È stato pubblicato da Ismea il Report n. 2/2025 sui consumi alimentari degli italiani.
Secondo l’Istituto, nel primo semestre 2025, la spesa degli italiani per il consumo alimentare domestico ha registrato un aumento significativo nel primo semestre 2025, crescendo del +5,2% rispetto all’anno precedente, e accelerando il dato del +2% registrato nel 2024. Come nel 2024, la crescita continua a non essere trainata solo dai prezzi, ma anche dai volumi di molti dei principali prodotti nel carrello della spesa.
Il settore delle carni ha visto un generale ritorno alla crescita dei volumi acquistati, sebbene i prezzi abbiano continuato ad aumentare in modo rilevante. Tra tutte le tipologie, la carne avicola si distingue ancora una volta: i volumi acquistati sono cresciuti del +6,1%, spingendo la spesa totale a un incremento del +11,5%.
Anche le uova hanno confermato il loro ruolo cruciale: nonostante i prezzi siano cresciuti del +5,3%, i volumi acquistati sono aumentati del +7,5%. La carne suina ha registrato un buon andamento, con volumi in aumento del +3,1% e spesa in crescita del +5,5%. L’unica eccezione negativa è rappresentata dalle carni bovine, i cui volumi sono calati dell’-1%, principalmente a causa del significativo aumento dei prezzi medi che ha toccato il +8,7%.
La crescita della spesa alimentare ha manifestato intensità diverse a livello territoriale. L’aumento più marcato si è riscontrato al Sud (+6,9%), seguito dal Centro (+5,2%), dal Nord-Ovest (+5%) e, infine, dal Nord-Est (+3,5%). In tutte le aree geografiche, si è osservata un’accelerazione della dinamica positiva nel secondo trimestre.
Per quanto riguarda i canali di vendita, il supermercato mantiene la sua leadership, detenendo una quota di mercato del 41% e registrando una crescita del +6,1%. Lo seguono il discount, che incrementa il valore degli acquisti del 3,5%, e gli ipermercati, con vendite in crescita del 3,3%.
L’analisi dei profili sociodemografici rivela che le famiglie con responsabile degli acquisti under 55 e con figli (sia piccoli che grandi) sono state il vero motore della ripresa. Hanno registrato gli incrementi di spesa più significativi: +7,1% per chi ha figli piccoli e +9,1% per chi ha figli grandi, guidando contestualmente la ripresa generalizzata dei volumi.
Al contrario, la spesa è cresciuta in modo più contenuto per altri segmenti. Le famiglie monocomponenti over 55 (che avevano sostenuto la crescita nei due anni precedenti) hanno segnato un incremento del +4,3%, inferiore alla media nazionale. Ancor più contenuta è stata la crescita per i nuclei familiari con responsabile d’acquisto over 55 e senza figli conviventi, la cui spesa è aumentata solo dell’1%, accompagnata da una generalizzata contrazione dei volumi acquistati.
Fonte: Ismea