensi, che ha portato alla chiusura di oltre 420 strutture sanitarie dal febbraio 2025, lasciando oltre 3 milioni di persone senza accesso all’assistenza sanitaria di base. Inoltre, il continuo calo dei finanziamenti da parte di altri donatori per il contesto afghano sta ulteriormente peggiorando una situazione già critica.
Raccomandazioni
INTERSOS chiede ai donatori finanziamenti continuativi, flessibili ed estesi per evitare un ulteriore deterioramento e garantire che i servizi nutrizionali salvavita raggiungano le persone più vulnerabili. Inoltre, chiediamo alle agenzie delle Nazioni Unite, alle ONG, agli altri stakeholder umanitari e alle autorità afghane di intervenire con urgenza in un’azione coordinata per affrontare la crisi della malnutrizione in Afghanistan.
Le priorità principali includono garantire forniture ininterrotte di prodotti nutrizionali salvavita, espandere i servizi integrati per la salute, la nutrizione e l’accesso all’acqua potabile e rimuovere le restrizioni che impediscono alle donne di lavorare e di accedere alle cure.
Noi di INTERSOS sottolineiamo inoltre la necessità di un impegno con le autorità, di un sostegno transfrontaliero per i rimpatriati e di investimenti a lungo termine basati sullo sviluppo per spezzare il ciclo di fame, povertà e dipendenza dagli aiuti.