La città di San Francisco ha avviato un’azione legale contro alcuni dei principali gruppi dell’industria alimentare mondiale. Al centro della causa ci sono i cosiddetti alimenti “ultra-processati”, prodotti confezionati ad alto grado di trasformazione, ricchi di additivi, zuccheri, grassi e ingredienti modificati industrialmente.
Secondo la procura cittadina, aziende come Kraft Heinz, Coca-Cola, Kellogg, Nestlé e altre avrebbero promosso per anni questi prodotti minimizzandone gli effetti sulla salute. La denuncia sostiene che tale comunicazione avrebbe contribuito all’aumento di patologie diffuse negli Stati Uniti, come obesità, diabete e malattie cardiovascolari, con conseguenze importanti anche per il sistema sanitario.
L’obiettivo dell’azione legale è duplice: ottenere un risarcimento economico e chiedere alle aziende pratiche di marketing più trasparenti, soprattutto verso i consumatori più vulnerabili. La causa non riguarda quindi il singolo comportamento alimentare ma il modo in cui questi prodotti vengono progettati, presentati e pubblicizzati.
I prodotti contestati sono quelli che popolano da anni gli scaffali di supermercati e distributori automatici: snack dolci e salati, bibite zuccherate, cereali pronti, piatti già confezionati. L’accusa ritiene che la loro diffusione, insieme a strategie commerciali molto aggressive, abbia inciso in modo rilevante sulle abitudini alimentari della popolazione.
L’iniziativa di San Francisco apre un fronte inedito negli Stati Uniti. Finora, a finire in tribunale erano state soprattutto le aziende del tabacco o del settore farmaceutico; oggi il dibattito si sposta sull’alimentazione industriale e sul ruolo delle imprese nella tutela della salute pubblica.
La vicenda sarà probabilmente lunga e complessa, ma potrebbe influenzare anche altri Stati e città, spingendo il tema degli alimenti ultra-processati, e della loro regolamentazione, al centro dell’agenda pubblica.
Fonte: NYP
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