Norme dell'UE in materia di appalti pubblici - revisione

Compatibilità
Salva(0)
Condividi
Il contesto

La presidente della Commissione UE  von der Leyen aveva annunciato una revisione delle direttive sugli appalti pubblici in occasione della presentazione degli orientamenti politici per il periodo 2024-2029. Punti chiave della revisione sono quelli di consentire di dare la preferenza al "Made in Europe"negli appalti pubblici, contribuendo a garantire il valore aggiunto dell'UE e l'approvvigionamento di tecnologie, prodotti e servizi essenziali, e di modernizzare e semplificare le norme, rendendo gli appalti pubblici uno strumento per gli investimenti strategici

Circa il 15% del PIL dell'UE è rappresentato dalla spesa  per l'acquisto di servizi, lavori e forniture da parte delle autorità pubbliche europee, ovvero una cifra di oltre 2.600 miliardi di euro all'anno.Circa un quarto del valore totale degli appalti è soggetto alle norme UE e pubblicato sull'EU Tenders Electronic Daily (TED), per un ammontare di circa 600 miliardi di euro, circa tre volte l'entità del bilancio dell'UE. 

Come delineato nel Clean Industrial Deal, la revisione terrà conto della sostenibilità,della resilienza e dei criteri di preferenza europea negli appalti pubblici dell'UE per i settori strategici. Come annunciato nella strategia per il mercato unico, centralizzerà e semplificherà inoltre le disposizioni frammentate e complesse in materia di appalti pubblici nei diversi atti legislativi, per semplificarne l'applicazione da parte delle amministrazioni aggiudicatrici.  

Le relazioni di Enrico Letta (Molto più di un mercato) e Mario Draghi (Il futuro della competitività europea) avevano inoltre evidenziato la necessità di utilizzare lo strumento degli appalti pubblici per sostenere il mercato unico europeo, rafforzare la competitività e promuovere l'autonomia strategica e la sostenibilità. 

In preparazione della riforma, la Commissione ha effettuato una valutazione sull’adeguatezza delle tre direttive sugli appalti pubblici (direttiva 2014/23/UE sulle concessioni, direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici e direttiva 2014/25/UE sui servizi pubblici). 

L'oggetto della consultazione

Sono presenti diverse problematiche relative alla chiarezza e flessibilità del diritto; la combinazione con nuove norme settoriali ha aggiunto complessità al quadro giuridico, i livelli di trasparenza sono aumentati, ma permangono rischi di corruzione e lacune nei dati; anche il livello di concorrenza può essere migliorato, la partecipazione transfrontaliera diretta rimane limitata e l'adozione degli appalti ambientali, sociali e per l'innovazione, è disomogenea. Inoltre emergono nuove priorità come la sicurezza economica e l'autonomia strategica, accentuate dai recenti sviluppi geopolitici. L’efficienza del quadro giuridico dell'UE degli appalti pubblici si misura con sua capacità di canalizzare in modo efficiente gli investimenti e la spesa pubblica e di supportare le priorità strategiche politiche dell'UE.  

Si registra inoltre una disomogeneità delle capacità tra le amministrazioni aggiudicatrici ed il problema di una molteplicità di portali per gli appalti pubblici non interconnessi né interoperabili, scarsa qualità dei dati e lacune nei dati stessi, fattori che concretizzano un debole modello di governance degli appalti pubblici nell'UE. 

Un quadro UE più armonizzato e semplice renderebbe più facile per le imprese operare oltre confine, aprendo nuove opportunità per le aziende, consentendo maggiore concorrenza e fornendo ai cittadini beni, servizi e opere di alta qualità con un migliore rapporto qualità-prezzo. 

Le recenti crisi (COVID-19 ed eventi geopolitici), hanno dimostrato l'importanza di disporre di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili, attraverso misure legislative o non legislative, o una combinazione di entrambe.  

Gli obiettivi specifici della revisione sono quindi: 

  • Efficientamento degli investimenti pubblici attraverso la semplificazione delle procedure di appalto, rendendole più rapide e flessibili e riducendo gli oneri amministrativi sia per gli acquirenti pubblici che per gli operatori economici, in particolare le PMI; realizzare un quadro giuridico coerente ed un mercato digitale degli appalti pubblici dell'UE, auspicabilmente con un unico punto di accesso per gli operatori economici alle procedure di appalto pubblico e alla condivisione dei dati; 
  • Progettazione di strumenti per rafforzare la sicurezza e la sovranità economica, introducendo criteri "Made in Europe", su base volontaria o obbligatoria, per i settori strategici e in linea con gli impegni giuridici internazionali; 
  • Allineamento della politica in materia di appalti pubblici alle politiche e agli obiettivi strategici dell'UE, principalmente nelle tre aree: verde, sociale e innovazione.  

L'iniziativa è in linea con diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), in particolare l'OSS 8 sulla crescita economica, l'OSS 9 sull'innovazione, l'OSS 10 sulla riduzione delle disuguaglianze e l'OSS 12 sul consumo responsabile. 

Questa consultazione fa parte di una più ampia strategia di consultazione, preceduta da una valutazione d'impatto che ha compreso varie attività di consultazione con le parti interessate e studi dedicati condotti da esperti esterni. Entro 8 settimane dalla chiusura sarà pubblicata una relazione di sintesi fattuale della consultazione pubblica ed una relazione di sintesi che riassume tutte le attività di consultazione.   

Il periodo

La consultazione è aperta dal 3 novembre 2025  al 26 gennaio 2026.

Per approfondire

Link alla consultazione sul sito “Have your say”

Ultimo aggiornamento: 05-12-2025 12:09
Recapiti