About Us: sesta puntata con Filippo Galli - The Van Group

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Torna l’appuntamento con “About Us – La comunicazione interna non esiste”, il format di videointerviste ideato da The Van con la testata People Are People. Con il nostro nuovo ospite scopriamo che cosa possono imparare le aziende dal calcio professionistico

Che cosa possono imparare le aziende dal calcio professionistico? Molto più di quanto si pensi.
Nel nuovo episodio di “About Us – La comunicazione interna non esiste” – il format di The Van e People Are People – Luca Villani, partner di The Van e giornalista, dialoga con Filippo Galli, ex calciatore, allenatore e dirigente di lungo corso, che oggi porta nelle aziende una prospettiva diversa: quella di chi ha gestito persone — giovani e adulti — in un contesto ad altissima complessità, dove la relazione è la prima infrastruttura della performance.

Uno dei passaggi più interessanti riguarda il talento. Nel suo libro “Il mio calcio eretico”, Galli scrive: «Il talento si nutre dell’altro». Non è un dono che cresce da solo, ma un processo collettivo: senza contesto, senza relazioni, senza un ambiente capace di ascoltare, osservare e far emergere, il talento rischia di perdersi. Lo stesso accade nelle aziende, dove la collaborazione reale è la condizione che trasforma il potenziale in valore condiviso.

Un altro tema cruciale è la fiducia. Per Galli non è un atto unico, ma un percorso: richiede tempo, verifica, accompagnamento. Si costruisce delegando ciò che davvero conta, non ciò che avanza. E si nutre di un feedback continuo, inteso non come giudizio ma come guida. Un approccio che richiede attenzione, personalizzazione e la capacità di mettersi nei panni dell’altro, qualità che definiscono la leadership autentica più dei risultati numerici.

Molto attuale è invece la riflessione sul chiedere aiuto. Galli sostiene che sia spesso più difficile che offrirlo. La paura del giudizio impedisce alle persone di confrontarsi, ma nelle organizzazioni che funzionano la richiesta di aiuto è un segno di maturità e un acceleratore di apprendimento reciproco.

Infine, uno sguardo sui giovani: spesso accusati di non saper ascoltare, ma in realtà poco ascoltati. In un mondo competitivo come quello del calcio, le pressioni sono enormi e la relazione diventa lo strumento principale per sostenere crescita e benessere. La complessità non si semplifica: si attraversa insieme.

La lezione è chiara: che si tratti di uno spogliatoio o di un ufficio, le organizzazioni funzionano quando mettono al centro relazione, fiducia e ascolto. È lì che il talento smette di essere promessa e diventa realtà.

 Guarda subito la quinta puntata.

Trovi tutte le puntate precedenti qui.

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