- “Illuminating Discoveries – Uncovering the layers of Dadan’s History”: una nuova mostra permanente apre ad AlUla
- Reperti mai visti prima svelano una storia di profonda connettività globale e raffinatezza ben prima del I millennio a.C.
4 dicembre 2025, AlUla Arabia Saudita – La storia affascinante, antica e vibrante di Dadan, l’ex capitale dei regni di Dadan e Lihyan, si rivela al pubblico globale in una nuova mostra permanente intitolata “Illuminating Discoveries – Uncovering the layers of Dadan’s History” che permette di scoprirla ed esplorarla in profondità.
Esposta nello spettacolare sito archeologico di Dadan, nell’antica città-oasi di AlUla, nell’Arabia nord-occidentale, questa mostra permanente presenta le diverse arti, pratiche e testimonianze di antichi scambi interculturali, evidenziando il ruolo di Dadan come importante centro politico e commerciale lungo la Via dell’Incenso durante il I millennio a.C. e in epoche precedenti.
Nuovo ed entusiasmante capitolo nella conoscenza del mondo moderno sull’antica Arabia e la sua storia leggendaria, “Illuminating Discoveries – Uncovering the layers of Dadan’s History” espone oltre cento reperti recuperati con cura fra le rovine da team internazionali che hanno lavorato negli ultimi cinque anni nel sito archeologico di Dadan ad AlUla e nel santuario sulla cima del monte di Umm Daraj.
Con la domesticazione del cammello che aprì nuovi, vasti percorsi terrestri, il commercio dell’incenso prosperò, trasformando Dadan in un fiorente centro di commercio e di connessione interculturale. Nel tempo, la Via dell’Incenso divenne una delle reti commerciali più redditizie e influenti del mondo antico, plasmando economie e società per migliaia di chilometri.
I reperti esposti illustrano l’ampiezza dei viaggi dei mercanti, collocando AlUla al centro di una rete globale sorprendentemente connessa e sofisticata. Tra gli oggetti in evidenza figurano statuette con connessioni al mondo greco, una forcina per capelli in osso di epoca romana o bizantina e iscrizioni su pietra in una lingua dell’Arabia meridionale.
Dadan: una dinastia di civiltà colte e sofisticate, interconnesse con il mondo antico, dove l’agricoltura ebbe inizio intorno al III millennio a.C. Gli archeologi hanno trovato prove di lavorazioni artigianali risalenti al II millennio a.C., mille anni prima della fondazione dell’Impero Romano.
Le prove di una ricca tradizione artigianale come parte della vita quotidiana mostrano la raffinatezza e l’ingegno umano delle popolazioni. Le nuove scoperte includono esempi di lavorazioni complesse dei metalli, oltre a testimonianze della produzione di tessuti realizzati con tecniche di tessitura e filatura. Un tempo centrali nella vita della città, queste tradizioni e arti sono oggi in fase di rivitalizzazione come parte del programma di rigenerazione culturale e del patrimonio di AlUla promosso dalla Royal Commission for AlUla (RCU).
La mostra si articola in cinque sezioni: Crafts and Daily Life in Ancient Dadan; Exchange and Trade; Ancient Beliefs and Rituals; Scripts in Stone; e Umm Daraj e comprende oggetti unici, la maggior parte dei quali non è mai stata esposta al pubblico prima d’ora,
Tra gli oggetti antichi della collezione figura una punta di lancia in lega di rame datata tra il 400 e il 50 a.C. Le indagini condotte lungo le pareti montuose di Dadan hanno rivelato centinaia di iscrizioni e straordinarie incisioni rupestri, tra cui una scena di battaglia che mostra quattro cavalieri armati di lunghe lance, mentre l’arte rupestre proveniente dalla valle desertica adiacente di Wadi AlNaam raffigura un cavaliere con una lancia intento a cacciare uno struzzo.
Datata tra la fine del IV e il I secolo a.C., una testa in terracotta è stata scoperta in un quartiere urbano di Dadan. Importata dal mondo greco antico, potrebbe aver fatto parte di una statuetta Tanagra – uno stile di piccole figure finemente modellate prodotte nella Grecia centrale e ampiamente commerciate nel Mediterraneo, fino a Babilonia. La testa evidenzia come gli stili mediterranei siano stati assorbiti nel paesaggio culturale e commerciati nell’Arabia nord-occidentale durante il periodo lihyanita.
Datata tra il 400 e il 50 a.C., una straordinaria statua, con l’intarsio ancora visibile in un occhio, rinvenuta in un antico santuario ai piedi delle pareti montuose di Dadan mette in mostra la raffinata maestria di oggetti altamente simbolici prodotti durante il periodo lihyanita, mentre un’altra statuetta caratterizzata dai lunghi capelli è stata trovata nello stesso luogo. La figura in piedi, vestita con un abito cinto in vita, conserva solo un braccio, che pende diritto lungo il fianco. Molto probabilmente gli occhi erano un tempo intarsiati con osso.
Un frammento di iscrizione su arenaria risalente al I millennio a.C. conserva in modo straordinario parte di una monumentale iscrizione dell’Antico Sudarabico (Minaico). Incisa in rilievo e probabilmente proveniente da un antico edificio pubblico o religioso, conserva solo due segni – w e d – che insieme si riferiscono con ogni probabilità a Wadd, la divinità principale venerata dalla comunità minaica a Dadan. I Minaei, mercanti provenienti dal regno sudarabico di Ma‘in, stabilirono una presenza a Dadan come parte delle loro lunghe reti commerciali, lasciando iscrizioni che documentano le loro pratiche culturali.
Come esempio di lingua antica nella sua forma scritta, il frammento di pietra condivide un legame con la vicina “biblioteca a cielo aperto” di Jabal Ikmah. Iscritto nel Registro “Memoria del Mondo” dell’UNESCO, il sito di Jabal Ikmah ospita circa 300 iscrizioni, risalenti prevalentemente all’epoca in cui i Dadaniti e i Lihyaniti governavano a Dadan.
Dr. Abdurahman Alsuhaibani, Vice President of Culture di RCU e Co-Director of the Dadan Project ha dichiarato: “Dadan è un luogo davvero straordinario che si potrebbe definire il primo vero centro connesso al mondo. Antica capitale, era una delle città più sofisticate e importanti del suo tempo, dotata di un fascino che continua a rivelarsi attraverso l’incredibile varietà e diversità di reperti rinvenuti dai team di esperti sauditi e internazionali sul campo. Questa meravigliosa nuova mostra permanente offre ai visitatori una prospettiva unica sulla vita, le credenze e le pratiche del popolo di Dadan, su come governava la regione e su come interagiva con altre culture.”
La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Royal Commission for AlUla (RCU), il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) e l’Agenzia Francese per lo Sviluppo di AlUla (AFALULA), che hanno guidato le missioni archeologiche saudite-francesi responsabili degli scavi a Dadan negli ultimi anni.
La stagione 2025–26 apre con uno dei programmi di ricerca più ampi e diversificati della regione, con oltre 100 archeologi e specialisti provenienti da istituzioni saudite e internazionali di primo piano impegnati in più di sei grandi progetti. Dalle nuove campagne di scavo a Hegra e Dadan agli studi su larga scala di iscrizioni e ambiente, questo è il programma più ambizioso mai realizzato ad AlUla — volto ad ampliare la conoscenza, sviluppare competenze saudite e rafforzare la posizione del Regno come leader globale nella ricerca sul patrimonio culturale.
I visitatori di AlUla che prenotano un biglietto per il tour di Dadan e Jabal Ikmah potranno godere di un accesso esclusivo alla mostra “Illuminating Discoveries – Uncovering the layers of Dadan’s History” come parte della loro esperienza.
Per maggiori informazioni, visitare il sito experiencealula.com.
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Su AlUla:
Situata a 1.100 km da Riyadh, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla è un luogo dallo straordinario patrimonio naturale e umano. La vasta area, che si estende per 22.561 km², comprende una lussureggiante valle di oasi, imponenti montagne di arenaria e antichi siti del patrimonio culturale che risalgono a migliaia di anni fa, quando regnavano i regni Lihyan e Nabateo.
Il sito più noto e riconosciuto di AlUla è Hegra, il primo patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita. Antica città di 52 ettari, Hegra era la principale città meridionale del Regno Nabateo ed è composta da oltre 140 tombe ben conservate, molte delle quali con elaborate facciate scavate negli affioramenti di arenaria che circondano l’insediamento urbano cinto da mura.
Le ricerche attuali suggeriscono che Hegra fosse l’avamposto più meridionale dell’Impero Romano dopo la conquista dei Nabatei da parte dei Romani nel 106 d.C.
Oltre a Hegra, AlUla ospita anche l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan e considerata una delle città più sviluppate del I millennio a.C. nella penisola arabica, e Jabal Ikmah, una biblioteca a cielo aperto con centinaia di iscrizioni e testi in molte lingue diverse recentemente inserita nel Registro Memoria del Mondo dell’UNESCO. Anche il villaggio della Old Town di AlUla, un dedalo di oltre 900 case in mattoni di fango risalenti almeno al XII secolo, è stato selezionato nel 2022 dall’UNWTO come uno dei World’s Best Tourism Villages.
Per maggiori informazioni visitare il sito: experiencealula.com
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