Sono nati con Edenred nel 1976 e si sono evoluti tantissimo. Scopri come funzionano, la normativa che li regola e i vantaggi fiscali di questa soluzione. Per i dipendenti ma anche per le aziende.

I buoni pasto sono nel 2024 la soluzione per la pausa pranzo più utilizzata in Italia grazie alla sua convenienza e semplicità di utilizzo.

A introdurli per la prima volta in Italia è stata proprio Edenred, prima con la versione cartacea nel 1976, e in formato digitale poi nel 1994.

Vediamo in questo articolo quali sono le caratteristiche dei buoni pasto, come funzionano, quante tipologie esistono, chi ne ha diritto, dove si possono utilizzare, i vantaggi fiscali, la normativa che li regola. E tanto altro ancora.

Cosa sono i buoni pasto

I buoni pasto sono stati ideati per fornire ai datori di lavoro, sia imprenditori che liberi professionisti, la possibilità di assicurare ai propri dipendenti e collaboratori un benefit che consenta loto di praticare una corretta alimentazione anche al lavoro. Beneficiando, allo stesso tempo, numerosi vantaggi fiscali.

Quando infatti non c’è la possibilità di organizzare una mensa aziendale, i buoni pasto sono un’ottima soluzione per garantire la pausa pranzo e il giusto relax durante la giornata.  

I buoni pasto costituiscono nel 2024 uno strumento di integrazione al reddito che il dipendente potrà utilizzare non solo per pranzare al bar o al ristorante durante la pausa nell’orario di lavoro. Potrà utilizzarlo anche per assicurarsi una prestazione di vitto a prescindere dalla circostanza che il suo contratto preveda la pausa pranzo (per esempio contratto di lavoro subordinato a tempo parziale) o no.

I buoni pasto, difatti, possono essere assegnati anche ai lavoratori per i quali non è prevista la pausa pranzo e possono essere spesi anche al di fuori della stessa. Pensiamo, ad esempio, al loro utilizzo per fare la spesa al supermercato. 

I buoni pasto sono quindi dei documenti di legittimazione, ossia dei ticket, che danno una scelta molto ampia ai lavoratori e permettono loro di decidere come usarli secondo le loro personali esigenze.  

Si tratta quindi di uno strumento che consente ai datori di lavoro di aumentare il potere d’acquisto di dipendenti e collaboratori; ciò con limitata incidenza dei relativi costi, in quanto le spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto da attribuire ai dipendenti sono deducibili integralmente dal reddito dei datori di lavoro.
Senza dimenticare che i liberi professionisti e gli imprenditori senza dipendenti possono comunque dedurre i costi sostenuti per l’acquisto dei buoni pasto nella misura del 75%, seppur per un importo massimo nel limite del 2% del fatturato.

I buoni pasto hanno caratteristiche differenti in base al formato (cartaceo, elettronico, da app), il quale incide anche sul valore esente da tassazione per i dipendenti cui vengono attribuiti (4 euro giornalieri per i buoni pasto cartacei e 8 euro per quelli elettronici).

Se nel dettaglio di questi aspetti entreremo tra poco, spieghiamo subito come funzionano e come utilizzarli.

Come funzionano i buoni pasto

Il sistema dei buoni pasto non è particolarmente complesso: sono le aziende o gli enti pubblici che li ordinano e li acquistano dalle società che li emettono, come per esempio Edenred, e li consegnano ai dipendenti – specie se si tratta di ticket cartacei.

Nel caso di buoni pasto elettronici, invece, non c’è l’atto fisico della consegna ma viene caricata una card, messa a disposizione dalle stesse società emettitrici, che può essere usata per il pranzo o la spesa (ne parleremo meglio tra poco). L’alternativa è quella di utilizzare il buono pasto tramite un’app come l’app Ticket Restaurant®.

Una volta che li avrà ricevuti, il dipendente potrà utilizzarli in tutti gli esercizi commerciali convenzionati.

Come anticipato, i buoni pasto nel 2024, così come negli anni passati, possono essere utilizzati per fruire di una prestazione di vitto che può avere ad oggetto diversi prodotti. Il dipendente può, anzitutto, fruire di prodotti pronti per il consumo e utilizzare, quindi, il buono pasto presso bar, ristoranti, gastronomie, rosticcerie, ecc. Può, altresì, accedere a prodotti appartenenti al genere alimentare e utilizzare il buono pasto anche per fare la spesa presso venditori al dettaglio, come supermercati e mercati.

Come migliorare la vita di dipendenti e collaboratori e risparmiare allo stesso tempo? Scoprilo nella nostra guida gratuita ai buoni pasto.

Dove accettano i buoni pasto

La spendibilità è un aspetto molto importante sia per l’azienda che per il dipendente. Immagina che un lavoratore, senza la certezza degli esercizi convenzionati presso cui utilizzare i buoni pasto, con una sola ora di pausa pranzo debba girare intorno all’ufficio per trovare un ristorante che accetti i buoni pasto: sarebbe davvero una scocciatura.

Allo stesso modo, il lavoratore in smart working potrebbe dover girare in lungo e largo, impiegando il suo tempo libero a cercare un posto adatto alla fruizione della pausa pranzo mediante il suo buono pasto, invece di rilassarsi e consumare un pasto piacevole. Oltre al fatto che spesso, mentre si lavora da remoto, si ha poco tempo per pensare alla pausa pranzo.

Ecco perché sapere dove spendere i buoni pasto e quali sono gli esercizi convenzionati è importante.

Lo è ancora di più se, come nel caso dei Ticket Restaurant® di Edenred, per esempio, il dipendente potrà utilizzarli in oltre 150.000 esercizi convenzionati.

Dove potrà quindi il beneficiario utilizzare i suoi ticket? Bar, ristoranti, tavole calde così come negozi di generi alimentari e supermercati che ovviamente facciano parte della rete di affiliati.

Quali supermercati accettano i buoni pasto? Nel caso dei Ticket Restaurant®, ci sono nel 2024 supermercati ocome Carrefour, Conad, Coop, Crai, Esselunga, Eataly, Il Gigante, Pam e tanti altri.

Inoltre, si possono utilizzare i buoni pasto per fare la spesa online e per il food delivery. Chi è in possesso dei buoni pasto Ticket Restaurant® per esempio potrà usarli per acquistare su Deliveroo (partnership avviata nel settembre 2023), ma anche su Glovo
I beneficiari potranno così utilizzare i buoni pasto sia per il servizio di consegna della spesa a casa sia per ordinare online e ritirare presso i punti vendita Carrefour convenzionati.

Tipologie di buoni pasto: cartacei, elettronici e digitali

Come accennavamo, i buoni pasto si presentano in diversi formati.
Eccoli in dettaglio:

  • buoni pasto cartacei: voucher cartacei consegnabili direttamente in cassa per nei vari esercizi convenzionati. Vengono dati fisicamente al dipendente;
  • buoni pasto elettronici: buoni pasto utilizzabili sia tramite tessera elettronica sia da smartphone tramite app;
  • buoni pasto digitali: buoni pasto utilizzabili esclusivamente da smartphone tramite app.

Come si può intuire, i buoni pasto elettronici sono l’evoluzione del buono pasto cartaceo. Sono leggibili dai vari POS g