La sansevieria - Lega Italiana Sclerosi Sistemica

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È una delle più diffuse piante da interno. La si vede facilmente in qualche angolo non troppo luminoso, negli androni e nei corridoi, oppure che fa bella mostra di sé nelle hall e nei saloni. Le Sansevierie devono questa ampia diffusione alle loro particolari caratteristiche; presenti in numerose specie con forme delle foglie e dimensioni differenti, si adattano molto bene a diversi spazi e arredamenti. In genere vengono considerate in base alle loro tipologie; le più comuni sono quelle con foglie lunghe e slanciate, che possono raggiungere anche un metro di altezza, quelle con foglie corte riunite a rosetta e quelle dalle foglie cilindriche.

Ci sono altre peculiarità che rendono le Sansevierie piante piuttosto richieste, tra cui le dimensioni che rimangono contenute e, soprattutto, la facilità di coltivazione: acquistata una Sansevieria e collocata nel posto desiderato ce ne si può quasi dimenticare l’esistenza. Per quanto concerne le innaffiature vanno trattate alla stregua delle piante grasse; essendo di origine tropicale resistono molto bene a periodi siccitosi e, infatti, è sufficiente innaffiarle non più di una volta alla settimana in estate e una volta ogni tre-quattro settimane in inverno. Meglio un’innaffiatura di meno che un eccesso d’acqua perché i rizomi sono particolarmente delicati da questo punto di vista e tendono a marcire facilmente. Discorso diverso per quanto riguarda la resistenza alle temperature: se da una parte le Sansevierie resistono molto bene fino a oltre 30 gradi, non devono rimanere esposte a temperature inferiori ai 10 gradi (a 5-6 gradi vengono irrimediabilmente danneggiate) e neppure a correnti d’aria fredda. Pur gradendo posizioni abbastanza luminose, possono vivere bene anche in angoli con scarso apporto di luce.

Le Sansevierie sono note anche per l’eventuale contributo che possono dare al mantenimento della salubrità degli ambienti. Secondo alcune ricerche scientifiche, infatti, queste piante sono in grado di filtrare tossine, combattere l’inquinamento elettromagnetico e convertire l’anidride carbonica in ossigeno durante la notte.

Silvio della Casa

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