Il connubio tra luce e architettura trascende la mera funzionalità. Il lighting design è uno strumento espressivo e di valorizzazione, in grado di definire la lettura di un edificio o il carattere di uno spazio. La luce è da sempre un elemento fondamentale in ogni tipologia di edificio; la sua importanza è stata sottolineata nel 1923 da Le Corbusier: «L’architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi assemblati sotto la luce». E infatti, fin dall’inizio del XX secolo, la luce artificiale è diventata una parte primaria di ogni progetto; fino ai giorni nostri, quando la collaborazione tra grandi architetti e lighting designer (o uffici progetto dei grandi brand) è ormai imprescindibile fin dalle prime fasi di concept.
Progettare la luce di un’architettura consente di esaltarne i caratteri principali, che si tratti di un edificio Liberty ricco di decori come nel caso di Palazzo Tirso a Cagliari, trasformato in hotel di lusso da Studio Marco Piva, o di una spettacolare industria come la Flagship Factory Sanpellegrino firmata da BIG, un intervento monumentale che brilla di notte sopra il corso del fiume Brembo.
Negli interni, l’illuminazione artificiale garantisce sicurezza e comfort visivo ma, soprattutto, crea la giusta atmosfera in una chiesa moderna ed essenziale, come San Rocco a Sambuceto di Mario Botta, o in un centro polifunzionale nato in un ex panetteria, come nell’americano Signal return di OMA.
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Un progetto editoriale creato da A.A.G. Stucchi, pensata per chi lavora con la luce, la studia e la reinterpreta.
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