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Formazione

Usare l’AI Generativa per generare efficienza e innovazione: i percorsi di formazione e coaching realizzati in Nokia

Immaginatevi di dover analizzare centinaia di documenti tecnici complessi per estrarre le informazioni chiave di un progetto. È una sfida che riguarda moltissime aziende: il know-how è codificato in documentazione tecnica strutturata ma di difficile accesso e fruibilità.
Alcuni di questi compiti, che fino a ieri richiedevano settimane di lavoro specializzato, oggi possono essere completati in modo affidabile in pochi minuti grazie alla GenAI.
Facciamo qualche esempio: trovare i punti di contatto fra due documenti oppure analizzare due versioni diverse di uno stesso documento o, ancora, identificare i punti in cui un documento va aggiornato. Si tratta di attività con una grande componente di ripetibilità, anche se non standardizzabili, e che richiedono capacità e attenzione.
Come trasformare questa potenzialità in valore concreto per l’azienda? Come formare le persone a utilizzare questi strumenti in modo strategico e consapevole?
La vera sfida non è tecnologica, bensì umana. Queste attività infatti richiedono non solo tempo, ma un processo e il giusto mindset per svolgerle correttamente.
La risposta arriva dall’esperienza diretta di Cefriel, che ha realizzato un percorso formativo per Nokia che ha portato risultati tangibili e immediati.

Una formazione che parte dai problemi reali

“Non volevamo creare l’ennesimo corso sul prompt engineering”, spiega Francesco Bertolotti, docente del percorso. “Il nostro obiettivo era sviluppare una nuova mentalità: saper fare le domande giuste, valutare criticamente le risposte e sperimentare con intelligenza, misurando i risultati ottenuti e confrontandoli con quelli dei processi svolti in maniera tradizionale.”

Inoltre, lo scopo era trasmettere un metodo per imparare a imparare, ossia concentrarsi sui principi e non solo sulle specifiche tecniche, perché i sistemi e le loro potenzialità evolvono molto rapidamente e un professionista non solo deve conoscere gli strumenti attualmente in uso, ma anche avere i mezzi e le conoscenze per poter capire come usare in fretta i nuovi che stanno diventando man mano disponibili.

Il corso ha coinvolto circa 20 professionisti di Nokia Italia provenienti da diversi settori aziendali, tutti accomunati da una sfida concreta: gestire efficacemente grandi volumi di documentazione tecnica. Invece di un approccio formativo standard, ogni partecipante ha lavorato su problemi reali del proprio ambito operativo.

Il punto di partenza è stato quello di identificare le inefficienze esistenti negli attuali processi di gestione documentale e knowledge management, trasformandole in opportunità di innovazione attraverso la GenAI.

Il percorso formativo ha combinato teoria e pratica, alternando 5 lezioni teoriche a 5 sessioni di coaching operativo, tutte svolte in presenza presso il centro di ricerca e sviluppo della sede Nokia Italia di Vimercate. Questo equilibrio ha permesso ai partecipanti non solo di acquisire conoscenze, ma di metterle subito alla prova in contesti reali.

L’approccio si è fondato su metodologie didattiche attive, progettate per massimizzare il coinvolgimento e l’efficacia dell’apprendimento:


  • Gruppi di lavoro tematici: i partecipanti sono stati organizzati in team sulla base del tipo di attività che affrontano nel proprio ambito lavorativo, così da garantire rilevanza e applicabilità immediata;

  • Learning by doing: ogni sessione pratica ha previsto attività hands-on su use case reali, promuovendo una comprensione profonda degli strumenti e delle logiche della GenAI;

  • Peer learning: l’interazione tra colleghi ha favorito la condivisione di esperienze, punti di vista e best practice, stimolando un apprendimento collaborativo e orizzontale;

  • Feedback continuo: l’intero percorso è stato accompagnato da momenti di confronto e valutazione dei progressi, utili per adattare contenuti e metodologie in base alle esigenze emerse lungo il cammino.

Un impatto concreto e misurabile nei processi di lavoro

L’impatto è stato immediato e misurabile. Su cinque proof of concept sviluppati durante la formazione, ben due sono già operativi in azienda con risultati sorprendenti:


  • Stima dei tempi di sviluppo: un processo che richiedeva 80 ore/uomo ora viene completato in meno di un minuto, mantenendo la stessa accuratezza. Risparmio stimato: oltre 300 ore/mese di lavoro specializzato;

  • Confronto documentazione tecnica: il sistema GenAI gestisce automaticamente il controllo delle versioni, eliminando errori umani e riducendo drasticamente i tempi di processo. Riduzione degli errori del 95% e accelerazione del processo dell’85%.

Altri proof of concept in fase di implementazione includono sistemi di generazione automatica di documentazione tecnica e tool di analisi predittiva per la pianificazione progetti.

“Il vero impatto non sta nell’uso degli strumenti, ma nel modo di pensare”, sottolinea Bertolotti. Le persone hanno sviluppato un mix di competenze trasversali:


  • Pensiero critico: capacità di interpretare, valutare e validare in modo consapevole gli output generati dalla GenAI;

  • Problem solving creativo: abilità nell’individuare opportunità innovative di applicazione della GenAI all’interno dei processi aziendali;

  • Change management: competenza nel guidare team e stakeholder verso un nuovo modo di lavorare, misurandone gli impatti;

  • Etica della GenAI: sensibilità e responsabilità nella gestione dei dati, dei modelli generativi e dei processi automatizzati.

Tra i principali benefici a lungo termine riscontrati, c’è innanzitutto l’accelerazione dell’innovazione interna: le persone formate sono in grado di sperimentare più rapidamente nuove soluzioni, automatizzare attività complesse e proporre approcci creativi ai problemi aziendali.

Questo si traduce in una riduzione significativa dei tempi di sviluppo e del time-to-market, con un impatto diretto sulla competitività dell’azienda. La capacità di generare contenuti, prototipi o analisi in tempi ridotti consente di rispondere con maggiore prontezza alle esigenze del mercato.

Un altro aspetto cruciale è il miglioramento della qualità dei processi decisionali. Grazie alla maggiore familiarità con strumenti di GenAI, i team sono in grado di integrare meglio i dati nei flussi decisionali quotidiani, riducendo la soggettività e aumentando la precisione delle scelte.

Infine, uno dei risultati più rilevanti – e forse meno immediati – è la creazione di una cultura aziendale realmente data-driven. La formazione diffusa su queste tecnologie stimola una mentalità orientata alla condivisione e all’uso intelligente dei dati, che può essere fatto con diversi strumenti sia di Analytics che di Machine Learning che di GenAI.

Un investimento strategico per il futuro

“Investire nella formazione GenAI significa dotarsi di professionisti capaci di accelerare processi, creare valore e promuovere una cultura aziendale più aperta alla sperimentazione”, conclude Roberta Morici, responsabile dei servizi di Formazione di Cefriel. “Ma soprattutto, significa sviluppare un mindset che coniuga curiosità, consapevolezza dei limiti degli strumenti e attenzione alla gestione responsabile dei dati.”

Il messaggio per le aziende è chiaro: la formazione GenAI non è un costo, ma un investimento strategico. Chi investe oggi nella preparazione dei propri professionisti avrà domani un vantaggio competitivo decisivo.

Grande è stata la soddisfazione anche da parte del Management di Nokia Italia che ha potuto beneficiare della partnership strategica del Cefriel per realizzare un percorso fortemente “learning by doing” e con un immediato ritorno dell’investimento fatto sui propri collaboratori.

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Chiara Attieri