L’Università degli Studi di Teramo ha approvato il Bilancio di Genere 2025, uno strumento essenziale di responsabilità sociale che offre una lettura approfondita della distribuzione e delle dinamiche di genere all’interno dell’Ateneo. Redatto secondo le Linee Guida CRUI, il documento adotta un modello condiviso per facilitare la comparabilità dei dati e promuovere la cultura delle pari opportunità nella ricerca universitaria.
“Presentiamo con grande soddisfazione – ha sottolineato il Rettore Christian Corsi - il nuovo Bilancio di Genere dell’Università di Teramo, uno strumento essenziale di responsabilità sociale e istituzionale. Questo documento testimonia il nostro impegno nel promuovere la prospettiva di genere come principio trasversale e strutturale dell’Ateneo”.
“Il Bilancio di Genere – prosegue il Rettore – va oltre la dimensione economico-finanziaria: offre una lettura approfondita dei rapporti di genere nelle diverse componenti universitarie e svolge una funzione fondamentale di analisi, controllo e monitoraggio, indispensabile per costruire un Ateneo sempre più equo, consapevole e inclusivo”.
Il Bilancio - che non è concepito come un documento per le donne - analizza invece l’impatto delle scelte e delle risorse dell’Ateneo rispetto all’obiettivo dell’uguaglianza di genere. L’analisi mette in evidenza alcuni fenomeni ancora presenti nel sistema universitario, come la segregazione nelle discipline STEM, la riduzione della presenza femminile nei ruoli apicali e il maggiore carico di cura sulle donne.
Il documento si articola in quattro sezioni che ricostruiscono in modo organico il percorso dell’Ateneo verso l’integrazione della prospettiva di genere. La prima è dedicata al quadro normativo e agli organi preposti alla tutela delle pari opportunità; la seconda offre un’analisi di contesto basata sui dati relativi alla componente studentesca, al personale docente e di ricerca, e al personale tecnico-amministrativo.
La terza sezione illustra le azioni già realizzate e quelle previste nell’ambito del Piano di Uguaglianza di Genere (GEP) e del Gender Equality Plan, mentre la quarta approfondisce la piena integrazione della prospettiva di genere nel ciclo di bilancio, nella definizione del budget e nella governance complessiva dell’Ateneo.
Tra gli strumenti già attivati rientrano la riclassificazione del bilancio in ottica gender-sensitive , le misure di conciliazione vita-lavoro, gli interventi a tutela della dignità personale, oltre alle iniziative di contrasto alle discriminazioni e alla violenza, che rafforzano l’impegno dell’Università nel costruire un ambiente inclusivo, equo e sicuro per tutta la comunità accademica.
«Il processo – afferma il coordinatore del gruppo di lavoro che ha redatto il Bilancio, Danilo Boffa – si inserisce in un percorso di miglioramento continuo, volto a perfezionare i flussi informativi, la qualità dei dati e la piena integrazione della prospettiva di genere nella programmazione dell’Ateneo».