Nel cammino che la Chiesa ha intrapreso ormai da diversi anni a favore della tutela dei minori e delle persone adulte vulnerabili, anche l’Azione Cattolica ha compreso e fatto suo il senso profondo di questo impegno.
La promozione di ambienti educativi sicuri che hanno a cuore la cura della piena e autentica promozione della persona è da sempre parte fondativa della vocazione educativa che l’Associazione esprime attraverso relazioni educative ed esperienze formative significative. Sono, infatti, racchiuse nel Progetto Formativo molte delle parole che descrivono questa direttrice: «La formazione è un impegno che qualifica l’Azione cattolica. L’attenzione alla persona e alla sua crescita cristiana caratterizza tutta la sua tradizione» (dal Progetto Formativo, cap. 1 pag. 11).
La formazione al centro per la cura della persona
L’Ac vede nel processo formativo di tutti i suoi soci, a partire dai più piccoli, il fine principale della sua azione pastorale, investendo in questo processo le sue migliori energie. L’Associazione da sempre fonda la sua azione sulla cultura della relazione positiva, sia questa tra pari o asimmetrica tra soci di tutte le età, e sull’accompagnamento educativo dei più piccoli e dei più giovani nel proprio percorso di sviluppo e crescita, ma anche nella custodia della vita degli adulti. È in quest’ottica che l’Azione cattolica intende mantenere la sua promessa di «cura della persona, espressa attraverso i cammini formativi e la presenza significativa di educatori, laici e sacerdoti», resa ancora più qualificata attraverso strumenti di sensibilizzazione alla tematica della tutela dei diritti dei minori e delle persone adulte vulnerabili e di sostegno agli educatori e animatori, chiamati a farsi loro compagni di viaggio.
Una policy per accompagnare il cammino associativo
In questo solco si è posta e si pone la policy di cui si è dotata l’Azione Cattolica nel 2021, a conclusione del progetto “Safe – Educare e Accogliere in ambienti sicuri” a cui l’Associazione ha partecipato in rete insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII, al Csi e il Dipartimento di sociologia e diritto dell’economia dell’Università di Bologna, con il suo Centro interdisciplinare di ricerca sulla vittimologia e sulla sicurezza (CIRViS).
Dopo il 2021 il cammino non si è interrotto ed è proseguito nella formazione, nell’ascolto, nello studio e nella riflessione sulla traccia del cammino che tutta la Chiesa ha compiuto in questo tempo e ci ha portato a valutare una revisione del testo della policy perché possa così rispondere ancora più approfonditamente e puntualmente alle necessità, alle caratteristiche delle nostre realtà associative e comunitarie. Questa revisione, che ormai è avviata e sta arrivando a maturazione, sarà presentata nei suoi punti principali al Convegno nazionale degli Educatori e Animatori prima di entrare nell’ultima fase di redazione per essere poi pubblicata nei prossimi mesi.
Un percorso che riscopre la vocazione educativa
Abbiamo a cuore di avviare, proprio a partire dall’aggiornamento di questo strumento, un percorso di sensibilizzazione e di formazione da viversi a livello nazionale e locale. I temi che affronteremo nel corso del prossimo Convegno educativo ci porteranno, non a caso, a riscoprire il valore della vocazione educativa, della cura della relazione educativa, della custodia della dimensione comunitaria dell’educare, della formazione come dispositivi di promozione e di prevenzione. Perché la tutela non si basa su postura di reazione ma proattiva perché custodire la vita genera comunità e generare comunità custodisce la vita.
* la citazione “artigiani dell’educare” è tratta dal messaggio di Papa Francesco in occasione del Convegno “Promuovere child safeguarding al tempo del Covid-19 e oltre”