Light o dark mode? Luce o buio? Cosa preferiresti fissare per otto ore al giorno: l’energia esplosiva di una supernova o la quiete riposante del velluto?
La scelta sembra scontata. Ma se dai un’occhiata allo schermo del tuo collega, molto probabilmente vedrai uno sfondo bianco accecante (come questa pagina). Perché? Le motivazioni sono molteplici: c’è chi attiva la dark mode solo quando fa buio, chi non sa di poterla impostare come predefinita su tutta l’interfaccia del computer, chi pensa che il nero sia deprimente e chi crede in una corrispondenza tra dark mode e dark web.
Proviamo ad analizzare con calma la situazione, passando attraverso tre punti a favore della dark mode.
1. È più salutare per gli occhi in ambienti bui 🌙
La dark mode riduce la quantità di luce blu emessa: per mostrarci il bianco, gli schermi OLED usano la sintesi additiva red+green+blue, il nostro amato RGB. È evidente che se la maggior parte dello schermo è scuro, minore sarà la quantità di luce blu emessa dai singoli pixel.
Anche se questa luce a onda corta non impatta granché sulla qualità del nostro sonno, è anche vero che la maggior parte di noi vive circondata da schermi. Non dobbiamo pensare solo alle ore lavorative che trascorriamo al computer, ma anche al tempo che passiamo al telefono per messaggiare con gli amici o le ore davanti alla tv per rimanere aggiornati con l’ultimo episodio di quella serie uscita da poco.
La dark mode riduce anche l’affaticamento degli occhi durante la lettura di un testo: il fondo bianco della light mode si “mangia” lo spazio vuoto delle lettere nere, rendendole meno leggibili.
Apparentemente questo non ha un grosso impatto sulla nostra lettura, tanto che potremmo anche non notarlo, ma la tecnica del “contrasto inverso” viene usata dagli optometristi per aiutare i pazienti ipovedenti a destreggiarsi meglio tra i contenuti di una pagina.
Pensate a quanto è facile individuare anche le stelle più piccole nel cielo notturno (ovvero punti chiari su sfondo scuro) rispetto a individuare un aereo di pari grandezza in cielo di giorno (ovvero un piccolo punto scuro su fondo chiaro).
Ma se la dark mode è più salutare per i nostri occhi, va detto che da sola non basta. E la verità la sappiamo tutti: se davvero vogliamo prenderci cura della nostra vista dobbiamo diminuire drasticamente la quantità di tempo che passiamo davanti agli schermi.
Questo perché, senza rendercene conto, sbattiamo le palpebre circa il 40% di volte in meno rispetto a quando prendiamo in mano un libro cartaceo da leggere. Gli occhi rimangono più asciutti e questo, a lungo andare, peggiora la vista.
2. Consuma meno batteria 🔋
Un test del 2021 eseguito su dispositivi con schermi OLED, osserva come, indipendentemente dall’applicazione mostrata a video, il consumo di batteria è minore con la dark mode attiva.
Questo perché gli schermi OLED consumano energia per tenere accesi i pixel. Conseguentemente, se i pixel accesi sono solo quelli delle scritte, ma non quelli dello sfondo, il dispositivo incriminato consumerà meno batteria.
3. Testo chiaro su fondo scuro è più leggibile 👁️
Qui la situazione inizia a ingarbugliarsi. Ma prima di tutto, momento call-to-action.
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Il test è molto semplice e si sviluppa in tre parti: velocità di elaborazione, di scrittura e leggibilità, su fondo bianco e su fondo nero. Dove otterrai il punteggio più alto?
Ti aspetto qui per quando avrai completato il test.
Perché consiglio questo test amatoriale? Perché dai risultati ottenuti da un bacino considerevole di utenti, è evidente che non ci sia un vincitore assoluto tra dark mode e light mode. Dipende dalla singola persona! Ma nonostante questo, si possono estrapolare alcuni risultati “shock”.
Gli utenti che usano abitualmente la light mode, ottengono punteggi migliori quando usano la light mode. Ma non tutti gli utenti che usano abitualmente la dark mode ottengono punteggi migliori con la dark mode!
Non si può proprio ottenere un risultato univoco. La cosa si fa anche più interessante perché altre ricerche sostengono che la luminosità dello sfondo della light mode, costringe la pupilla a stringersi per mettere a fuoco i contorni. Però questo affatica la vista sul lungo periodo e ci costringe a distogliere lo sguardo dallo schermo per dare sollievo agli occhi. Che, come dicevamo prima, è proprio un gesto salva-vista.
Rimaniamo però oggettivi. Questi tre vantaggi della dark mode hanno un impatto infinitesimale nel quadro generale della nostra quotidianità. Verrebbe dunque da pensare che tutta questa storia della dark mode è solo un esercizio di stile. Un puro e semplice fattore aesthetic.
Apple ci si è tuffata di testa quando ha introdotto per la prima volta la dark mode nel suo ecosistema. Certo, nella presentazione del 2018 si dicevano frasi come “la dark mode serve per rimanere concentrati sul lavoro, imita l’ambiente cinematografico, è più immersivo, sembrerai più professionale, alla gente questo piace etc.” (disclaimer: chiaramente queste affermazioni sono una mia reinterpretazione). Della salute, della luce blu, dell’affaticamento agli occhi, del risparmio energetico e della leggibilità non è si è quasi accennato.
Sembra quindi assurdo che app e servizi spendano così tanto tempo, soldi ed energie per sviluppare le dark mode che tanto piacciono agli utenti. “Welcome to the dark side, we have cookies” recita un adagio di Internet: c’è chi è felice (io), ma i benefici della dark mode sono così marginali che davvero non ne vale la pena.
Quindi perché è stata inventata la dark mode?
Domanda sbagliata. Perché la dark mode è arrivata prima.