L’economia dello spazio | ISTAT - Format Research

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9 dicembre 2025

Il contributo dell’economia dello spazio – Dimensioni economiche e occupazionali 

Nel 2021 le imprese incluse nel perimetro dell’economia dello spazio hanno generato una produzione pari a 8,0 miliardi di euro, impiegando poco più di 23mila addetti. Il valore aggiunto complessivo ammonta a 2,0 miliardi di euro, pari allo 0,1 per cento del Pil.

Commercio estero

Il settore ha espresso flussi commerciali con l’estero per 2,1 miliardi di euro di esportazioni e 1,6 miliardi di importazioni. Gli investimenti fissi lordi in beni materiali sono pari a circa 0,7 miliardi, mentre quelli in ricerca e sviluppo ammontano a 0,6 miliardi.

Le unità incluse nel settore non-market che operano all’interno dell’economia dello spazio hanno generato un valore aggiunto pari a 0,4 miliardi di euro, impiegando 2,2mila addetti, con investimenti in ricerca e sviluppo di poco inferiori a 0,2 miliardi.

La componente upstream, che include le attività core dell’economia dello spazio, impiega poco più di 14mila addetti, con un valore della produzione pari a 4,1 miliardi di euro e un valore aggiunto di 1,3 miliardi. Le imprese operanti nell’upstream attivano esportazioni per 1,8 miliardi di euro e generano importazioni per 1,2 miliardi di euro.

Manifattura e servizi

Nel complesso, le imprese del settore spazio operanti nella manifattura generano un valore aggiunto di circa 1 miliardo di euro, pari allo 0,4 per cento dell’ammontare complessivo del comparto, impiegando poco meno di 10,5 mila addetti (0,3 per cento del totale). Il valore aggiunto “space” generato nei servizi è pari a 955 milioni, con circa 12,6mila addetti (si veda Figura 2).

Specializzazioni produttive

In particolare, all’interno della manifattura, i comparti degli Altri mezzi di trasporto (700 milioni di euro), dell’Elettronica (205 milioni) e dei Macchinari (45 milioni) generano oltre il 90 per cento del valore aggiunto “space”, occupando 9,5mila addetti e attivando esportazioni per 1,4 miliardi di euro.

Nel terziario, i settori del Software (226 milioni di euro), delle Telecomunicazioni (104 milioni) e della Programmazione e trasmissione (133 milioni) contribuiscono alla formazione della quasi totalità del valore aggiunto della componente downstream.

I comparti del Software (105 milioni di euro) e Telecomunicazioni (119 milioni) contribuiscono in maniera rilevante anche alla formazione del valore aggiunto upstream.

Import-export

Le imprese manifatturiere operanti nel comparto spazio importano beni e servizi per circa 1 miliardo di euro, che rappresentano lo 0,4 per cento delle importazioni dell’intero macrosettore. Ammontano a poco più di 600 milioni di euro, invece, le importazioni generate dalle imprese “space”individuate nel terziario, pari allo 0,3 per cento del livello complessivo del comparto.

Per quanto concerne le esportazioni, nella manifattura le imprese “space” collocano all’estero una produzione pari a circa 1,5 miliardi di euro, pari allo 0,4 per cento dell’export manifatturiero italiano, mentre nei servizi, le esportazioni ammontano a 0,6 miliardi (si veda Figura 3).

Le imprese di grandi dimensioni (250 addetti e oltre) generano poco più del 78% del valore aggiunto “space”, pari a 1,5 miliardi di euro, occupando circa 17,8mila addetti.

Quelle di medie dimensioni (fra i 50 e i 250 addetti) contribuiscono per poco più del 15 per cento, che corrisponde a 0,3 miliardi di euro, e impiegano poco più di 4 mila addetti. Le micro e piccole imprese rappresentano una componente si scarso rilievo (121 milioni di euro di valore aggiunto e poco meno di 1,5mila addetti)

Il peso delle multinazionali

Le imprese appartenenti a gruppi multinazionali generano il 90 per cento del valore aggiunto dall’economia dello spazio (1,8 miliardi di euro, 20,5mila addetti). Considerando la sola componente upstream, esse contribuiscono con circa 1,2 miliardi di euro di valore aggiunto, occupando poco meno di 12,5mila addetti.

Con riferimento alla componente upstream, il valore aggiunto delle multinazionali a controllo italiano ammonta a poco meno di 0,7 miliardi di euro con l’impiego di 6,4mila addetti. Quelle a controllo estero producono poco più di 0,5 miliardi di valore aggiunto e occupano circa 6mila addetti.

Le imprese multinazionali attivano la quasi totalità dei flussi con l’estero: 1,5 miliardi di euro di importazioni (0,8 miliardi attribuibili a multinazionali a controllo italiano e 0,7 miliardi a multinazionali a controllo estero);
2 miliardi di euro di esportazioni, generate in egual misura da multinazionali a controllo italiano ed estero. Considerando la dimensione territoriale, poco meno del 90 per cento dell’attività “space” si concentra nelle aree del Centro e nel Nord-Ovest del Paese, occupando complessivamente poco meno di 12mila addetti.

Le regioni che contribuiscono principalmente alla formazione del valore aggiunto e all’occupazione sono Lazio (0.8 miliardi di euro di valore aggiunto, 8 mila addetti), Piemonte (0,2 miliardi, 2,2mila) e la Lombardia (0,7 miliardi, 8,3mila).

Produttività del lavoro e vantaggio competitivo del settore spazio

La produttività del lavoro delle imprese “space” supera del 65 per cento quella delle unità produttive “non-space” (84,8mila euro di valore aggiunto per addetto vs. 51,3mila). In termini settoriali, nella manifattura il differenziale è del 39 per cento, mentre nei servizi market è del 67 per cento.

Esso si amplifica ulteriormente considerando la sola componente upstream, in cui la produttività sale a 94,1mila euro per addetto, oltre l’80 per cento più alta rispetto al resto dell’economia.

 (foto NASA da Unsplash)

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