Scaglioni Accise Gas: Guida alle Aliquote e Fasce di Consumo

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In Italia l’accisa sul gas naturale viene calcolata in base a scaglioni di consumo annuo. In questo articolo vedremo in modo semplice quali sono, come funzionano e come puoi ridurre l’impatto sulla bolletta.

Indice

  1. Cos’è l’accisa sul gas
  2. Perché esistono le accise sul gas?
  3. Scaglioni e aliquote (usi civili)
  4. Accisa per usi industriali
  5. Chi paga l’accisa?
  6. Come risparmiare in bolletta

Cos’è l’accisa sul gas

L’accisa è un’imposta sui consumi di gas naturale, obbligatoria per legge. Tutti i clienti finali – privati o aziende – la pagano in bolletta, indipendentemente dal fornitore. Le aliquote variano a seconda dell’uso (civile o industriale), della zona geografica e dei consumi annui. Questa tassa, chiamata anche imposta erariale sul gas, serve a finanziare lo Stato e rientra nelle componenti fiscali presenti in ogni bolletta. Oltre all’accisa, esistono anche l’addizionale regionale e l’IVA. In questo articolo ci concentreremo sull’accisa e sulla sua struttura a scaglioni.

Le normative italiane in vigore prevedono che ogni scaglione sia progressivo: più consumi, maggiore sarà la parte di gas tassata con un’aliquota più alta. Questo meccanismo serve sia a incentivare il risparmio energetico sia a creare un sistema fiscale proporzionale. In un contesto in cui l’efficienza e la sostenibilità diventano sempre più centrali, comprendere il funzionamento dell’accisa è un passo importante verso una gestione consapevole delle risorse.

Perché esistono le accise sul gas?

Le accise sono strumenti fiscali adottati da moltissimi Paesi per disincentivare il consumo eccessivo di risorse energetiche, promuovendo al contempo l’efficienza e contribuendo al bilancio pubblico. In Italia, l’accisa sul gas è regolamentata da
normative nazionali e recepisce anche direttive europee in materia di energia e ambiente. È utile anche per orientare i comportamenti dei consumatori, premiando chi consuma meno. Inoltre, l’accisa permette di finanziare iniziative pubbliche legate all’energia, alla decarbonizzazione e alla protezione del territorio.

Scaglioni e aliquote per usi civili

Per gli usi civili esistono 4 scaglioni di consumo annuo, che si applicano in modo progressivo:

Il meccanismo è progressivo: ogni scaglione si applica solo alla parte di consumo che lo riguarda. Ad esempio, se consumi 400 Smc, paghi:

  • i primi 120 Smc a € 0,044 (o € 0,038)
  • i restanti 280 Smc a € 0,175 (o € 0,135)

Se invece consumi 2.000 Smc, l’accisa sarà così distribuita:

  • 0–120 Smc con prima aliquota
  • 121–480 Smc con seconda aliquota
  • 481–1.560 Smc con terza aliquota
  • 1.561–2.000 Smc con la quarta e ultima aliquota

Questo sistema premia i consumi più contenuti, favorendo risparmi per chi adotta comportamenti energetici virtuosi.

Bonus: Accise più basse al Sud

Le regioni del Sud beneficiano di aliquote ridotte grazie a misure storiche di incentivazione. Questo vantaggio permette a famiglie e imprese meridionali di avere un’imposizione fiscale sul gas leggermente più bassa.

In generale, si può dire che la struttura a scaglioni e la differenziazione geografica dell’accisa sono strumenti pensati per rendere il sistema più equo. Gli utenti con consumi ridotti possono beneficiare di tariffe più contenute, mentre le zone meno
sviluppate ottengono agevolazioni per favorire la competitività.

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Accisa per usi industriali

Per le imprese che usano il gas in ambito produttivo, le aliquote sono molto più basse:

Le imprese con consumi elevati beneficiano di aliquote ridotte, al fine di contenere i costi energetici e garantire competitività. Anche in questo caso, l’imposta viene versata dal fornitore allo Stato, ma il costo è in capo all’utente.

Questo regime agevolato è pensato per non penalizzare attività produttive con forti consumi di gas, come ad esempio le industrie manifatturiere, le imprese agricole o gli stabilimenti chimici.

Va però sottolineato che, sebbene le aliquote siano basse, i volumi elevati rendono comunque importante l’adozione di politiche di efficienza energetica. Le aziende che scelgono di analizzare i propri processi attraverso una diagnosi energetica possono
ottenere benefici economici importanti anche solo grazie alla riduzione dei consumi superflui.

Inoltre, esistono normative specifiche per l’autoconsumo, l’utilizzo combinato con impianti di cogenerazione e altri casi particolari che possono modificare il trattamento fiscale. Le aziende dovrebbero sempre consultare esperti del settore per
verificare le proprie possibilità di ottimizzazione.

Chi paga l’accisa?

Pagano l’accisa tutti i clienti che utilizzano gas metano, famiglie, aziende o enti.

L’importo è indicato in bolletta sotto la voce “imposte”. Il fornitore lo versa allo Stato per tuo conto. Esistono alcune esenzioni per usi particolari, ad esempio le ONLUS o determinate attività agricole e religiose, ma per la maggior parte degli utenti l’accisa è sempre dovuta.

Quando si calcola?

Il calcolo è fatto mensilmente o bimestralmente a seconda della frequenza della fatturazione, e cumulativamente rispetto agli scaglioni annui. Questo vuol dire che, se superi una soglia, la parte di consumo eccedente passerà automaticamente allo
scaglione successivo. Le accise vengono poi sommate ad altri oneri fiscali e contributivi per comporre il totale delle imposte in bolletta.

Un aspetto poco noto è che l’accisa può incidere in modo significativo anche nei mesi invernali, quando i consumi di gas aumentano per via del riscaldamento. Gestire in modo intelligente l’uso del gas nei mesi più freddi può quindi portare a
risparmi importanti.

Come risparmiare in bolletta

L’unico modo per pagare meno accise è ridurre i consumi. Ecco alcuni consigli:

  • Efficienza dell’impianto: Caldaie moderne, valvole termostatiche, cronotermostati. È importante scegliere modelli ad alta efficienza energetica e mantenerli in perfetto stato di funzionamento.
  • Isolamento termico: Investi su infissi doppi, cappotto termico, schermature solari. Migliorare l’isolamento di un edificio riduce sensibilmente il fabbisogno di energia per il riscaldamento.
  • Comportamenti virtuosi: Abbassa il termostato di 1 grado, evita stanze surriscaldate, spegni il riscaldamento in ambienti non occupati. Piccole abitudini quotidiane possono fare la differenza.
  • Controllo dei consumi: Usa strumenti di monitoraggio mensile o smart metering. Sapere quanto si consuma aiuta ad agire tempestivamente.
  • Diagnosi energetica aziendale: Scova sprechi e migliora la produttività. Conoscere i punti critici ti permette di intervenire con soluzioni su misura, anche accedendo a incentivi pubblici.
  • Scegli un fornitore trasparente: Le offerte con spread 0 ti garantiscono prezzi più vicini al reale valore di mercato.

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Recapiti
Massimiliano Hangler