Ricerca dell’Istituto Demopolis, promossa dall’impresa sociale Con i Bambini
L’ascolto di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 17 anni ha evidenziato le differenti opportunità e prospettive degli under 18 nel nostro Paese: le periferie e i quartieri difficili delle città italiane non sottraggono “solo” servizi ed opportunità, ma anche ottimismo e fiducia
Un terzo degli adolescenti italiani guarda con pessimismo al proprio futuro: il dato sale di 10 punti (43%) fra le ragazze ed i ragazzi che vivono in aree “difficili”, periferie e zone in deficit di servizi. Sono differenze che emergono anche rispetto agli ambiti delle opportunità di relazione tra pari, di praticare attività sportive o ricreative, di sentirsi sicuri, che segnano una crescita in salita per ragazzi e ragazze che vivono in aree più difficili rispetto ai loro coetanei.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, promossa dall’impresa sociale “Con i bambini” in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“La dimensione del contesto urbano in cui si vive – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – pesa parecchio. La ricerca ha evidenziato le differenti opportunità e prospettive degli under 18 nel nostro Paese: le periferie e i quartieri difficili delle città italiane non sottraggono “solo” servizi ed opportunità, ma anche ottimismo e fiducia. Secondo gli adolescenti intervistati, le città italiane non sono a misura di minori: meno della metà del campione analizzato ritiene che siano adeguati spazi verdi, scuole, strutture per lo sport, trasporti pubblici. Meno del 30% valuta sufficienti la sicurezza urbana, la qualità dell’aria, i servizi sociali. E, fra i ragazzi che dichiarano di vivere in periferie e quartieri difficili, le valutazioni scendono di oltre 10 punti per tutte le variabili analizzate: oltre i 2/3 ritengono inadeguati servizi sociali e sanitari, occasioni per il tempo libero, sicurezza urbana”.
Ma che cosa vorrebbero in più e di meglio nella propria zona? Gli under 18 che vivono in quartieri difficili rispondono con dichiarazioni di pragmatismo a tratti sorprendenti: servirebbe innanzi tutto, per il 62%, maggiore sicurezza, ma anche – per oltre il 50% – maggiore pulizia e luoghi per incontrarsi con gli amici o fare nuove amicizie. Il 39% vorrebbe anche scuole migliori.
Vivere al sicuro, nella percezione degli adolescenti italiani, non è scontato. Secondo l’indagine Demopolis-Con i Bambini, il 43%, quando si trova fuori casa, teme di poter essere vittima di molestie, violenza o bullismo, con un dato che sale al 63% fra le ragazze.
Il futuro è la prima ragione di preoccupazione per il 55% degli under 18, ma al secondo posto il 37% dei ragazzi cita oggi, sorprendentemente, la salute fisica o mentale.
I ragazzi intervistati rivelano dosi di pessimismo smodate per l’età, ed in crescita costante. Solo il 35% dichiara di vedere, oggi in Italia, il proprio futuro con ottimismo. Ma il 33% si definisce pessimista, con un dato che sale al 73% fra i genitori italiani con figli minori.
In questo contesto, il primo fra i desideri degli adolescenti per il futuro è in assoluto lo “star bene”: con loro stessi innanzi tutto, afferma il 74%. Ma anche economicamente, dicono quasi 6 su 10. Il 58% aspira alla realizzazione lavorativa.
Demopolis ha anche focalizzato per l’impresa sociale Con i Bambini le percezioni dell’opinione pubblica adulta sulle condizioni di crescita dei più giovani. Gli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: per il 59% lo sono, ma con livelli di qualità differenti, e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali ed urbani. Appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca opportunità eque per tutti.