Corecom, convegno sul “Patentino digitale”. Cabasino: “Un’iniziativa di media education per consentire ai ragazzi di abitare la rete in modo sicuro, libero e responsabile”   | Consiglio regionale della Sardegna

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Cagliari, 5 dicembre 2025 – Quasi un ragazzo sardo su cinque è vittima di cyberbullismo, gli adescamenti online di minori in Italia sfiorano gli otto casi al giorno nel 2024 e la Società italiana di pediatria sconsiglia l’uso autonomo dello smartphone sotto i 13 anni. Sono alcuni dei numeri emersi durante il convegno sul “Patentino digitale – Tutela dei minori nell’era digitale”, organizzato dal Corecom Sardegna in Consiglio regionale a Cagliari.

Ad aprire i lavori è stato il presidente del Corecom, Mario Cabasino, che ha dedicato un “posto occupato” alle donne uccise dalla violenza maschile e ha presentato il progetto “Online on Life”, “un’iniziativa di media education voluta dal Corecom Sardegna e attuata in collaborazione con la Fondazione articolo 49 e l’Ufficio Scolastico regionale della Sardegna”. Si tratta di un  percorso gratuito dedicato ai docenti e alle alunne e alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l’uso consapevole del digitale e articolato in 10 moduli di formazione. Il progetto prevede webinar, lezioni operative, materiali per i docenti e, al termine, sarà rilasciato il “patentino digitale”, una certificazione ufficiale delle competenze acquisite su sicurezza online, cyberbullismo, fake news, hate speech e dipendenze digitali. “L’obiettivo – ha spiegato Cabasino – è far sviluppare agli studenti competenze di cittadinanza digitale per navigare online in modo critico e responsabile, proteggendosi dai numerosi rischi del web”. Andrea Poli, presidente della Fondazione Articolo 49, ha spiegato che l’iniziativa è nata per creare una reale sinergia tra istituzioni, scuole e soggetti impegnati nell’educazione digitale. Mancava un punto di raccordo tra i tanti contenuti già esistenti, ha sottolineato Poli evidenziando che il compito della Fondazione  è offrire agli insegnanti strumenti concreti per affrontare temi complessi come social media, sicurezza online, IA e diritti costituzionali. Sono già 1.600 gli studenti sardi iscritti, ma si punta a coinvolgere il maggior numero possibile di ragazze e ragazzi.

Il problema non è solo la tecnologia, che rappresenta anche un’occasione da sfruttare, ma la solitudine con cui i ragazzi navigano sul web, secondo Marco Cervellini, responsabile della Divisione Formazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che lavora da anni con le scuole e ha contribuito a scrivere le linee guida sull’età digitale e l’uso dei dispositivi.

Cabasino ha poi esposto i dati raccolti dalla Società di pediatria, secondo cui l’utilizzo dei device  sotto una certa soglia di età, per un periodo di tempo anche breve, può aumentare il rischio di ritardo nel linguaggio nei bambini sotto i due anni, ma anche causare problemi legati al sonno e favorire sovrappeso e ipertensione. “Secondo un sondaggio di Save the Children – ha proseguito Cabasino – il 41,8% degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni si è già rivolto a strumenti dell’IA quando si sentiva triste, solo o ansioso e oltre il 42% ha chiesto consigli su scelte importanti. Più tempo si trascorre con i chatbot, – ha continuato – maggiore è il rischio di solitudine, dipendenza emotiva, riduzione delle interazioni sociali reali”.

Salvatore Deidda, deputato di FdI e presidente della Commissione Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, ha illustrato il disegno di legge in discussione in Parlamento per vietare l’accesso non controllato ai social network sotto i 14 anni, e ha annunciato altri provvedimenti legislativi per rafforzare le tutele contro truffe e phishing. Nessuna fascia d’età è immune dal rischio, ha detto apprezzando l’iniziativa del Corecom, l’educazione digitale è decisiva quanto le norme.

Un videomessaggio del commissario Agcom, Massimo Capitanio ha inquadrato il patentino come tassello dell’educazione civica: «Viaggiare nel web è come guidare in autostrada: servono regole e consapevolezza per non schiantarsi». Il digitale, ha ricordato, può ampliare conoscenze e relazioni, ma solo se usato con senso critico, rispetto delle persone e delle regole.Il comandante regionale della Polizia postale, Francesco Greco, ha richiamato i dati Eurispes: un ragazzo su cinque nell’Isola subisce forme di cyberbullismo, ma la maggior parte dei casi non arriva alla denuncia. Greco ha raccontato episodi di adescamento, accaduti a Cagliari, Sassari e Olbia, attraverso videogiochi, chat di classe e social, con ricatti basati su immagini intime. Greco ha evidenziato che la polizia postale interviene quando ormai l’abuso c’è stato e ha richiamato l’importanza del controllo dei genitori, perché non è sufficiente affidarsi al parental control sul device.

Sul ruolo centrale della scuola si è soffermata anche la rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale, Andreana Ghisu, che ha parlato di “alleanza pedagogica” e rete composta da istituzioni, docenti e famiglie. Presenti al convegno le classi terze dell’istituto comprensivo n. 5 di Quartu, tra le più impegnate in progetti di prevenzione del cyberbullismo e di uso responsabile del digitale.

In chiusura Cabasino ha fatto un appello alle scuole sarde perché aderiscano numerose al progetto, realizzato dal Corecom con Fondazione Articolo 49 e Ufficio scolastico regionale, e ai quali si possono mandare le domande di adesione. “Il patentino digitale – ha concluso Cabasino – è uno zainetto di consapevolezza che accompagna quello tradizionale: perché i nostri ragazzi possano abitare la rete in modo sicuro, libero e responsabile”.

Presenti al convegno anche il Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Gavino Mariotti, la prorettrice delegata per la Comunicazione e l’immagine dell’università di Cagliari, il Difensore civico della Sardegna Marco Enrico.

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